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La lingua arbëreshe[2] (nome nativo arbërisht, arbërishtja o gluha, gljuha, gjuha arbëreshe nelle parlate albanesi locali) è la lingua parlata dalla minoranza etno-linguistica albanese d'Italia. Appartenente al gruppo della lingua albanese, è una varietà linguistica della parlata del sud dell'Albania (tosk) da dove ha avuto origine in massa la diaspora. L'arbërishtja, quindi, è la lingua albanese locale comune a tutti gli italo-albanesi[3], seppur dislocata a macchia di leopardo nelle molteplici regioni dei parlanti e con le sue peculiarità relative alla zona di origine e ai suoi sviluppi.

Arbërisht
Lingua albanese (d'Italia)
Parlato in Italia
Regioni Abruzzo (Prov. Pescara)
 Basilicata (Prov. Potenza)
 Calabria (Prov. Catanzaro, Cosenza e Crotone)
 Campania (Prov. Avellino)
 Molise (Prov. Campobasso)
 Puglia (Prov. Foggia e Taranto)
 Sicilia (Prov. Palermo)
Locutori
Totale100 000 parlanti (nel 2007)[1]
Altre informazioni
ScritturaAlfabeto latino
TipoSVO
Tassonomia
FilogenesiLingue indoeuropee
 Lingua albanese
  Lingua albanese tosca
   Arbëresh
Statuto ufficiale
Ufficiale in Italia (tutelata come lingua di minoranza nazionale nelle zone di diffusione)
Regolato danessuna regolazione ufficiale [studiata da "Cattedra di Lingua e Letteratura Albanese" nelle Università degli Studi di: Napoli, Palermo, Roma, Cosenza, Padova, già Bari e Firenze]
Codici di classificazione
ISO 639-3aae (EN)
Glottologarbe1236 (EN)
Distribuzione geografica dettagliata dei parlanti in albanese in Italia
(Vedi lista)

Gli arbëreshë, discendenti delle popolazioni albanesi che in varie ondate, a partire dalla seconda metà del XV secolo, migrarono dall'Albania, dall'Epiro e dalle numerose comunità albanesi della Morea verso l'Italia meridionale e insulare, sono circa 100 000 persone. Con le ondate migratorie del XIX secolo numerosi albanofoni d'Italia vivono fuori l'Italia e l'Europa, dove continuano a parlare l'albanese come madrelingua in ambito familiare o parrocchiale.

La lingua albanese in Italia è tutelata dallo Stato in base alla legge-quadro n. 482 del 15 dicembre 1999[4].


Distribuzione geografica


Le regioni d'Italia in cui è presente la minoranza albanese
Le regioni d'Italia in cui è presente la minoranza albanese
Gli insediamenti Albanesi d'Italia
Gli insediamenti Albanesi d'Italia
Lo stesso argomento in dettaglio: Arbëria e Comuni dell'Arbëria.

La lingua albanese in Italia è parlata e tutelata nelle seguenti regioni:

  1. Abruzzo, provincia di Pescara (1 comunità)
  2. Basilicata, provincia di Potenza (5 comunità)
  3. Calabria, provincia di Catanzaro, Cosenza e Crotone (33 comunità)
  4. Campania, provincia di Avellino (1 comunità)
  5. Molise, provincia di Campobasso (4 comunità)
  6. Puglia, provincia di Foggia e Taranto (3 comunità)
  7. Sicilia, provincia di Palermo (5 comunità, 3 parlanti attive)

A causa delle migrazioni del Novecento, consistenti comunità italo-albanesi vivono nel centro e nord Italia e soprattutto negli Stati Uniti, in Argentina[5], in Brasile, in Canada e in Germania, dove continuano a parlare in contesto familiare o religioso la lingua albanese.


Località di lingua albanese in Italia


Diffusione e dialetti della lingua albanese (in arancione le zone albanofone d'Italia)
Diffusione e dialetti della lingua albanese (in arancione le zone albanofone d'Italia)
Colonie Albanesi di Sicilia, mappa del Museo Nazionale Scanderbeg, Croia (AL)
Colonie Albanesi di Sicilia, mappa del Museo Nazionale Scanderbeg, Croia (AL)
Il quadro regionale delle colonie Albanesi in Sicilia, Provincia di Palermo (territori con linea tratteggiata orizzontale)
Il quadro regionale delle colonie Albanesi in Sicilia, Provincia di Palermo (territori con linea tratteggiata orizzontale)

Le comunità italo-albanesi si trovano dislocate in sette regioni d'Italia: in Abruzzo, provincia di Pescara; Basilicata, provincia di Potenza; in Calabria, provincia di Catanzaro, Cosenza e Crotone; in Campania, provincia di Avellino; in Molise, provincia di Campobasso; in Puglia, provincia di Foggia e di Taranto; e in Sicilia, provincia di Palermo. Nelle 50 comunità l'arbërisht è ancora la lingua madre, continuando a essere ampiamente parlato e diffuso; in alcuni casi, insieme all'italiano, è lingua comunale co-ufficiale.

Secondo le stime del linguista statunitense Leonard Newmark, nel 1963 i parlanti arbëresh erano 80 000 persone su una popolazione totale, secondo lo scrittore gallese Meic Stephens, di 260 000 persone (dato del 1976)[6], mentre secondo il linguista Fiorenzo Toso si tratterebbe di 100 000 persone[7][8], di cui una percentuale tra il 70% e l'80% in grado di parlare una delle varietà dell'arbëresh.

Dal dizionario arbëresh-italiano del 1963 di Papàs Emanuele Giordano, il Fjalor i Arbëreshvet t'Italisë (Dizionario degli Albanesi d'Italia), si evince che i paesi albanofoni sono 55 (50, con 5 oscillanti[9]: Cervicati, Mongrassano e Rota Greca in Calabria; Mezzojuso e Palazzo Adriano in Sicilia) con 135 811 abitanti, e i paesi albanesi ormai italofoni, che hanno perso la lingua d'origine, sono 40, con 182 128 abitanti.

