Villa Santa Maria (La Vìlle in dialetto villese) è un comune italiano di 1 111 abitanti[2] della provincia di Chieti in Abruzzo. Pur non partecipando all'unione, il paese è sede dell'unione dei comuni montani del Sangro.[5]
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Villa Santa Maria comune | |||
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Localizzazione | |||
Stato | ![]() | ||
Regione | ![]() | ||
Provincia | ![]() | ||
Amministrazione | |||
Sindaco | Giuseppe Finamore[1] (lista civica Villalternativa) dal 27-5-2013 (2º mandato dal 10-6-2018) | ||
Territorio | |||
Coordinate | 41°57′N 14°21′E | ||
Altitudine | 336 m s.l.m. | ||
Superficie | 16,23 km² | ||
Abitanti | 1 111[2] (31-12-2021) | ||
Densità | 68,45 ab./km² | ||
Frazioni | Contrada Madonna in Basilica, I Pagliai, Montebello, Contrada Poggio ("La Stazione") | ||
Comuni confinanti | Atessa, Bomba, Borrello, Colledimezzo, Fallo, Montebello sul Sangro, Monteferrante, Montelapiano, Pennadomo, Pietraferrazzana, Roio del Sangro, Rosello | ||
Altre informazioni | |||
Cod. postale | 66047 | ||
Prefisso | 0872 | ||
Fuso orario | UTC+1 | ||
Codice ISTAT | 069102 | ||
Cod. catastale | M022 | ||
Targa | CH | ||
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media)[3] | ||
Cl. climatica | zona D, 1 676 GG[4] | ||
Nome abitanti | villesi | ||
Patrono | san Nicola di Bari | ||
Cartografia | |||
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Sito istituzionale | |||
Modifica dati su Wikidata · Manuale |
Il centro è noto in ambito culinario per la numerosa presenza di cuochi, la cui tradizionale presenza di botteghe da formazione di chef risale al XIII secolo. Nel XVI secolo vi nacque san Francesco Caracciolo, considerato il "patrono" dei cuochi. Negli anni sessanta del XX secolo fu costruito un istituto alberghiero per conservare la tradizione, e fu istituito il "sui generis" museo del cuoco nel palazzo Caracciolo.
Alcuni reperti archeologici trovati nei dintorni del paese attestano che la zona del Medio Sangro nei pressi della cittadina era abitato già in epoca italica (verosimilmente da gente di stirpe frentana). Durante le invasioni barbariche e ottomana fu ripetutamente invasa, il che costrinse la gente a rifugiarsi nei pressi della roccia chiamata volgarmente "La Penna". Infatti il luogo originario era poco distante dalla chiesa della Madonna in Basilica. In seguito fu feudo di varie famiglie, ma il clou si ha con la famiglia dei Principi Caracciolo (XVI secolo) i quali costruirono il castello. Le abitazioni della zona Congrega sono state edificate tra il XVIII e XIX secolo.
Durante la seconda guerra mondiale, erano presenti in paese alcune famiglie di profughi ebrei stranieri in domicilio coatto, che fraternizzarono con la popolazione locale. All'arrivo delle truppe tedesche nel 1943, il podestà Roberto Castracane negò decisamente che ebrei fossero ancora presenti in paese pur essendo a conoscenza che almeno una famiglia di essi, gli Steinberg, era nascosta presso la famiglia Piccone. Non appena - dopo un mese - le truppe tedesche lasciarono il paese, la famiglia Steinberg fu guidata ad attraversare le linee e a raggiungere gli Alleati. Per questo impegno di solidarietà, il 16 aprile 1978, l'Istituto Yad Vashem di Gerusalemme ha conferito a Roberto Castracane l'alta onorificenza dei Giusti tra le Nazioni.[6]
All'interno della chiesa della Madonna in Basilica, nella prima cappella a destra, sono esposti alcuni reperti raccolti durante alcuni scavi per la realizzazione di un metanodotto. Essi consistono in frammenti di ceramica e di laterizi con bolli di officina originariamente posti in copertura e pavimentazioni o come manici e colli di anfore ed un dolio parzialmente fanno pensare che appartenevano ad una villa rustica.[7][8]
È stata trovata una mano bronzea nell'atto di benedire con un serpente attorcigliato in direzione del pollice, quest'ultimo terminante a forma di pigna. Qualcuno ipotizza che appartenesse al dio Sabazio il cui culto si diffonde dal II secolo a.C. nel luogo ove vi sono tracce dei ruderi di fronte alla chiesa suddetta ed in parte portati recentemente nei giardini pubblici. Il serpente richiama influenze marsicane.[7] (vedi la festa dei serpari e la dea Angizia).
