La lingua basca (nome nativo: euskara [eus̺ˈkaɾa]; in spagnolo: euskera o vasco) è una lingua paleoeuropea parlata nel Paese basco, cioè in aree geografiche situate nel nord della Spagna (Paese Basco spagnolo Hegoalde: regione della Navarra e Comunità autonoma dei Paesi Baschi) e nell'estremo sud-ovest della Francia (Iparralde, Paese Basco francese, nel dipartimento dei Pirenei Atlantici).
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Basco Euskara | |
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Parlato in | Spagna Francia Saint-Pierre e Miquelon |
Locutori | |
Totale | 751 500[1] |
Classifica | non tra le prime 100 |
Altre informazioni | |
Tipo | SOV |
Tassonomia | |
Filogenesi | Lingue vasconiche |
Statuto ufficiale | |
Ufficiale in | Paesi Baschi (Spagna) Navarra |
Regolato da | Euskaltzaindia |
Codici di classificazione | |
ISO 639-1 | eu
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ISO 639-2 | (B)baq, (T)eus
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ISO 639-3 | eus (EN)
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ISO 639-5 | euq
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Glottolog | basq1248 (EN)
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Linguasphere | 40-AAA-a
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Estratto in lingua | |
Dichiarazione universale dei diritti umani, art. 1 Gizon-emakume guztiak aske jaiotzen dira, duintasun eta eskubide berberak dituztela; eta ezaguera eta kontzientzia dutenez gero, elkarren artean senide legez jokatu beharra dute. | |
Distribuzione geografica del basco all'interno del Paese basco | |
Manuale |
Viene parlata come madrelingua dal 20,3% dei baschi[1] (537 747 di 2 648 998). Considerando anche i parlanti che lo adottano come seconda lingua, il basco è conosciuto e parlato da 714 136 persone nel Paese basco.
Il basco è una lingua ergativo-assolutiva e in questo si differenzia da tutte le lingue indoeuropee, che presentano un allineamento nominativo-accusativo. L'unica lingua con cui il basco ha una parentela accertata è l'estinta lingua aquitana. I glottologi, per mezzo della tecnica conosciuta come ricostruzione interna, hanno provato a ricostruire una lingua proto-basca, tuttavia, poiché i dati di cui si è attualmente in possesso non hanno ancora consentito di scoprire l'origine di queste lingue, la loro famiglia linguistica viene considerata isolata e non imparentata con nessun altro gruppo linguistico.
Il lessico basco è costituito per la maggior parte da parole di origine sconosciuta, ma anche da prestiti linguistici dai vicini: possiede parole derivanti dal latino, dallo spagnolo e dal guascone.
La lingua viene denominata euskara (o, in dialetto, euskera, eskuara, ecc.). Si tratta di una lingua con una grandissima varietà dialettale. Per poterla insegnare nelle scuole, i vari dialetti sono stati unificati sotto un insieme di norme linguistiche omogenee, il basco unificato (euskara batua), che rimane il fondamentale argomento della normalizzazione accademica della lingua. I dialetti biscaglino e suletino sono i più lontani dall'euskara batua.
La forma euskera (dal dialetto ghipuzcoano) è quella più utilizzata in spagnolo. Dalla parola euskara derivano tutti i nomi con i quali i baschi sono conosciuti (euskaldun: chi parla basco) e con i quali viene riconosciuta la loro terra (Euskal Herria: Paese Basco, letteralmente "paese della lingua basca").
La lingua basca ha origini pre-indoeuropee e le teorie che affermano il contrario sono ritenute carenti di solido fondamento.[2] L'unica eccezione all'infondatezza di queste ipotesi è quella che mette in relazione l'euskara con l'antico aquitano, parlato nella regione immediatamente a nord dei Paesi Baschi, tramandato, però, da pochi ritrovamenti di iscrizioni funebri.[2]
Anticamente, il suo ambito linguistico arrivò a coprire anche le zone di Aquitania, La Rioja e i Pirenei centrali. Pure il regno di Pamplona-Nájera occupò una buona parte dell’allora Spagna cristiana, nell'inizio della Reconquista.