All'interno di alcune comunità dell'Arberia viene purtroppo segnalata una generale tendenza alla dismissione dell'uso della lingua albanese, causata da vari fattori (dal non insegnamento della lingua nelle scuole locali, dai matrimoni misti, da altre situazioni particolari). Secondo stime recenti si assegna tra l'80% e il 90% dei residenti una competenza linguistica totale a livello di comprensione orale, mentre il restante 10% parlerebbe l'italiano mantenendo una comprensione passiva dell'albanese. Ancora oggi continua a essere una lingua tutt'al più tramandata oralmente. C'è, comunque, oggi la controtendenza dei giovani non solo di esprimersi e di riscoprire la lingua, ma di scriverla, di solito adottando l'alfabeto italiano.

Fino al secolo scorso i centri a radice albanese in Italia erano un centinaio. Successivamente, molte di esse, più di trenta, dall'Emilia-Romagna fino in Sicilia, hanno perso l'uso della lingua e delle tradizioni d'origine. Attualmente le località dove si parla la lingua albanese sono circa cinquanta, di cui la maggior parte nella provincia di Cosenza.

Le comunità di lingua albanese in Italia sono cinquanta:


Storia



Evoluzione linguistica


Classificazione dei dialetti albanesi
Classificazione dei dialetti albanesi
Altra classificazione
Altra classificazione
Classifica delle varie parlate albanesi d'Italia
Classifica delle varie parlate albanesi d'Italia

La lingua arbëreshe, anche detta "arberesco"[10][11], si è conservata e poco evoluta in cinquecento anni, mantenendo la struttura fonetica e morfosintattica d'origine. L'aspetto interessante è che, essendosi distaccata dall'Albania e dalla Grecia durante le diaspore albanesi avvenute a partire dalla fine del Quattrocento, essa si presenta sostanzialmente immutata, con tratti arcaici della lingua albanese e altre caratteristiche del tosco, con prestiti linguistici dal greco, e più recentemente dai dialetti meridionali, ma non influenzata dalla lingua degli invasori turchi, come invece è accaduto per l'albanese parlato in Albania.

Le comunità arbëresh si presentano come isole etniche e linguistiche, nel mezzo di un ambiente linguistico romanzo diretta erede del latino, ma che mantengono tenacemente la propria lingua madre. Le parlate arbëreshe, differenti già inizialmente dai luoghi di provenienza degli esuli albanesi, nell'arco dei secoli hanno registrato piccole variazioni, rendendo unici e particolari termini che, a volte, tra loro mutano da paese a paese arbëreshë. Così le parlate arbëreshe, pur mantenendo nella loro struttura fonetica, grammaticale e lessicale tratti comuni, registrano piccole variazioni. Partendo dal lessico si può constatare che l'arbëreshë ha saputo conservare la base del lessico fondamentale. Tale fatto si può chiaramente osservare non solo nella lingua parlata popolare e nel folclore, ma anche nelle pubblicazioni di vari autori italo-albanesi. La conservazione di questo fondo lessicale ha anche garantito il mantenimento e il ripristino della lingua, e ha fornito, da tempo e in vasta scala, unità lessicali della lingua scritta, contribuendo così allo sviluppo della letteratura albanese. Recentemente ha avuto contatti diretti e continui con altre parlate. Influenzano notevolmente i vari dialetti regionali e la lingua italiana. Per tali ragioni, pur mantenendo nella loro integrità la lingua, costantemente a rischio d'estinzione, è pienamente riconosciuta come lingua di minoranza etno-linguistica dallo stato, nell'ambito delle amministrazioni locali e dalle scuole dell'obbligo. La consapevolezza della necessità di una valorizzazione e tutela della cultura albanese ha favorito la nascita di associazioni e circoli culturali, e ha dato luogo a iniziative e manifestazioni culturali; anche se tra gli aspetti fondamentali della tradizione degli arbëreshë, un posto decisivo spetta alla religione cristiana di rito orientale. Si ritiene che l'arberesh abbia il 45% delle parole in comune con la lingua albanese parlata oggi in Albania[6][12][13], e che il 15% del lessico sia composto da neologismi creati dagli scrittori arbëreshë, entrati anche nell'albanese moderno. Il resto dei vocaboli arbëreshë deriva da prestiti linguistici.


Svolgimento della letteratura


Girolamo De Rada (1814 – 1903)
Girolamo De Rada (1814 – 1903)
Gabriele Dara Junior (1826 - 1885)
Gabriele Dara Junior (1826 - 1885)
Giuseppe Schirò (1865 – 1927)
Giuseppe Schirò (1865 – 1927)

La letteratura arbëresh fa parte organicamente della letteratura albanese. Gli scrittori e i poeti italo-albanesi hanno contribuito alla genesi e all'evoluzione di tutta la letteratura albanese. Sia per i contenuti sia per il valore poetico, gli autori arbëreshë, compaiono con grande rilievo in tutte le storie della letteratura dell'Albania. Tra l'altro le parlate arbëreshë hanno avuto anche un ruolo di fonte di arricchimento lessicale della lingua letteraria albanese.

La letteratura albanese nella variante tosca, nasce con "E Mbësuame e Krështerë"[14] del 1592, scritta da Luca Matranga (Lekë Matrënga), papàs di rito bizantino-greco e scrittore arbëreshë di Piana degli Albanesi in Sicilia. In questa opera si trova la prima poesia religiosa in arbëreshë. Vari letterati e poeti produrranno poi componimenti con motivi religiosi e, più raramente, popolari, anche se i due elementi spesso si intrecciano.

La testata principale de La Nazione Albanese, rivista fondata da Anselmo Lorecchio nel 1897
La testata principale de La Nazione Albanese, rivista fondata da Anselmo Lorecchio nel 1897

Per tutto il XVIII secolo gli scrittori e i poeti arbëreshë mantengono come fonte di ispirazione il motivo religioso folkloristico. Nel secolo successivo la letteratura degli arbëreshë si arricchisce di contenuti civili e politici. Con Girolamo De Rada, poliedrico letterato di Macchia Albanese, i motivi della rinascita del popolo albanese e della indipendenza della madre patria, l'Albania, si incrociano con l'interesse per lo studio della lingua albanese e della conservazione della tradizione folkloristica. Sulla stessa scia di De Rada, si costituisce un gruppo di intellettuali italo-albanesi che pongono al centro della loro opera la necessità di rafforzare la identità arbëreshë e il suo collegamento con le vicende dell'Albania. Attraverso scritti di vario genere (saggi linguistici, poemi epico-lirici, raccolte di canti popolari e di pubblicazioni di carattere estetico e grammaticale), la questione albanese raggiunge così ambiti nazionali ed europei.