La chiesa principale è quella di San Nicola di Bari sita all'interno del paese. La chiesa ha facciata ristrutturata nel 1950 in stile neo-romanico. All'interno vi è un quadro raffigurante l'ultima cena di artista abruzzese.
Nella contrada Madonna in Basilica vi è la chiesa omonima costruita attorno all'XI secolo. Nell'interno oltre alla statua molto venerata nel paese della Madonna in Basilica vi sono un ossario e dei quadri di artisti locali.
Sempre nel centro del paese vi è la chiesa della Madonna del Rosario detta anche della Congregazione o della Congrega con la facciata in stile romanico abruzzese è in via di restauro.
![]() | Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa di Santa Maria delle Grazie (Villa Santa Maria), Statua della Madonna delle Grazie con Bambino e Chiesa di Sant'Antonio Abate (Villa Santa Maria). |
Altre chiese sono la chiesa della Madonna delle Grazie sita in località Lu Uell' (in villese "Le Valli"), e la chiesetta di Sant'Antonio abate, sita in località Lu Pont (in villese "Il Ponte"). In località "Contrada dentro gli Orti" vi era la chiesa di San Sebastiano.
Presso la chiesa di Sant'Antonio Abate vi è il palazzo Spaventa. Costruito negli trenta[9] ove era un mulino o un oleificio. La facciata è tra lo stile liberty e l'eclettico[10]. Il palazzo consta di due piani. Al pianterreno si aprono tre portoni. Al primo piano si aprono tre finestre con una balaustrata di balconi con colonnine digradanti verso l'alto, ai lati delle finestre terminanti con una decorazione ad arco sopra le finestre. Le finestre sono impreziosite da decorazioni in stucco ai lati delle colonnine raffiguranti di figure femminili che reggono dei festoni rappresentati da ghirlande di fiori. Ê in stile eclettico.[9]
Tra la chiesa di San Nicola e via gradini ponte vi è il palazzo Di Cicco. La facciata è stretta. L'ingresso principale è sormontato da un balcone con finestra sormontato da una lunetta. Le altre finestre sul lato destro del palazzo rispetto alla facciata principale sono ad edicola con sopra un timpano di forma triangolare o di lunetta.[11]
Di particolare interesse è il palazzo Castracane sito all'incrocio di via Mercato con via Sangrina e via Congrega. Nell'interno si conservano pregevoli arredamenti e nella cantina vi è una sorgente.
![]() | Lo stesso argomento in dettaglio: Monumento a San Francesco Caracciolo. |
Nel corso vi sono la casa natale di San Francesco Caracciolo e presso largo Trento e Trieste (spiazzale sullo stesso corso) vi è la casa Tavano, pregevole esempio di architettura di fine Ottocento villese oltre la statua bronzea di san Francesco Caracciolo (opera di un certo Vismara) sita nei pressi della casa natale del santo.
In via Roma vi è il Museo dei cuochi gestito dall'Istituto Alberghiero sito nella via stessa un poco più a valle. Di fronte al museo vi è la statua bronzea del cuoco e del cameriere.
Adiacente alla casa Caracciolo vi è un museo dedicato a san Francesco Caracciolo.
In località Fonte Cillo (in villese Funticill') vi è una fontana di acqua diuretica.
