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La lingua pāli (nome nativo: पालि, pāli) è una lingua indiana, appartenente alla famiglia indoeuropea. Ancora oggi è usata come lingua liturgica del buddhismo theravāda.

Pāli
Parlato inSri Lanka, Birmania, Thailandia, Cambogia, Laos, India, Nepal, Bangladesh
Locutori
TotaleNessun madrelingua, usata solo come lingua liturgica
Altre informazioni
ScritturaPuò essere scritta in alfabeto bengali, birmano, devanāgarī, khmer, lanna, lao, latino, sinhala, thai, singalese
Tassonomia
FilogenesiLingue indoeuropee
 Lingue indoiraniche
  Lingue indoarie
   Lingua pāli
Codici di classificazione
ISO 639-1pi
ISO 639-2pli
ISO 639-3pli (EN)
Glottologpali1273 (EN)
La parte superiore mostra un testo in sanscrito mentre la parte inferiore mostra un testo in Pali da una scrittura cerimoniale buddista chiamata Kammuwa (dal birmano), probabilmente  in scrittura Mon
La parte superiore mostra un testo in sanscrito mentre la parte inferiore mostra un testo in Pali da una scrittura cerimoniale buddista chiamata "Kammuwa" (dal birmano), probabilmente in scrittura Mon

Il pāli è la lingua in cui è stato compilato il canone buddhista della scuola del theravāda, il Tipitaka (“tre canestri”, in sanscrito Tripitaka), intorno all'80 a.C. In passato fu identificato con l'antica lingua magadhi, affine al sanscrito. Recentemente però si è giunti a pensare che il magadhi si sia sviluppato separatamente rispetto al pāli. Infatti, ad esempio, nessuna iscrizione dell'imperatore Aśoka, vissuto nel III secolo a.C., è in pāli, ma in altri dialetti pracritici.


Etimologia



Descrizione e classificazione


La lingua liturgica del buddhismo del theravāda ha riconoscibili le caratteristiche della lingua indo-aria. Non può però essere ritenuta derivata dal sanscrito classico in quanto rivela certe peculiarità che la fanno ritenere strettamente imparentata con il sanscrito dei Veda. Questa parentela è rivelata, ad esempio, dalla forma degli infiniti e dalla forma di numerosi gerundi[1]. Altri tratti che condivide con l'antica lingua vedica sono sia lessicali che morfologici[2]. Avendo inoltre conservato una parte maggiore della struttura fonetica della lingua indo-aria originale rispetto alle altre lingue pracrite, la si può ritenere la lingua pracrita più antica conosciuta[3]. Altri studi contraddicono queste conclusioni ritenendo il pāli non una filiazione del sanscrito vedico quanto piuttosto di alcuni suoi dialetti[4] o comunque sia delle antiche lingue pracritiche conosciute oggi. Il pāli risulta essere la più antica e, fatto salvo il sanscrito ibrido utilizzato nei sutra del buddhismo Mahāyāna, essa è la più vicina al sanscrito classico[5].


Lessico



Fonologia



Morfologia



Letteratura


Il canone del buddhismo del therāvada e i suoi commentari hanno dato origine a una copiosa letteratura, in particolare singalese e birmana. Il nome della lingua significa "testo canonico" per contrapposizione al testo dei commenti. La parola "pāli" è stata fraintesa in Asia già a partire dal XVII secolo: si è pensato che indicasse la lingua in cui era stato redatto il più antico canone buddhista.


Scrittura pāli


La grafia originale dell'alfabeto di questa lingua, se mai esistita, è da lungo tempo andata perduta e oggi si usano gli alfabeti nazionali dei luoghi in cui i testi pāli sono pubblicati, insieme a quello sanscrito (devanāgarī). Un sistema completo per la sua trascrizione nell'alfabeto latino è stato curato dalla londinese Pali Text Society, che ha tradotto in inglese la maggior parte dei lavori classici in questa lingua producendo anche dizionari e testi di grammatica.


Note


  1. (EN) Barua, An Analytical Study of Four Nikāyas, pag. 60
  2. (EN) Barua, An Analytical Study of Four Nikāyas, pag. 30
  3. (EN) Barua, An Analytical Study of Four Nikāyas, pag. 35
  4. (EN) Thomas Oberlies, Pali: A Grammar of the Language of the Theravāda Tipiṭaka, Walter de Gruyter, 2001, p. 6. Cfr. anche Kogen Mizuno «Linguistically, Pali is a form of the ancient Paisachi language.» in Buddhist Sutras - Origin, Development, Transmission, Tokyo, Kosei, 1995, p. 29.
  5. (EN) Kogen Mizuno Op. cit. pag.29.

Bibliografia



Voci correlate



Collegamenti esterni


Controllo di autoritàThesaurus BNCF 115 · LCCN (EN) sh85097195 · GND (DE) 4044406-5 · BNF (FR) cb11963369m (data) · J9U (EN, HE) 987007560658905171 · NDL (EN, JA) 00569055
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[de] Pali

Pali (.mw-parser-output .Sinh{font-size:125%}पाळि .mw-parser-output .Latn{font-family:"Akzidenz Grotesk","Arial","Avant Garde Gothic","Calibri","Futura","Geneva","Gill Sans","Helvetica","Lucida Grande","Lucida Sans Unicode","Lucida Grande","Stone Sans","Tahoma","Trebuchet","Univers","Verdana"}Pāḷi, deutsch ‚der Text‘ „die Zeile“) ist eine mittelindoarische Sprache. Ob Pali jemals eine gesprochene Sprache war, gilt als umstritten. Heute wird es eher als Literatursprache eingestuft. Pali gehört zu den Prakrit-Sprachen.

[en] Pali

Pali (/ˈpɑːli/) is a Middle Indo-Aryan liturgical language native to the Indian subcontinent. It is widely studied because it is the language of the Buddhist Pāli Canon or Tipiṭaka as well as the sacred language of Theravāda Buddhism.[2] Early in the language's history, it was written in the Brahmi script.[citation needed]

[es] Pali

El pali (pāḷi, पाळि) es un idioma índico o prácrito. El término pāḷi significa 'el texto' o 'la línea' por referirse a la línea en las hojas de palma donde se escribía. Durante la mitad del siglo XIX, cuando los europeos comenzaron a estudiar los textos budistas, se comenzó a denominar 'pali' al idioma de estos textos. El pali proviene de la lengua de los Vedas y tiene una estrecha relación con el sánscrito clásico.

[fr] Pali

Le pali, ou pāli, est une langue indo-européenne de la famille indo-aryenne parlée autrefois en Inde. Les premiers textes bouddhiques, tipitaka, sont conservés dans cette langue, qui est utilisée encore aujourd'hui comme langue liturgique dans le bouddhisme theravada.
- [it] Lingua pāli

[ru] Пали

Па́ли (Pāli, синг. පාලි, деванагари: पालि) — пракрит одного из среднеиндийских языков индийской (или индоарийской) группы индоевропейской семьи языков. Слово «пали» означает «строка, строфа» и имеет прямое отношение к каноническим буддийским текстам Тхеравады.



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