Altra personalità, tra le più rappresentative della letteratura arbëreshë, è Giuseppe Schirò, che partecipò attivamente alla rinascita albanese e arricchì significativamente la tradizione culturale e letteraria arbëreshë di Sicilia. Con l'indipendenza dell'Albania (1912) si esauriscono i motivi patriottici propri della Rilindja (Rinascita) albanese.

In seguito molti intellettuali italo-albanesi si trovano a fiancheggiare le mire nazionalistiche ed espansionistiche del fascismo, anche a scapito della vicina Albania. Solo dopo la fine della seconda guerra mondiale la letteratura arbëreshë riacquista vigore e vitalità. A partire dalla prima metà del XX secolo, e ancora più chiaramente negli anni sessanta e settanta e fino ai giorni nostri, si ha un'attenzione sempre crescente per un risveglio culturale e per la valorizzazione della minoranza italo-albanese. Accanto alla consueta presenza del motivo della diaspora, si affiancano motivi legati all'attualità e a temi esistenziali di valore universale, presenti nell'ambiente culturale esterno. Alcuni tra i più rappresentativi ricordiamo, per esempio, Carmine Abate e Giuseppe Schirò Di Maggio.


Ortografia e fonetica



Alfabeto


Zoti/Papàs Emanuele Giordano, Fjalor i Arbëreshvet t’Italisë / Dizionario degli Albanesi d’Italia, II edizione, Edizioni Il Coscile, Castrovillari 2000 (ristampa del vecchio ‘Fjalor’ del 1963)
Zoti/Papàs Emanuele Giordano, Fjalor i Arbëreshvet t’Italisë / Dizionario degli Albanesi d’Italia, II edizione, Edizioni Il Coscile, Castrovillari 2000 (ristampa del vecchio ‘Fjalor’ del 1963)

Sia la lingua albanese "d'Italia" arbëreshe sia la lingua albanese "d'Albania" shqip condividono lo stesso alfabeto composto da 36 lettere, ovvero 7 vocali e 29 consonanti, tuttavia sono presenti differenze nella pronuncia di alcune lettere.

L'alfabeto albanese venne codificato dal Congresso di Monastir (cittadina albanese attualmente in Macedonia del Nord, odierna Bitola) nel 1908. Vi parteciparono trentadue esperti di ventitré città, nonché di associazioni e circoli culturali d'Albania e da varie parti del mondo, tra cui intellettuali italo-albanesi. Lo storico convegno venne presieduto da Midhat Frashëri, mentre presidente della Commissione fu Padre Gjergj Fishta, uno dei noti della letteratura albanese. In brevissimo tempo l'alfabeto si affermò presso tutti gli albanesi in patria, all'estero e presso gli studiosi, poco dopo, adottato in questi standard dagli arbëreshë. Già prima della scelta di un alfabeto comune in caratteri latini, diversi intellettuali albanesi d'Italia avevano proposto una modalità di scrittura della propria parlata, con il caso dì Giuseppe Schirò di cercare un alfabeto comune almeno per tutti gli italo-albanesi.

Grafemi Albanese Parlata albanese d'Italia (Arbëresh)
a a come in italiano stesso suono. Esempio "brumë" (lievito).
b b italiana stesso suono
c z come "z" di "pezzo" o sorda di “pizza” stesso suono. Esempio "tumac" (maccheroni).
ç c come la "c" di "ceppo" o dolce di “ciliegia”. stesso suono
d d italiana stesso suono
dh th come "d" greca o "th" inglese. stesso suono. Esempio "dheu" (la terra).
e e italiana stesso suono
ë e muta o semimuta. stesso suono. Esempio "mëmë" (mamma).
f f italiana stesso suono
g g come "g" italiana davanti ad "a", "o", "u"; dura di gallo stesso suono. Esempio "grua" (donna).
gj suono "gh" come "ghianda". stesso suono. Esempio "gjirit" (parenti).
h h "h" aspirata come la "c" toscana di "casa" o in inglese di “hotel” stesso suono (a volte ” gh” fricativo). Esempio "ha" (mangiare).
i i italiana stesso suono
j i come italiana di “ieri” stesso suono (pronunziata spesso "hj" fricativo se posta a fine parola). Esempio "jam" (sono).
k c come la "c" dura di “cadere” stesso suono. Esempio "kau" (bue).
l l italiana come la "gl" di “aglio”. Esempio "lis" (quercia).
ll doppia l italiana stesso suono (a volte ” gh” fricativo). Esempio "molla" (la mela).
m m italiana stesso suono
n n stesso suono
nj gn di “gnomo” stesso suono. Esempio "njera" (fino a).
o o italiana stesso suono
p p italiana stesso suono
q come "ch" in "chiesa" stesso suono. Esempio "qen" (cane).
r r ammorbidita, "r" debole come in "vedere" r italiana. Esempio "riep" (scorticare).
rr doppia r italiana stesso suono. Esempio "rri" (stai).
s s italiana all'inizio di parola stesso suono
sh sc come "scena". stesso suono. Esempio "shi" (pioggia).
t t di “tavola” stesso suono
th th come in "th" inglese stesso suono. Esempio "thikë" (coltello).
u u italiana stesso suono
v v italiana stesso suono
x z dolce di “zenzero” stesso suono. Esempio "xathur" (scalzo).
xh g dolce di “gioco” stesso suono. Esempio "xhishu" (spogliati).
y ü tedesca o come "u" francese o semplicemente come la "i" i italiana di “indaco”. Esempio "yll" (stella).
z s tendente alla z dolce stesso suono. Esempio "zi" (nero).
zh j francese di “jour” stesso suono. Esempio "zhiq" (sporco).

Particolarità di pronuncia.


Le parlate di numerose comunità arbëreshë presentano mutazioni fonetiche sistematiche di alcune lettere. Si riportano di seguito le principali.

