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Il mapudungun (mapu significa "la terra" e dungun significa "parlare") è una lingua isolata parlata nel Cile centrale e meridionale e nell'Argentina ovest-centrale dai mapuce (mapu significa "la terra" e che significa "la gente"). Sotto il profilo tipologico è classificata come lingua agglutinante.

Mapudungun
Mapudungun
Parlato in Cile
 Argentina
Locutori
Totale440.000
Tassonomia
FilogenesiLingua isolata
 Lingue aurcaniche
  Mapudungun
Statuto ufficiale
Ufficiale in Galvarino
Padre Las Casas
Codici di classificazione
ISO 639-1-
ISO 639-2arn
ISO 639-3arn (EN)
Glottologmapu1245 (EN)
Estratto in lingua
Dichiarazione universale dei diritti umani, art. 1
Kimnieel fij mapu mew tañi kimgen kvme felen kisugvnew felen xvr kvme mvlen. Tvfaci zugu ñi mvleken mvleyem yamvwvn ka xvr kvme nor felen kom pu reñmawke ce mew.

Inoltre, la lingua è conosciuta come mapudungu, araucano (nome dato alla gente mapuce dagli spagnoli) e mapuche/mapuce.


Distribuzione geografica


I parlanti sono 440.000 circa, con 400.000 nella valle centrale del Cile e 40.000 nell'Argentina. Circa 200.000 persone usano regolarmente la lingua.

Al mapudungun manca un sostegno e una promozione sostanziale, nonostante l'impegno del governo cileno per migliorare la situazione e per fornire l'accesso completo all'insegnamento ai Mapuche nel Cile meridionale.


Dialetti e lingue derivate


Il mapudungun ha un certo numero di dialetti. In Argentina, il dialetto pehuenche è parlato maggiormente in Neuquén; il dialetto nguluche o moluche è parlato da Limay al lago Nahuel Huapi; il dialetto veliche o huilliche è parlato nella regione del lago Nahuel Huapi pure, come anche in Valdivia, Cile; ed il dialetto ranquenche è parlato in Chalileo, General Acha e nella regione di Río Colorado.

Due varietà di mapudungun sono tuttora parlate. La più ampiamente parlata è mapudungun "tipico" (anche araucano, mapuche), la lingua della gente Mapuche. Ci sono circa 275.000 parlanti attivi della lingua, 200.000 nel Cile e 75.000 in Argentina. Huillice (anche huilliche, veliche) ha parecchie migliaia di parlanti, la maggior parte dei quali parlano Spagnolo come prima lingua, e abitano a sud del Mapuche nella zona litorale di Valdivia del Cile e sull'isola di Chiloé. Gordon (2005) tratta questi come lingue separate.


Storia


La lingua mapudungun è stata da alcuni autorevoli studiosi ritenuta legata alle lingue penuti dell'America del Nord. Altri linguisti la classificano fra le lingue andine (Greenberg 1987, Key 1978), e tuttavia, altri postulano un nesso mapudungun-maya (Stark 1970, Hamp 1971). Croese (1989, 1991) ha promosso l'ipotesi che il mapudungun sia collegato con l'arawak. Altri autori la considerano come una lingua isolata. C'è stato un certo grado di influenza del lessico spagnolo e quechua nel Mapudungun.

Quando gli Spagnoli sono arrivati nel Cile, hanno trovato tre gruppi di Mapuche, uno dei quali era il Picunche (dal pikum "del nord" e dal che "la gente") che è stato conquistato piuttosto rapidamente. Dal secolo XVIII il gruppo meridionale o Huilliche (willi "del sud" e che "la gente") ha perso la sua identità specifica, ma il gruppo centrale, il Mapuche, la mantiene.

Il termine Araucano è oggigiorno evitato ugualmente dagli eruditi e dai Mapuche.


Alfabeti


Le convenzioni ortografiche del mapudungun sono cambiate in più occasioni nel corso del tempo. Negli anni sono stati elaborati diversi alfabeti, di cui almeno quattro sono ancora utilizzati diffusamente. Essi sono:

Di seguito degli esempi con le parole mapudungun e mapuche nei vari alfabeti.

RaguileoAlfabeto unificatoAzümchefeWirizüŋun
mapuzugunmapudungunmapuzugunmapuzüŋun
mapucemapuchemapuchemapuche

Fonologia



Vocali


La lingua Mapudungun prevede in tutto sei suoni vocalici, pronunciati in maniera più o meno differente nei vari dialetti.[2] La pronuncia delle vocali inoltre è determinata in parte anche dalla pozione dell'accento: le vocali atone sono più centralizzate rispetto alle corrispettive toniche.[3]

AnterioriCentraliPosteriori
Alte [i ~ ɪ][ɨ ~ ɘ][u ~ʊ]
Centrali [e][o]
Basse [a ~ ɐ]

Nell'alfabeto mapuche unificato queste vengono rese con le vocali già presenti nell'alfabeto latino alle quali si aggiunge ‹ü› per rappresentare [ɨ ~ ɘ].