Oggi si tende a considerare il basco come l'unico idioma sopravvissuto di una famiglia di lingue parlate nell'Europa occidentale, estintesi quasi interamente con le invasioni di genti indoeuropee a partire dal XIII secolo a.C.
Nei quasi 40 anni di proibizione durante il regime franchista, con la conseguente persecuzione e criminalizzazione dei nomi e cognomi baschi e di chi la parlava, la lingua basca fu in pericolo di estinzione. Solo alla fine degli anni sessanta il basco cominciò poco a poco a riprendersi.[3] Nel 1966 viene legalizzata a Bizkaia l'Ikastola Azkue, la prima ikastola — scuola di lingua euskara — legalizzata dopo la guerra civile spagnola (la prima ikastola era stata fondata nel 1914, ma le scuole sono state proibite durante la maggior parte della dittatura di Francisco Franco).
Con la transizione spagnola alla democrazia, e l'emanazione della Costituzione spagnola nel 1978 e dell'Estatuto de Guernica, la lingua basca riprende la sua co-ufficialità nei Paesi Baschi spagnoli e nella zona nord di Navarra, dove poco a poco è tornata alla vita pubblica.
L'unica lingua con cui il basco ha manifestato una parentela considerata certa è l'estinta lingua aquitana[4], con la quale costituisce la famiglia delle lingue vasconiche. Questo gruppo linguistico viene classificato come isolato, ovvero che non ha alcun legame con altre famiglie linguistiche. Tutte le ipotesi sull'origine della lingua basca sono controverse, e le prove fornite non sono generalmente accettate dalla maggior parte dei linguisti.[2] Essa è quindi l'unica lingua pre-indoeuropea sopravvissuta nel continente europeo.
È stato osservato che il basco ha circa un 10% di concordanze linguistiche con le lingue caucasiche settentrionali.[5]
Alcuni studiosi, già dagli anni Quaranta del XX secolo, trovarono alcune similitudini tra le radici basche e i relitti del paleosardo rinvenibili nella lingua sarda attuale. Fu Vittorio Bertoldi il primo ad accorgersi che la parola "agrifoglio" era praticamente identica nelle due lingue: golostri/kolostri (Eus.) / golostru/kolostru (Srd.)[6]. Il Bertoldi scrisse della possibile fratellanza delle due lingue in un saggio apparso su una rivista dell'epoca, organo della Société de Linguistique Romane[7]. Anche Max Leopold Wagner, noto linguista tedesco, rilevò alcune somiglianze fra i due idiomi, in particolar modo relativamente a nove vocaboli[8]. Ma è solo negli anni Duemila del XXI secolo che gli studi si approfondiscono: il linguista catalano Eduardo Blasco Ferrer è il primo a indagare le relazioni tra le radici basche e i relitti paleosardi presenti nei toponimi della Sardegna, specialmente quelli più conservativi della parte centrale dell'isola[9]. Nel 2017, il filologo basco Juan Martin Elexpuru pubblica un saggio in euskera dove riprende e approfondisce le questioni sollevate da Blasco Ferrer. L'autore ha poi pubblicato, sul suo profilo su Academia.edu, un "riassunto" del libro in lingua castigliana[6].