Trasformazione Esempio Comunità
ll → gh Es: molla → mogha Pallagorio (KR) – San Nicola dell'Alto (KR) – Carfizzi (KR) – Maschito (PZ) – Campomarino (CB) – Ururi (CB) – Montecilfone (CB) – Greci (AV) – Piana degli Albanesi (PA) – Santa Cristina Gela (PA) – Casalvecchio di Puglia (FG).
h → gh Es: njoh → njogh Falconara Albanese (CS) – San Cosmo Albanese (CS) – San Giorgio Albanese (CS) – San Demetrio Corone (CS) – Macchia Albanese (CS) – Vaccarizzo Albanese (CS) – Marri (CS) – Santa Sofia d'Epiro (CS)
ë tonica → a këmba → kamba Vaccarizzo Albanese (CS) – Caraffa di Catanzaro (CZ) – Vena di Maida (CZ) – Andali (CZ) – Marcedusa (CZ) – Zangarona (CZ)
ë tonica → o këmba → komba Pallagorio (KR) – San Nicola dell'Alto (KR) – Carfizzi (KR) – San Basile (CS) – Acquaformosa (CS)
ë tonica → e këmba → kemba Greci (AV)
ë tonica → u bënj → bunj Santa Cristina Gela (PA) – Piana degli Albanesi (PA)
hf ngrohtë → ngroftë Acquaformosa (CS) – Lungro (CS) – San Marzano di San Giuseppe (TA)
ldd (cfr calabrese: chiddu, beddu) leshë → ddeshë Falconara Albanese (CS)
jhj (se posta a fine parola) shurbej → shurbehj Caraffa di Catanzaro (CZ) – Vena di Maida (CZ) – Zangarona (CZ) – Andali (CZ) – Marcedusa (CZ) – Vaccarizzo Albanese (CS) – Piana degli Albanesi (PA) – Santa Cristina Gela (PA) – Pallagorio (KR) – Carfizzi (KR) – San Nicola dell'Alto (KR)
rk → jk (posizione intermedia) derku → dejku Castroregio (CS) – Plataci (CS)
hk krah → krak Firmo (CS)

Descrizione


Trascrizione del noto canto O e bukura Moré
Trascrizione del noto canto "O e bukura Moré"
Striscioni in albanese a Piana degli Albanesi (PA), Stadio Comunale
Striscioni in albanese a Piana degli Albanesi (PA), Stadio Comunale
Lista dei prodotti in albanese, antico forno, Piana degli Albanesi (PA)
Lista dei prodotti in albanese, antico forno, Piana degli Albanesi (PA)

Lessico


L'arbërishtja, come l'albanese letterale parlato nei Balcani, ha 7 vocali: a, e, ë, o, i, y, u. La differenza è che la y arbëreshe si pronunzia come la i italiana di "indaco", mentre la y albanese si rende con lo stesso suono della ü tedesca. L'alfabeto è stato conformato definitivamente nel congresso di Monastir nel 1908, accettando l'alfabeto latino. Dal punto di vista del lessico si nota la mancanza di vocaboli per la denominazione di concetti astratti, sostituiti, nel corso dei secoli, con perifrasi o con prestiti dell'italiano. Ci sono comunque inflessioni che derivano dal ghego (gegërishtja), il dialetto parlato nel nord dell'Albania, così come in Montenegro del sud, Serbia, Kosovo, Macedonia del Nord. Le colonie albanesi di Vaccarizzo Albanese e San Giorgio Albanese in Calabria hanno mantenuto molte caratteristiche arcaiche del dialetto ghego.


Classificazione


Le parlate italo-albanesi del Sud Italia possono essere classificate in base ai nessi consonantici che esse presentano. Si scindono, quindi in parlate arcaiche, parlate innovative, parlate miste.

Area Nessi Consonantici Esempi
Arcaica: Comunità nelle Province di

Potenza, Avellino, Foggia, Taranto, Palermo.

Castroregio, Farneta, Plataci e Civita in Provincia di Cosenza.

Portocannone in Provincia di Campobasso.

Andali e Marcedusa in Provincia di Catanzaro

kl –pl–fl –bl – gl kleva = fui

plak = vecchio

flas = parlo

blenj = compro

gluhë = lingua

Innovativa: Restanti comunità dellaprovincia di Cosenza, le comunità in Provincia di Crotone e Caraffa di Catanzaro. kl > q – pl > pj –

fl > fj – bl > bj – gl > gj

qeva = fui

pjak = vecchio

fjas = parlo

bjenj = compro

gjuhë = lingua

Mista: Restanti comunità del Molise e

Villa Badessa (PE)

kl > q – pl – fl –

bl – gl > gj

qeva = fui

plak = vecchio

flas = parlo

blenj = compro

gjuhë = lingua

Vena di Maida e Zangarona (Provincia di Catanzaro) kl – pl > pr – fl > fr –

bl > br – gl > gj

kleva = fui

prak = vecchio

fras = parlo

brenja = compro

gjuhë = lingua


Confronto tra parlate arbëreshë

italiano Spezzano Albanese (CS) Vaccarizzo Albanese (CS) San Martino di Finita (CS) Falconara Albanese (CS) Santa Caterina Albanese (CS) Lungro (CS) Castroregio (CS) Civita (CS) Pallagorio (KR) Vena di Maida (CZ) Caraffa di CZ (CZ) Maschito (PZ) S. Marzano di SG. (TA) Piana degli Albanesi (PA) S. Cristina Gela (PA)  Albania
ëh agha oh ëgh ëh ëf ë / po ëh ne ah oh uaj enje o / ëj ara po
no jo jo jo jo jo jo jo jo jo jo jo jo jo jo jo jo
grazie gracje gracje gracje fajemënderit / gracje gracje faleminderit paqë faleminderit gracje gracje gracje gracje rëngraxionj haristis gracje faleminderit
prego faregjë farigja faregjë faregjë faregjë faregjë faregjë faregjë farigjo e nente e nente faragjë faregjë parkales parkales të lutem
come ti chiami? si thërrite? si thërrite? si të thonë? si thirre? / si të thonë? si thërrite? si të thonë? si të thonë? si të thëjin? si hjërritahj? si sërritehj? si quhehj? si thërrita? si thërrite? si të thonë? si të thonë? si quhesh?
mi chiamo… thërritem… thërritem… më thonë… thirrem... / më thonë... thërritem... më thonë… më thonë… më thëjin… hjërritam… sërritem... quhem… thërritam… thërritem … më thonë… më thonë… quhem…
camminando ti ho visto tue ngarë të pe tue ngarë të pe tue ecur të pe tue ngarë të pe ture ngarë të pe ture tirartur të pe tue ngarë të pe ture ecur të pe kute ecur të kam parë kur kaminaja të kam parë kur kaminaja të kam parë ture ecur të pe ta ngarë të kam parë tue vatur të pashë tue vatur të pashë duke shkuar të pashë
prima t’parën mënjëgherë më parë para më parë t’parzin më përpara më parë mo parë ma parë ma parë ma parë më ‘rpara më parë më parë më parë
dopo dopu prana / pëstaj dopu dopu prana pra psana pas dopu dopu dopu pas dopu pas pas pas
essi parlano albanese ata fjasen / fjasnjën arbëresh ata fjasen arbëresh ata fjasin arbëresh ata foddin / fjasnë arbëresh ata fjasnjën arbëresh ata fjasjin arbëresh ata rimbrejin / flasën arbëresh ata foljin arbëresh ata fjasnjin arbëresh ata frasnë

