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L'italiano regionale della Sicilia è la variante regionale della lingua italiana parlata nella Regione Siciliana (Sicilia e isole minori); si differenzia rispetto a quella standard per aspetti sintattici, fonetici e lessicali dovuti all'influenza della lingua locale, il siciliano[1].

Voce principale: Italiano regionale.

Italiano regionale di Sicilia
Parlato in Italia
Parlato in Sicilia
Altre informazioni
ScritturaAlfabeto latino

Caratteristiche


Peculiarità dell'italiano regionale di Sicilia sono il posizionamento della copula dopo il predicato (in ritardo è) e il posizionamento del verbo in fine di frase. Da segnalare l'uso del complemento oggetto preposizionale, retto dalla preposizione a (“chiama a Matteo”). Diffuso anche l'utilizzo dei verbi entrare, uscire, salire, scendere in forma transitiva (“entrare la macchina nel garage”). Nel lessico si registra l'uso di "imparare" al posto di insegnare, e di termini come "mannaggia" (< male ne abbia), "sfizio", "pittare" (pitturare).


Intonazione


Elemento distintivo dell'italiano regionale di Sicilia è l'intonazione (o accento): come gli abitanti delle altre regioni italiane, anche i siciliani sono facilmente riconoscibili dalla loro cadenza[2].

Ciononostante, anche all'interno della Sicilia stessa vi sono differenze di intonazione dell'italiano: oltre al lessico adoperato, infatti, anche l'accento risente dello sfondo dialettale del parlante, che coincide con la classificazione delle varie aree dialettali del siciliano[3].


Pronuncia


Lo stesso argomento in dettaglio: Alfabeto siciliano e Vocalismo siciliano.

In alcune zone, i suoni peculiari del siciliano si riflettono pure nell'italiano regionale: in tal modo, parole come dritto, strada e quattro possono essere pronunciate con suoni retroflessi (ḍḍṛitto, ṣṭṛada e quaṭṭṛo).


Vocali

Per quanto concerne il vocalismo, l'italiano regionale di Sicilia non segue la "regola" dell'italiano standard di alternare vocali aperte e chiuse: il sistema eptavocalico italiano, infatti, prevede la pronuncia delle e e delle o sia aperte ('tèmpo', 'pòrta') che chiuse ('néve', 'mósca'), ma nell'italiano di Sicilia, che risente del vocalismo siciliano, tale distinzione non avviene, e tendenzialmente si pronunciano solamente aperte (tèmpo, pòrta, nève, mòsca), in particolare nell'area orientale; più a ovest si riscontra una pronuncia più chiusa delle e (témpo, néve, rrésto, etc.).

Di norma vengono pronunciate più aperte rispetto alla pronuncia dell'italiano standard anche le i e le u, oltre alle a, già molto aperte per natura: talvolta, inoltre, un'eccessiva apertura della i le può fare assumere le sembianze di una e (besogno, Melano).


Consonanti

Lo schema delle consonanti può essere così riassunto:

  • mp → mb: tempo → tembo
  • nt → nd: quanto → quando
  • nc → ng: vince → vinge; fianco → fiango
  • nf → nv: confuso → convuso
  • mb → mp: cambio → campio
  • nd → nt: quando → quanto
  • ng → nc: piange → piance; lungo → lunco
  • nv → nf: invece → infece

Grammatica



Lessico


I vocaboli "regionali" possono essere divisi in tre gruppi:


Termini siciliani italianizzati

Termini siciliani italianizzati (traduzione italiana)
annervarsi[4] irritarsi, innervosirsi
babbìo[5] scherzo, atteggiamento scherzoso
balata[6] lastra di marmo
carnezzeria[7] macelleria
locco[8] stupido

Termini italiani con significato siciliano

Termini italiani con significato siciliano (traduzione italiana)
ingiuria soprannome
mollica pangrattato
rovesciare vomitare
tovaglia asciugamano, telo per il mare

Termini senza corrispondenza nel siciliano

Termini senza corrispondenza nel siciliano (traduzione italiana)
bevaio abbeveratoio
dolceria pasticceria
carpetta cartella, raccoglitore di documenti
scarrozzo passo carrabile
stranizzarsi stupirsi

Termini stranieri italianizzati

Di seguito alcuni termini stranieri comunemente utilizzati in italiano, che nell'italiano regionale siciliano vengono italianizzati:

Italiano regionale di Sicilia Termine straniero utilizzato in italiano
brioscia brioche
golfo golf
fono fon
collanti collant

Fraseologia


Frasi (traduzione italiana)
Accansare tempo guadagnare tempo
Avere il carbone bagnato avere la coda di paglia
Buttare sangue sfacchinare
Buttarsi ammalato darsi malato
Di notte e notte nel cuore della notte
Essere di testa essere stravagante
Fare il lecco fare le boccacce
Levarsi d'appetito perdere l'appetito
Rimanere sulla pancia detto di una merce che non si riesce a vendere
Stare in fiducia rimettersi alla parola di qualcuno
Uno di tutto un po' di tutto
Uscire pazzo impazzire
Lasciare in tredici qualcuno Non rispettare un impegno preso con qualcuno

Note


  1. Ruffino, 2001, 82-117.
  2. Ruffino, 2001, 99.
  3. Ruffino, 2001, 100.
  4. Dal siciliano annirvàrisi.
  5. Dal siciliano babbiju.
  6. Dal siciliano balata.
  7. Dal siciliano carnizzarìa, proveniente a sua volta dal catalano carnisseria.
  8. Dal siciliano loccu, proveniente a sua volta dal castigliano loco.

Bibliografia



Voci correlate



Collegamenti esterni


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