Alcuni esempi:[2] IPA [a ~ ɐ]a›:

IPA [e]e›:

IPA [i]i›:

IPA [o]o›:

IPA [u ~ ʊ]u›:

IPA [ɨ ~ ɘ]ü›:


Consonanti


I foni consonantici del mapudungun sono riportati nella tabella seguente:[3][4]

LabialiDentaliAlveolariPostalveolariRetroflessePalataliVelari
Occlusive [p][t̪][t][k]
Affricate [t͡ʃ][ʈʂ]
Fricative [f] [θ] [s] [ʃ] [ʐ ~ ɻ]
Approssimanti [w] [j] [ɰ]
Nasali [m][n̪][n][ɲ][ŋ]
Laterali [l̪][l][ʎ]

La serie delle occlusive e delle affricate consta unicamente di consonanti sorde. Il suono [ʃ] è di uso assai limitato. Spesso alterna liberamente con [s] o con [θ], come ad esempio shañwe [ˈʃaɲwe] "maiale", in alcuni dialetti, vs. sañwe [ˈsaɲwe], in altri, e kashü [ˈkaʃɨ] vs. kadü [ˈkaθɨ] "grigio". Esso ricorre come fonema indipendente quasi solo nei prestiti dallo spagnolo. Le dentali [t̪], [n̪] e [l̪] tendono, in diversi dialetti, a confondersi con le alveolari corrispondenti, es. la parola per "cadavere" può essere pronunciata sia [l̪a] (scritto ḻa) che [la] (scritto la). Di seguito alcuni esempi:

IPA [p]p›:

IPA [t̪]›:

IPA [t]t›:

IPA [k]k›:

IPA [t͡ʃ]ch›:

IPA [ʈʂ]tr›:

IPA [f]f›:

IPA [θ]d›:

IPA [s]s›:

IPA [ʃ]sh›:

IPA [ʐ ~ ɻ]r›:

IPA [j]y›:

IPA [ɰ]g›:

IPA [m]m›:

IPA [n̪]›:

IPA [n]n›:

IPA [ɲ]ñ›:

IPA [ŋ]ng›:

IPA [l̪]›:

IPA [l]l›:

IPA [ʎ]ll›:


Accento


Le parole tendono ad essere accentate sulla penultima sillaba, specialmente quando sono bisillabiche o trisillabiche. Nelle parole con più di tre sillabe l'accento primario, di maggiore intensità, cade sulla seconda sillaba a partire da sinistra, e tutte le sillabe successive che si trovano in sedi pari ricevono un accento secondario, meno intenso. Ad esempio, ruka [ˈɻukɐ] "casa"; kuñifall [kʊˈɲifɐʎ] "orfano"; kelluputukefun [keˈʎupʊˌtʊkeˌfʊn] "io spesso torno là per aiutare".[2] Ciò vale anche per le parole composte, come antüküdawkiawkerkefuy [ɐnˈtɘkɨˌθɐwkiˌɐwkeɻˌkefʊj] "egli era solito lavorare come bracciante".

Quando intervengono delle sequenze di vocali, l'accento cade sempre sul secondo elemento, come in iñchiu [ɪɲt͡ʃiˈu] (scritto anche iñchiw [ɪɲˈt͡ʃiw]) "noi due" e piuke [piˈuke] "cuore".

Contrariamente alle regole appena enunciate, vi è un consistente numero di parole che ha l'ultima sillaba accentata. A far parte di questa categoria sono per lo più pronomi, aggettivi ed avverbi. Tra questi si possono annoverare: iñche [ɪɲˈt͡ʃe] "io"; tüfa [tɨˈfa] "questo"; ngellu [ŋeˈʎu] "appena"; epe [eˈpe] "quasi" o füre [fɨˈɻe] "saporito". Occasionalmente si possono anche incontrare dei sostantivi accentati sull'ultima sillaba, come per esempio ülcha [ɨlˈt͡ʃa] "ragazza" e püle [pɨˈle] "lato".


Fonotassi


L'unità minima di significato è la radice. Essa può essere costituita da una, due o tre sillabe. All'interno di una radice è ammesso un solo nesso consonantico. In mapudungun il primo elemento di un nesso consonantico non può essere una consonante occlusiva.


Pronomi personali e dimostrativi


Il mapudungun distingue i pronomi personali in tre numeri (singolare, duale e plurale); manca invece del tutto una distinzione in base al genere.