arbëresh

ata hjasnë / fjasnë arbëresh ata folnjan arbëresh ata kushëllonjën arbëresh ata flasjën arbëresh ata flasën

arbëresh

ata flasin shqip
io faccio u bënj u banj u bënj u bi u bënj u bënj u bënj u bënj ure bonja u banja u banja u bënj u bënj u bunj u bunj unë bëj
io volevo u doja u donja u donja u desh / denja u duanja u donja u donja u donja ure deja u deja u derë u doja u denja u doja u doja unë doja
lui è ai është ai ashtë ai është ai është ai është ai është ai është ai është ai oshtë ai ashtë ai ashrë ai është ai ishtë ai ushtë ai ushtë ai është
io ero u isha u inja u inja u jesh / jenja u ishënja u isha u ishënja u isha ure isha u jesha u jesh u isha u inja u isha u jesh unë isha
quanti anni hai? sa vjet ke? sa vjet ke? sa vjet ke? sa vjet ke? sa vjet ke? sa vjet ke? sa vjet ke? sa vjet ke? sa vjet ke? sa vjet ke? sa vjet ke? sa vjet ke? sa vjet ke? sa vjet ke? sa vjet ke? sa vjeç je?
ho…anni kam…vjet kam…vjet kam…vjet kam…vjet kam…vjet kam…vjet kam…vjet kam…vjet kam…vjet kam…vjet kam…vjet kam…vjet kam…vjet kam…vjet kam…vjet jam…vjeç

Gli italo-albanesi possiedono un patrimonio linguistico con parole spesso andate perdute nella stessa Albania, qui ricordate dagli anziani o che si ritrovano solo in testi antichi. Queste parole si incontrano in entrambi i dialetti albanesi.

Avendo gli arbëreshë avuto contatti sporadici anche con altri popoli prima della diaspora, la loro parlata possiede alcuni prestiti che derivano in origine dal latino, dallo slavo o dal bizantino-greco, o almeno condivide la stessa etimologia delle rispettive parole. Si tratta di poche parole presenti nel lessico abituale.

I turchismi, molto presenti ancora oggi nelle parlate balcaniche, sono pochi o quasi inesistenti nel lessico degli italo-albanesi, e dimostra poi che l'invasione ottomana dei Balcani è il termine "ante quem" per la diaspora albanese (durata tre secoli) ad esempio la mancanza della y.

La gran parte delle parole albanesi con origine greca non sono del tutto adozioni antiche e derivano dall'uso della stessa nella liturgia bizantina, prese dopo la nascita delle colonie albanesi nella mancanza o scomparsa di verbi e di sinonimi. Alcuni esempi sicuri, o presunti, dal greco sono:

Questi sono termini tratti dalle parlate della Provincia di Palermo.


Confronto linguistico

(Italiano)

Padre nostro, che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.

(Albanese standard)

Ati ynë që je në qiell,

u shenjtëroftë emri yt,

ardhtë mbretëria jote,

u bëftë vullnesa jote, si në qiell, ashtu dhe në tokë.

Bukën tonë të përditshme na e jep sot,

na i fal fajet tona,

si i falim ne fajtorët tanë,

dhe mos na ler të biem në tundim,

por na liro nga i keqi.

Ashtu qoftë.

(Albanese parlato in Sicilia)

Ati i jinë çë je në kjìell,
shejtëruar kloft émbri i jit,
arthët rregjëria e jote,
u bëft vullimi jit, si në kjìell ashtù në dhe.
Bukën t'ënë të përditçmen ëna neve sot,
ndëjéna dëtirët t'ona,
ashtu si na edhé na ja ndëjejëm të dëtëruamëvet t'anë,
e mos na le të biem në ngarie,
po lirona nga i ligu.
Ashtu kloft.

(Italiano)

Ave Maria, piena di grazia, il Signore è con te,

Tu sei benedetta fra le donne,

e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù.

Santa Maria, Madre di Dio,

prega per noi peccatori,

adesso e nell’ ora della nostra morte.

Amen.

(Albanese standard)

Të falemi Mari, hirplote, Zoti me ty,

e bekuar Je mbi të gjitha gratë,

dhe i bekuar fryti i barkut tënd, Jezusi.

Shenjta Mari, Nëna e Tenzot,

lutu për ne mëkatarët,

tash e në fill të vdekjes sonë.

Ashtu qoftë.

(Albanese parlato in Sicilia)

Falem Mërì, e hir plota, in'Zot ë me Tij,

bekuarë Ti je mbi gjithë grat,

e bekuarë pema e gjirit t'ënt, Isuthi.

E Shë'Mërì, Mëma e t'in'Zoti,

parkalés për ne të mëkatruamit,

nanì e te hera e vdekjës t'ënë.

Ashtu kloft.


Accento


L'accento è un altro tratto che accomuna gli albanesi d'Italia. Esso, anche se inserito in aree e regioni diverse d'Italia, è sostanzialmente immutato e suona uguale o simile tra i comuni sparsi, a men che non ci sia stata una recente influenza dal territorio circostante non arbëresh. Di solito l'accento è sulla penultima sillaba, come in Albania e nel resto dei territori albanofoni. L'accento degli italo-albanesi è simile a quello parlato nel sud d'Albania, oltre il fiume Shkumbini, e nella regione della Ciamuria, l'Epiro del sud, oggi parte dello stato greco, e trova molte similitudini con gli arvaniti presenti in Grecia. Per i non albanofoni gli arbëreshë tendono a sembrare un po "sardi" quando parlano in arbëresh o in italiano; le parole si pronunciano con un'enfasi che permette loro di distinguerli dagli altri italiani.


