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I dialetti irpini costituiscono un complesso dialettale in uso, accanto alla lingua italiana, nel territorio dell'Irpinia corrispondente grosso modo alla provincia di Avellino (la quale, a sua volta, trae origine dal duecentesco giustizierato di Principato Ultra). Tali dialetti compaiono come sottoraggruppamento dialettale del "Laziale meridionale e campano" (corrispondente ai dialetti campani in senso lato), IV raggruppamento del "Meridionale intermedio" (ovvero i dialetti italiani meridionali non estremi), nella Carta dei Dialetti d'Italia[1] elaborata da Giovan Battista Pellegrini.

Dialetti irpini
Parlato in Italia
Regioni Basilicata
 Campania
 Puglia
Locutori
Totalecirca 400 000
Tassonomia
FilogenesiLingue indoeuropee
 Italiche
  Romanze
   Italo-occidentali
    Italodalmate
     Meridionali
      Campani
       Dialetti irpini
Codici di classificazione
ISO 639-2nap
ISO 639-3nap (EN)
Estratto in lingua
Dichiarazione universale dei diritti umani, art. 1
(nel vernacolo di Avellino): Tutti 'i perzone nàsceno libbere e uguale 'n dignitaje e 'n deritte. Llore tènneno 'i raggione e 'i cuscienze e anna operà l'auno cu n'ato ch' 'o spirito 'e fraternetaje.
Giovan Battista Pellegrini, La Carta dei Dialetti d'Italia, Pacini editore, 1977.

Caratteristiche


(IRP)

«Chi more a lo fuosso va, e chi camba maccaruni fa.»

(IT)

«Chi muore va alla fossa, e chi campa fa i maccheroni.»

(proverbio nel vernacolo dell'Irpinia centrale)

I dialetti irpini appartengono allo stesso gruppo linguistico cui si riallaccia anche la lingua napoletana, dalla quale si differenzia principalmente per alcune espressioni, per la pronuncia di determinate parole e per l'uso di articoli determinativi differenti da quelli usati nel dialetto napoletano propriamente detto. Le parlate delle aree irpine più interne risentono comunque in misura relativamente minore delle influenze metropolitane conservando così caratteri nel complesso più genuini, al più alterati da influssi gergali che in qualche caso sono anche piuttosto marcati (ne è un esempio il gergo ciaschino, parlato un tempo nella Baronia)[2]. Viceversa nelle aree marginali dell'Irpinia le varie parlate locali tendono a denotare elementi di transizione verso i dialetti dei territori limitrofi; un esempio è dato dal dialetto arianese in uso nel comune di Ariano Irpino (anticamente detto Ariano di Puglia), situato in prossimità dell'area pugliese.

Del tutto estranea al panorama dialettale irpino è invece la lingua arbëreshë in uso fin dal XV secolo a Greci (un piccolo borgo della valle del Cervaro), così come radicalmente diversa era la lingua osca parlata in epoca pre-romana dagli antichi Irpini; quest'ultima potrebbe però costituire il sostrato del dialetto moderno.


Differenze tra irpino e napoletano


I dialetti irpini differiscono dal napoletano sotto vari aspetti.


Note


  1. Carta dei Dialetti d'Italia, (Pisa, Pacini editore 1977) Archiviato il 3 ottobre 2012 in Internet Archive.
  2. Le origini della lingua ciaschina, su L'Irpinia (archiviato il 30 giugno 2019).

Bibliografia



Voci correlate


Portale Linguistica
Portale Provincia di Avellino



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