Presso l'incrocio tra Corso Umberto I, Via Roma e Via Duca degli Abruzzi, di fronte ad una croce sita presso il centro di quest'incrocio, vi è la Fontana vecchia. La fontana è stata realizzata all'inizio del Novecento. Il bassorilievo posto sul coronamento fu aggiunto nel 1926 per una disposizione fascista che obbligava ad inserire il proprio simbolo in opere statali. Infatti il bassorilievo raffigura due leoni che reggono un fascio. Il fascio è stato distrutto dopo la caduta del regime fascista. La fontana è posta a ridosso di un muro di contenimento in una piazzetta pedonale. Il corpo è realizzato in calcare con una trabeazione con modanature classiche. Una vasca centrale fa defluire l'acqua in due abbeveratoi laterali simili al corpo centrale.[12]
Nei pressi della chiesa della Madonna del Rosario vi è la roccia caratteristica del paese chiamata volgarmente Penna (derivante forse dalla stessa parola cui deriva anche pinnacolo) una falesia in arenaria, calcare compatto e argilla che sovrasta il paese[13], anch'essa come la succitata chiesa della Madonna del Rosario è in restauro dal termine del secolo scorso.
Sorta di monumento difensivo nel Medioevo, secondo leggende e dicerie popolari questa roccia di svariati metri di lunghezza e di altezza, pare che incutesse terrore ai, chi più chi meno, improvvisati invasori, prevalentemente zingari e briganti, ma nel XIII secolo e nel XVIII secolo anche ottomani e saraceni, che costrinsero gli abitanti a trasferirsi dalla località Madonna in Basilica in posizione arroccata protetta dalla Penna, come se questa roccia fosse un muro di un castello naturale.[14]
Durante l'epoca fascista venne incisa sulla "Penna" la scritta DUX a caratteri cubitali in onore di Mussolini; tale scritta era ben visibile da tutto il paese. Recentemente la zona è stata ripulita e la scritta è di nuovo visibile.[15]
![]() | Lo stesso argomento in dettaglio: Lago di Bomba. |
Abitanti censiti[16]
Viene fondato nel 1939 come "Regio Corso Biennale di Avviamento Professionale a tipo Commerciale Alberghiero" intitolato a San Francesco Caracciolo.[17]
Nel 1968 dopo la soppressione degli istituti di avviamento professionale viene fondato l'Istituto Professionale Alberghiero di Stato, ma ancora come distaccamento dell'istituto tecnico commerciale di Lanciano, dal quale si staccherà nel 1976 ottenendo così l'autonomia e la realizzazione di un convitto.[17]
Nel 1982 l'istituto fu dedicato al compianto chef villese Giovanni Marchitelli.
![]() | Lo stesso argomento in dettaglio: Dialetti dell'Abruzzo. |
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Dialetto villese | |
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Parlato in | Villa Santa Maria |
Altre informazioni | |
Scrittura | Alfabeto latino |
Tipo | Soggetto Verbo Oggetto |
Tassonomia | |
Filogenesi | Lingue indoeuropee Italiche Romanze Italo-occidentali Italo-romanze Dialetti meridionali intermedi Dialetti abruzzesi Dialetto teatino Dialetto teatino occidentale |
Manuale |
Il dialetto di Villa Santa Maria o dialetto villese è il dialetto parlato nell'omonimo paese sito in provincia di Chieti.
Le vocali "a", "i" e "u" sono pronunciate come in italiano. La "i" viene allungata quando è presente nel dittongo "ie", ad esempio la piega => la piéghe. Comunque tutt'e tre le vocali vengono scritte come in italiano.[18]
La vocale "e" invece nel dialetto di Villa Santa Maria, consta di due suoni i quali vengono trascritti con due accenti, un suono aperto che viene trascritto con l'accento grave: "è", e uno chiuso, che viene trascritto con l'accento acuto: "é". invece quando non vi è nessun accento la lettera "e" non viene pronunciata, quest'ultimo tipo di "e" non è come la "e" muta dei francesi, ma serve per far capire che la frase non termina con una consonante, ma con un suono non articolato.[18]
La vocale "o" anch'essa ha due suoni, uno aperto che viene trascritto senza accento: "o", mentre il suono chiuso che viene trascritto con l'accento grave: "ò".[18]
Le vocali accentate pose alla fine della parola si pronunciano come in italiano. esempi: camicia => camìçe, camice=>càmeçe.[18]
Per quanto riguarda le consonanti degna di menzione è l'"h". Questa lettera viene generalmente aspirata come per quanto concerne il tedesco o la "c aspirata" toscana.[19]
Il dialetto villese, rispetto al latino, possiede solo il nominativo ed il vocativo.[20]
Tra le manifestazioni, la rassegna dei cuochi del Sangro che si tiene ogni anno la seconda domenica di ottobre, la festa della Madonna delle Grazie (ad inizio luglio) e la festa della Madonna in Basilica che si svolge dal 9 all'11 agosto.