Frasi semplici


Italiano Albanese (parlato in Italia)
Ciao Falem
O, Ëhj[16]
No Jo
Buongiorno Mirëdita
Buonasera Mirëmbrëma
Buonanotte Natën e mirë
Arrivederci Qavarrisu, Mirupafshim, Shihemi, Dukemi
Qual è il tuo nome? Çili isht emri jitë? / Si të thon?
Il mio nome è Marco Thuhem Marku / Emri jim isht Marku
Come stai? Si je? Si rrì? Si vemi?
Sto bene Jam mirë
Parli Albanese? Flet, Fjet, Fol, Gyjëkon Arbërisht?
Non ti capisco Nëng / Ngë të ndrëngonj
Bene (avverbio) Mirë
Giusto (avverbio) Drejt
Grazie Faleminderit / (Të) Haristis
Di niente Mos gjë / Farë gjë
Per favore Të parkales / Të lutem
Scusami Lyp ndjesë / Ka më ndjesh
Salute! Gëzuar! Shëndet!
Complimenti! Përgëzime!
Ti amo Të dua
Una birra, per favore Një birrë, e parkales
Dov'è il bagno? Ku isht banja / rritreu
Cos'è quello? Çë isht atë?
Quello è un cane Atë ë një qen
Noi viaggeremo! Ne do të udhëtojëm!
Pace! Paqë! / Të mirën!
Sono un principiante in Albanese U jam një fillestar ndë Arbërisht

Elementi del discorso


Secondo la loro funzione, le parole si possono dividere in dieci categorie o parti del discorso, alcune variabili ed altre invariabili.

Elementi variabili Elementi invariabili
sostantivo aggettivo numerale pronome verbo avverbio preposizione congiunzione particella interiezione
shpi (casa)

ulli (olivo) ujë (acqua)

vaj (olio)

i bardhë (bianco)

i gjatë (lungo)

kuntjend (contento)

një (uno)

dy (due) tri (tre)

katër (quattro)

u (io)

ti (tu) tona (nostre)

jote (tua)

pi (bere)

jam (essere) bjenj (comprare)

mirë (bene) lig (male)

shpejt (presto)

mbi (su)

prapa (dietro) afër (vicino)

përposh (sotto)

e (e)

çë (che)

o (o)

prandaj (perciò)

tue (del gerundio) të (del congiuntivo) ëh (sì)

rroftë (viva) forca! (forza!)


Pronomi personali

io tu egli ella esso noi voi essi esse
u ti ai ajo ata na ju ata ato
atij asaj atij atyre atyre
mua, më tij, të atij, i asaj, i atij,i neve juve, ju atyre, i atyre, i
mua, më tij, të atë, e atë, e atë, e ne, na ju ata, i ato, i
meje teje atij asaj atij nesh jush atyre atyre

NB:

Essi (neutro) si declina come esse.


Articoli prepositivi

Gli articoli prepositivi vengono preposti agli aggettivi articolati e declinati in concordanza di numero genere e caso con il sostantivo che li precede mentre l'aggettivo rimane invariato. L'articolo prepositivo viene preposto ai sostantivi facenti parte della seconda declinazione dei nomi neutri e rimane tale indipendentemente dai casi, dal numero e dalla forma (Es: të folur = discorso).

Forma indeterminata
maschile sing femminile sing neutro sing maschile pl femminile pl neutro pl
i e
Forma determinata
maschile sing femminile sing neutro sing maschile pl femminile pl neutro pl
i e e e e e
e e e e e e

Esempio:

Burri i bukur L’uomo bello
(i - e - të - së) Burrit bukur Dell’uomo bello
Burrit bukur All’uomo bello
Burrin e bukur L’uomo bello
(prej) Burrit bukur Dall’uomo bello

NB: Burr-i è della prima declinazione maschile.

NB: L'aggettivo è i bukur.

Da ricordarsi che il caso ablativo (5ª riga) non ha nessun valore se non viene preposto da una preposizione che ne presupponga l'utilizzo, ad esempio: prej (da), larg (lontano), afër (vicino).

Da ricordare che il caso genitivo (2ª riga) va sempre preceduto dall'articolo prepositivo che si declina in concordanza a genere, numero, caso e forma al sostantivo che precede il genitivo.


Aggettivi possessivi

Gli aggettivi possessivi richiedono sempre un sostantivo con il quale concordano in genere, numero e caso.

Quando non sono accompagnati dal nome e si trovano in forma determinata assumono la funzione di pronomi.

Aggettivi possessivi arbëreshë nella loro completa declinazione (voci al singolare)
mio mia mio (neu) tuo tua tuo (neu) suo (poss.masc) sua (poss.masc) suo (poss.masc) (neu) suo (poss.fem) sua (poss.fem) suo (poss.fem) (neu) nostro nostra nostro (neu) vostro vostra vostro (neu) loro (ma) loro (fe) loro (neu)
im ime tim jotë jote tat i tij e tij e tij i saj e saj e saj jonë jone tanë jij juaj taj i tyre e tyre e tyre
tim time tim tënd tënde tat të tij të tij të tij të saj të saj të saj tënë tënë tanë tëj tëj taj të tyre të tyre të tyre
tim time tim tënd tënde tat të tij të tij të tij të saj të saj të saj tënë tënë tanë tëj tëj taj të tyre të tyre të tyre
tim time tim tënd tënde tat e tij e tij e tij e saj e saj e saj tënë tënë tanë tëj tëj taj e tyre e tyre e tyre
tim time tim tënd tënde tat të tij të tij të tij të saj të saj të saj tënë tënë tanë tëj tëj taj të tyre të tyre të tyre
Aggettivi possessivi arbëreshë nella loro completa declinazione (voci al plurale)
miei mie miei (neu) tuoi tue tuoi (neu) suoi (poss.masc) sue (poss.masc) suoi (poss.masc) (neu) suoi (poss.fem) sue (poss.fem) suoi (poss.fem) (neu) nostri nostre nostri (neu) vostri vostre vostri (neu) loro (ma) loro (fe) loro (neu)
tim time time tat tote tote e tij e tija e tija e saj e saja e saja tanë tona tona taj tuaja tuaja e tyre e tyre e tyre
tim time time tat tote tote të tij të tija të tija të saj të saja të saja tanë tona tona taj tuaja tuaja të tyre të tyre të tyre
tim time time tat tote tote të tij të tija të tija të saj të saja të saja tanë tona tona taj tuaja tuaja të tyre të tyre të tyre
tim time time tat tote tote e tij e tija e tija e saj e saja e saja tanë tona tona taj tuaja tuaja e tyre e tyre e tyre
tim time time tat tote tote të tij të tija të tija të saj të saja të saja tanë tona tona taj tuaja tuaja të tyre të tyre të tyre