SingolareDualePlurale
1ª pers. iñcheiñchiwiñchiñ
2ª pers. eymieymueymün
3ª pers. feyfeyengufeyengün

Come in italiano, non è obbligatorio utilizzare i pronomi personali in una frase in quanto la persona e il numero sono espressi in modo non ambiguo dalle desinenze verbali. Fey e i suoi corrispettivi al duale e al plurale hanno in realtà un valore anaforico. Al contrario degli altri pronomi, fey può essere usato come pronome dimostrativo (che può indicare al tempo stesso prossimità o distanza) e può ricevere vari suffissi, come quello strumentale -mew e quello aggettivale -chi:

Se invece il parlante vuole essere più preciso ed esplicito circa la distanza, può decidere di utilizzare uno dei seguenti pronomi dimostrativi:

Per formare gli aggettivi dimostrativi, basta aggiungere il suffisso aggettivale -chi al pronome corrispondente.


Numerali


I numeri dallo zero a dieci sono i seguenti:[5]

Cifra 012345678910
Mapudungun sero[6]kiñeepukülamelikechukayureglepuraayllamari

I numeri cardinali dall'undici al diciannove si formano facendo seguire a mari una delle cifre dall'uno al nove. Ad esempio, "quindici" si dice mari kechu (10 + 5). Le decine invece si formano facendo precedere una cifra dall'uno al nove a mari. "Cinquanta", ad esempio, è kechu mari (5 × 10). Infine, per dire "cento" e "mille" si utilizzano rispettivamente pataka e warangka.[7]

Per quanto riguarda i numeri ordinali, si aggiunge alla forma cardinale il suffisso verbalizzante -nge seguito dal suffisso aggettivale -chi, se il numerale è in funzione di aggettivo, oppure dal suffisso nominalizzante -lu, se invece è usato in funzione pronominale. Ad esempio, kiñengechi è l'aggettivo "primo", mentre kiñengelu è il pronome corrispondente, "il primo".


Note


  1. Zúñiga, 2006.
  2. Smeets, 2007.
  3. Sadowsky, 2013.
  4. Smeets, 2007, pp. 22-25.
  5. Numbers in Mapuche, su omniglot.com.
  6. Si tratta di un prestito dallo spagnolo cero.
  7. Il primo è un prestito dall'aymara pataka, mentre il secondo dal quechua waranqa.

Bibliografia



Voci correlate



Altri progetti



Collegamenti esterni


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На других языках


[de] Mapudungun

Mapudungun (mapu „Land“ + sdugun „Sprache“) ist eine indigene Sprache, die in Chile und Argentinien von den Mapuche gesprochen wird; sie ist im Deutschen bis heute auch unter der Fremdbezeichnung Araukanisch bekannt. Das Mapudungun ist eine der größeren isolierten Sprachen.

[en] Mapuche language

Mapuche (/məˈputʃi/,[3] Mapuche & Spanish: [maˈputʃe], or Mapudungun;[4] from mapu 'land' and dungun 'speak, speech') is an Araucanian language related to Huilliche spoken in south-central Chile and west-central Argentina by the Mapuche people (from mapu 'land' and che 'people'). It is also spelled Mapuzugun and Mapudungu. It was formerly known as Araucanian,[4] the name given to the Mapuche by the Spaniards; the Mapuche avoid it as a remnant of Spanish colonialism.

[es] Idioma mapuche

El mapuche, mapudungún (del autoglotónimo mapudungun ‘lengua de la tierra’) o araucano,[6] es el idioma de los mapuches, un pueblo amerindio que habita los actuales países de Chile y Argentina. Su número de hablantes activos se estima entre 100 000 y 200 000 y el número de hablantes pasivos en unas 100 000 personas más.[1] Ha influido en el léxico del español en su área de distribución y, a su vez, el suyo ha incorporado préstamos lingüísticos del español y del quechua. No ha sido clasificada satisfactoriamente y por el momento se la considera una lengua aislada.[1]

[fr] Mapudungun

Le mapudungun, aussi appelé mapuzungun ou mapuche, est une langue amérindienne parlée par le peuple mapuche, nation originaire du territoire actuellement occupé par le Chili et l'Argentine. Elle compte de 200 000 à 500 000 locuteurs dans 2 000 petites réserves, voire jusqu'à un million si on considère les 300 000 Mapuches résidant à Santiago du Chili. Une grande mobilisation existe au sein de la communauté locutrice pour la défense de sa culture.
- [it] Lingua mapudungun

[ru] Мапуче (язык)

Мапу́че (мапудунгун, арауканский) — язык индейцев мапуче. Распространён в центрально-южном Чили и соседних районах Аргентины. Общее число свободно говорящих, по данным опубликованного в 2007 г. исследования лингвиста Фернандо Сунига, около 144 тыс. человек, и около 263 тыс. человек имеют пассивное знание языка[1].



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