Sulla popolazione di 2 648 998 abitanti divisi tra le 7 province dei Paesi Baschi, il 27% sono bilingui (francese o spagnolo) e il 14,7% conoscono approssimativamente il basco, per un totale di 1 102 391 persone (714 136 persone sono i locutori bilingui attivi e 388 255 sono i locutori bilingui passivi). Dal punto di vista dell'euskara, gli abitanti dei Paesi Baschi si dividono in 3 grandi categorie che sono:[1]
Esiste una grande disparità tra il bilinguismo nelle diverse province basche. La Biscaglia ha 999 228 abitanti, dei quali il 25,4% (253 800) sono bilingui e il 17,8% (178 000) sono bilingui passivi. Guipúzcoa con 602 206 abitanti ha il più grande numero di locutori bascofoni (300 500) che corrispondono al 49,9% della popolazione e ha il 16,4% (98 800) che sono bilingue passivi. In Navarra (537 139) ci sono l'11,7% (62 800) di bascofoni soprattutto nel nord e nel nord-ovest della provincia e 7,5% di bilingui passivi (40 300). Álava con 272 064 abitanti ha 16,8% (45 700) di bilingui e 16,8% (45 700) di bilingui passivi. Il Labourd con 205 778 abitanti ha 16% di popolazione bilingue (32 900) e 8% di bilingui passivi (16 500). La Bassa Navarra e il Soule, sono i meno popolati (32 582 in totale), con 52,1% di bilingui (17 000) e il 14,1% di bilingui passivi (4 600).[1]
L'alfabeto basco è composto dalle 26 lettere dell'alfabeto latino base ISO, più la ñ.[10]
Lettera | Nome in basco | Pronuncia |
---|---|---|
A | a | /a/ |
B | be | /b/ |
C | ze* (e la sua variante Ç ze hautsia*) | /s/, /k/ |
D | de | /d/, /d̪/, /ð/ |
E | e | /e/ |
F | efe | /f/ |
G | ge | /g/ |
H | hatxe | ∅, /h/ |
I | i | /i/, /i̭/ |
J | jota | /j/, /x/, /ʝ/, /ɟ/ |
K | ka | /k/ |
L | ele | /l/ |
M | eme | /m/ |
N | ene | /n/ |
Ñ | eñe | /ɲ/ |
O | o | /o/ |
P | pe | /p/ |
Q | ku* | /k/ |
R | erre | /r/, /ɾ/ |
S | ese | /s̺/ |
T | te | /t/, /t̪/ |
U | u | /u/, /u̯/ |
V | uve* | /b/, /β/ |
W | uve bikoitza* | /u̯/ |
X | ixa | /ʃ/ |
Y | i grekoa* | /i/, /i̭/ |
Z | zeta | /s̻/ |
* Tuttavia le lettere C, Ç, Q, V, W e Y compaiono solo in parole straniere e la F è presente solo in calchi o prestiti.[10] |
Bilabiali | Laminari- dentali |
Apicale- alveolari |
Palatali o postalveolari |
Velari | Glottali | ||
---|---|---|---|---|---|---|---|
Nasale | m /m/ |
n /n/ |
ñ, -in- /ɲ/ |
||||
Plosive | Sorde | p /p/ |
t /t/ |
tt, -it- /c/ |
k /k/ |
||
Sonore | b /b/ |
d /d/ |
dd, -id- /ɟ/ |
g /ɡ/ |
|||
Affricate | Sorde | tz /ts̻/ |
ts /ts̺/ |
tx /tʃ/ |
|||
Fricative | Sorde | f /f/ |
z /s̻/ |
s /s̺/ |
x /ʃ/ |
h ∅, /h/ | |
(per lo più)1Sonore | j /ʝ~x/ |
||||||
Laterali | l /l/ |
ll, -il- /ʎ/ |
|||||
Vibranti | Polivibranti | r-, -rr-, -r /r/ |
|||||
Monovibranti | -r- /ɾ/ |
Alcune particolarità da notare:
Come già detto in precedenza, il basco è una lingua ergativo-assolutiva: l'oggetto di un verbo transitivo e il soggetto di un verbo intransitivo vengono marcati allo stesso modo, e il soggetto di un verbo transitivo viene marcato con il caso ergativo. Si noti il seguente esempio preso dalla voce lingua ergativo-assolutiva:
Gizona etorri da. /gisona etori da/ (L'uomo è arrivato)
Il verbo "arrivare" (etorri) è un verbo intransitivo; di conseguenza il soggetto gizona, essendo assolutivo, non è marcato (il caso assolutivo in basco è un morfema zero).
Mentre nella frase:
Gizonak mutila ikusi du. /gisonak mutiʎa ikus̺i du/ (L'uomo vide il bambino)
Il verbo "vedere" (ikusi) è un verbo transitivo; il soggetto è quindi marcato dal caso ergativo -k.
La sintassi basca è del tipo SOV, dunque il verbo è sempre posto alla fine della frase.