Sono illustrati nel seguente modo:

Voce in italiano
Nominativo
Genitivo
Dativo
Accusativo
Ablativo

neu = neutro

fe = femminile

ma = maschile

poss.masc = possessore maschile

poss.fem = possessore femminile


Aggettivi indefiniti

colspan="4" !Aggettivi indefiniti arbëreshë nella loro completa declinazione (voci al singolare)
l'altro l'altra un altro un'altra
tjetri tjetra njetër njetër
tjetrit tjetrës njetri njetrje
tjetrit tjetrës njetri njetrje
tjetrin tjetrën njetër njetër
tjetrit tjetrës njetri njetrje
colspan="4" !Aggettivi indefiniti arbëreshë nella loro completa declinazione (voci al singolare )
gli altri le altre alcuni altri alcune altre
tjetrët tjetrat tjetrë tjetra
tjetrëvet tjetravet tjetrëve tjetrave
tjetrëvet tjetravet tjetrëve tjetrave
tjetrët tjetrat tjetrë tjetra
tjetrëvet tjetravet tjetrëve tjetrave

Sono illustrati nel seguente modo:

Voce in italiano
Nominativo
Genitivo
Dativo
Accusativo
Ablativo

Esistono, inoltre :

nga, çdo (ogni, qualsiasi). Sono indeclinabili. Çdo si trova solo nella letteratura arbëreshe. (Es: naga jave = ogni settimana)

ndo, ndonjë qualche. Ndo è indeclinabile. Ndonjë si declina come l'articolo indeterminativo një e quindi resta invariato nel genere e nel numero ma assume la desinenza -i nei casi obliqui (gen., dat., abl.) diventando ndonjëi . (Es: ndo ditë = qualche giorno)


Declinazione di mosnjeri (nessuno)

Declinazione
mosnjeri
mosnjeriu
mosnjeriu
mosnjeri
mosnjeriu

Secondo questo schema si declinano anche: nganjeri (ognuno) e çdonjeri (qualcuno).

NB: L'accento cade sempre sulla i finale, non si scrive in quanto la lingua arbëreshe, così come l'albanese, non prevede l'uso dell'accento grafico.


Sistema verbale


Nella parlata arbëreshe, così come avviene nell'albanese letterale, il verbo viene indicato con la prima persona singolare del presente indicativo e non con l'infinito presente come avviene in italiano. Analogamente a quanto avviene nell'albanese letterale, il verbo arbëresh possiede un paradigma e i temi sono 3: presente, passato remoto e participio (esiste solo il participio passato e quello presente si rende con una perifrasi). Nel sistema verbale arbëresh si perde il modo ammirativo ma si mantiene l'ottativo con le stesse desinenze in uso nella lingua albanese. E' inoltre uguale nei due idiomi la formazione dell'infinito.

Paradigmi di alcuni verbi arbëreshë

Tema del presente Tema dell'imperfetto Tema del passato remoto Tema del participio
kujtonj (ricordo) kujtonja (ricordavo) kujtova (ricordai) kujtuar (ricordare)
fjas (parlo) fjisnja / fjitnja (parlavo) fola / fjava (parlai) folur / fjarë (parlato)
bie (cado) binja (cadevo) re (caddi) ratur (caduto)

Paradigmi di alcuni verbi albanesi:

Tema del presente Tema dell'imperfetto Tema del passato remoto Tema del participio
kujtoj (ricordo) kujtoja (ricordavo) kujtova (ricordai) kujtuar (ricordato)
flas (parlo) flisja (parlavo) fola (parlai) folur (parlato)
bie (cado) bija (cadevo) rashë (caddi) rënë (caduto)

(Da notare che per marcare alcune differenze sono stati riportati in albanese standard i verbi analoghi a quelli arbëreshë)

Esistono inoltre 4 differenti coniugazioni

Coniugazioni Parlata Arbëreshe Lingua Albanese
-nj (Es: shkruanj) -j (Es: shkruaj)
-ënj (Es: partirënj) Non Esiste
-consonante (Es: fjas) -consonante (Es: flas)
-vocale (Es: pi) -vocale (Es: pi)

In alcune parlate delle provincie di Catanzaro e Crotone, come ad esempio Marcedusa (CZ) e Pallagorio (KR), la desinenza della prima coniugazione muta da -nj in -nja (Es: shkruanj = shkruanja) .

Coniugazione del presente indicativo attivo:

Persone (Arbëresh) Persone (Albanese) 1ª coniug. (Arbëresh) 1ª coniug. (Albanese) 2ª coniug. (Arbëresh) 3ª coniug. (Albanese) 4ª coniug. (Arbëresh) 4ª coniug. (Albanese)
u unë shkrua-nj shkrua-j qesh-ënj qesh pi pi
ti ti shkrua-n shkrua-n qesh-ën qesh pi pi
ai / ajo ai / ajo shkrua-n shkrua-n qesh-ën qesh pi pi
na ne shkrua-mi shkrua-jmë qesh-mi qesh-im pi-mi pi-më
ju ju shkrua-ni shkrua-ni qesh-ni qesh-ni pi-ni pi-ni
ata / ato ata / ato shkrua-njën shkrua-jnë qesh-njën qesh-in pi-njën pi-në

 Coniugazione del presente indicativo passivo:

Persone (Arbëresh) Persone (Albanese) 1ª coniug. (Arbëresh) 1ª coniug. (Albanese) 2ª coniug. (Arbëresh) 3ª coniug. (Albanese) 4ª coniug. (Arbëresh) 4ª coniug. (Albanese)
u unë marto-hem marto-hem qas-em qas-em -hem -hem
ti ti marto-he marto-hesh qas-e qas-esh -he -hesh
ai / ajo ai / ajo marto-het marto-het qas-et qas-et -het -het
na ne marto-hemi marto-hemi qas-emi qas-emi -hemi -hemi
ju ju marto-heni marto-heni qas-eni qas-eni -heni -heni
ata / ato ata / ato marto-hen marto-hen qas-en qas-en -hen -hen

Nella provincia di Cosenza, molti paesi tra i quali Falconara Albanese, San Cosmo Albanese e San Demetrio Corone, pronunciano la h come gh velare; quindi diranno martoghem.