La chiesa della Madonna in basilica è legata all'origine del primo nucleo abitato del paese. La chiesa di Sant'Antonio è sita in Piazza Marconi, alla sua destra vi è il palazzo Spaventa. Il nucleo storico del paese si formò intorno al XVII secolo sulla riva opposta alla chiesa della Madonna in basilica e presso la costa rocciosa (volgarmente detta "Penna"). Della fine dell'Ottocento è l'interesse di spostarsi verso la valle ov'erano dei terreni più facili da coltivare e non c'era più l'esigenza di arroccarsi sempre più in alto per paura di nuove invasioni, così si iniziò a costruire la "Via degli Uffici", ovverosia l'attuale Corso Umberto I, cambiamento di nome attuato il 9 agosto 1900 dopo l'attentato in cui venne ucciso il re. Furono portate alle dimensioni odierne anche Via Sangrina e Via Gradini Ponte. Dello stesso periodo è Scesa Valli con direzione verso il fiume con conseguente costruzione di edifici fino al Borgo Valle (detto localmente Lu Uell', l'unico rione in pianura del paese) ove si trova la chiesa della Madonna delle Grazie. Le ultime costruzioni pubbliche del XIX secolo furono un arco nel rione San Rocco, le case di Francesco Sabatini e Raffaele Tavano (28 ottobre 1897), il muro di cinta di un carcere (12 maggio 1898), il ponte ligneo sul ruscello Turcano (28 febbraio 1900).
Nell'abitato vi sono 3 liquorifici, produttori del punch Abruzzese villese, del Centerbe, dell'amaro villese, e dei liquori alla genziana e alla liquirizia. L'originale ricetta del punch abruzzese fu creata proprio a Villa Santa Maria, dall’azienda Iannamico Liquori 1888.[22].
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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6 giugno 1993 | 27 aprile 1997 | Salvatore Ferdinando Paolini | Democrazia Cristiana | Sindaco | [23] |
28 aprile 1997 | 28 maggio 2006 | Antonio Salvatore | Lista Civica di Centro-destra | Sindaco | [24][25] |
29 maggio 2006 | 15 maggio 2011 | Francescopaolo Falconio | Lista Civica | Sindaco | [26] |
16 maggio 2011 | 27 marzo 2012 | Vito Paolini | Lista Civica Riuniti per Villa | Sindaco | [27] |
28 marzo 2012 | 26 maggio 2013 | Valentina Italiani | Commissario prefettizio | [28] | |
27 maggio 2013 | 10 giugno 2018 | Giuseppe Finamore | Lista Civica Villalternativa | Sindaco | [1] |
10 giugno 2018 | in carica | Giuseppe Finamore | Lista Civica Villalternativa | Sindaco | |
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Villa Santa Maria ha una squadra di calcio che milita in 2ª categoria. La società sportiva (colori sociali nero e verde), come la società del capoluogo fu fondata da Vincenzo Fioriti, vicario in Chieti, il 1º settembre 1955 e fu iscritta nei ruoli federali della FIGC il 13 dicembre 1962. Il presidente (stagione 2017/18) è Leonardo Di Nucci ormai da anni è presidente onorario Pasquale Di Cicco. Lo stadio Comunale si trova in un impianto sportivo dotato di un campo da tennis, di calcetto, di pallavolo e basket.[29][30][31]
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