Gizona etorri da. (L'uomo è arrivato) letteralmente: L'uomo-arrivato-è
Una regola fissa è che l'aggettivo se possessivo, precede il nome; se qualificativo lo segue:
nire izena lett. (mio nome)
neska polita lett. (ragazza bella).
Nella lingua basca l'articolo determinativo si indica con la desinenza -a alla fine del nome:
egun (giorno); eguna (il giorno). Se la parola finisce già in -a, come neska (ragazza), si lascia uguale. (neska=ragazza, la ragazza)
L'articolo indeterminativo si indica con l'assenza di desinenza: egun può significare sia "giorno" che "un giorno".
I verbi baschi vengono coniugati distinguendo sia il tempo che la persona (come in italiano) e vanno posti a fine frase.
Il basco possiede 12 casi, tra cui ricordiamo:
ecc.
Esempio di un dialogo informale.
Kaixo | Ciao |
Zer moduz (zaude)? | Come stai? |
Ondo, eta zu? | Bene e tu? |
Ni ere bai | Anch'io |
Nongoa zara? | Di dove sei? |
Turingoa naiz | Sono di Torino |
Eta zu? | E tu? |
Milangoa naiz | Sono di Milano |
Zein lanbide duzu? | Che lavoro fai?/ Cosa fai nella vita? |
Ikaslea naiz | Sono uno studente |
Zer taldetakoa zara? | Di che squadra sei? |
Juventus-zalea naiz | Io sono juventino |
Ondo, ondo | Bene bene |
Agur | Arrivederci |
Ikusi arte | Ci vediamo / Arrivederci |
Bai / Ez | Sì / No |
Noski! | Certo! / Certamente! / Naturalmente! |
Topa! | Salute! |
Egun on! | Buon giorno! |
Arratsalde on! | Buona sera! |
Gau on! | Buona notte! o (Buona serata) |
Egun ona izan! | Buona giornata! |
On egin! | Buon appetito! |
Zorte on! Eskerrik asko! | Buona fortuna! – Grazie! |
Maite zaitut | Ti amo (o Ti voglio bene) |
Ongi etorri | Benvenuto/-i |
Mesedez | Per favore / Per piacere |
Eskerrik asko | Grazie! |
0 | zero |
1 | bat |
2 | bi |
3 | hiru |
4 | lau |
5 | bost |
6 | sei |
7 | zazpi |
8 | zortzi |
9 | bederatzi |
10 | hamar |
11 | hamaika |
12 | hamabi |
13 | hamahiru |
14 | hamalau |
15 | hamabost |
16 | hamasei |
17 | hamazazpi |
18 | hemezortzi |
19 | hemeretzi |
20 | hogei |
21 | hogeita bat |
22 | hogeita bi |
23 | hogeita hiru |
30 | hogeita hamar (20+10) |
31 | hogeita hamaika (20+11) |
40 | berrogei (2×20) |
50 | berrogeita hamar (2×20+10) |
60 | hirurogei (3×20) |
70 | hirurogeita hamar (3×20+10) |
80 | laurogei |
90 | laurogeita hamar |
100 | ehun |
200 | berrehun |
300 | hirurehun |
1000 | mila |
2000 | bi mila |
1 000 000 | milioni di bat |
maggiore | handiago |
minore | txikiago |
molti | gehiago |
Parola | Traduzione | Pronuncia standard |
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terra | lur | lur |
cielo | zeru, ortzi | séru, ortsi |
acqua | ur | ur |
fuoco | su | shu |
aria | haize | (h)aisé |
uomo | gizon | ghisòn' |
donna | emakume | emakumé |
mangiare | jan | iàn / diàn' / hàn |
bere | edan | édan' |
grande | handi | (h)àndi |
piccolo | txiki | cichi |
notte | gau | gau |
giorno | egun | égun' |
parola | hitz | (h)its |
cifra | zenbaki | sèn'baki |
Il Padre nostro in basco:
(EU)
«Gure Aita, zeruetan zarena: |
(IT)
«Padre nostro, che sei nei cieli, |
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