Da notare che in alcune comunità italo-albanesi, come ad esempio Caraffa di Catanzaro, nelle quali è d'uso la forma passiva riflessiva in -hem / -em come in albanese aggiungendo alla seconda persona singolare la desinenza -j e non -sh come in albanese (Es: qasesh = qasej) ed in alcune zone alla seconda e alla terza persona del presente indicativo della terza coniugazione aggiungono la -n ( pi > pin ).

Per far comprendere meglio quanto detto in precedenza:

2ª coniug. Presente

passivo-riflessivo (Arbëresh)

qas-em
qas-ej (non qase-sh)
qas-et
qas-emi
qas-eni
qas-en

Nelle parlate arbëreshë che adottano queste desinenze, esse valgono anche per la prima e la terza coniugazione aggiungendo la -h- tra la radice le desinenze (Es: Marto-hem).


Coniugazione dei verbi al presente indicativo nella parlata albanese della Prov. di Cosenza

Prima coniugazione

(terminazioni in –nj)

Seconda coniugazione

(terminazioni in –ënj)

Terza coniugazione

(terminazioni in consonante)

NB: generalmente verbi irregolari

Quarta coniugazione

(terminazioni in vocale)

shkruanj (scrivo) sosënj (finisco) marr (prendo) pi (bevo)
shkrua-nj sos-ënj marr pi
shkrua-n sos-ën merr pi
shkrua-n sos-ën merr pi
shkrua-mi sos-mi marr-mi pi-mi
shkrua-ni sos-ni mirr-ni pi-ni
shkrua-njën sos-njën marr-en pi-njën (pi-në)*

*da notare:

pi-njën si usa di nella parlata di Spezzano Albanese.

pi-në si usa nella parlata di Santa Sofia d'Epiro o San Cosmo Albanese.

Coniugazioni di verbi irregolari
vete (vado) bie (cado) jap (do) vinj (vengo) dua (voglio) fjas (parlo) thom (dico)
vete bie jap vinj dua fjas thom
vete bie jep vjen do fjet thua
vete bie jep vjen do fjet thotë
vemi bimi japmi vimi duami fjasmi thomi
veni bini jipni vini doni fjini / fjitni thoni
venjën / venë binjën / binë japen vinjën / vinë duanjën / duanë fjasen / fjasnjën thonjën / thonë
Coniugazione di verbi dotti dall’italiano (assimilabili alla prima e alla seconda coniugazione)
partirënj (parto) (tema atono) arrëvonj (arrivo) (tema tonico)
partir-ënj arrëvo-nj
partir-ën arrëvo-n
partir-ën arrëvo-n
partir-mi arrëvo-mi
partir-ni arrëvo-ni
partir-njën arrëvo-njën

Formazione del gerundio nella parlata albanese della Prov. di Cosenza

Arbëresh Albanese
tue + participio duke  +  participio
tue ngarë (camminando) duke lexuar (leggendo)
tue bërë / tue bënur (facendo) duke punuar (lavorando)

Nella parlata arbëreshe non esiste il verbo modale duhet (necessita, si deve) accompagnato dal congiuntivo per indicare dovere o necessità come in albanese, ma si usa il verbo kam (avere) accompagnato dal congiuntivo presente. Tuttavia, a volte, le voci di kam assorbono il “ të “ del congiuntivo creando un elemento invariabile per tutte le persone che può essere kat o ket .

Nello stesso identico modo si forma in arbëresh il futuro, che in albanese è reso con do + congiuntivo.

Forme Arbëresh Albanese
Forma estesa u kam të shurbenj unë duhet të punoj
Forma contratta u kat / kët shurbenj non esiste

U kam të shërbenj = io lavorerò / io devo lavorare.

Unë do të punoj = io lavorerò.


Aoristo dei verbi nella parlata albanese della Prov. di Cosenza

Seconda e terza coniugazione
Verbi che non prendono suffisso e aggiungono le desinenze del passato remoto direttamente alla radice. Verbi che non prendono suffisso ma mutano la vocale e/o consonante finale del tema: -as, -es in -it Verbi che non prendono suffisso ma mutano la consonante finale del tema: -s a -v, solo nella prima e seconda persona singolari. Verbi che mutano il gruppo -je o -ie del tema in -o Verbi che oltre a mutare il gruppo -je o -ie del tema in -o, subiscono la palatalizzazione della consonante finale
sosënj (finisco) shesënj (vendo) shkasënj (scivolo) nxjerr (tolgo) djeg (brucio)
sos-a shit-a shka-va nxor-a dogj-a
sos-e shit-e shka-ve nxor-e dogj-e
sos-i shit-i shka-u nxuar dogj
sos-tim shit-im shka-më nxuar-tim dogj-tim
sos-tit shit-it shka-të nxuar-tit dogj-tit
sos-tin shit-in shka-në nxuar-tin dogj-tin
Irregolari della seconda coniugazione
fjas (parlo) marr (prendo) jap (do) shoh (vedo) vdes (muoio)
fola / fjava mora dhe pe vdiqa
fole / fjave more dhe pe vdiqe
foli / fjau muar dha pa vdiq
foltim / fjamë muartim dhamë pamë vdiqtim
foltit / fjatë muartit dhatë patë vdiqtit
foltin / fjanë muartin dhanë panë vdiqtin
Prima coniugazione
-a-nj / -ua-nj / -ie-nj / -ye-nj / -ë-nj / -i-nj / -y-nj -o-nj -e-nj Verbo

bënj

Verbo

hynj

bjuanj (macino) harronj (dimentico) kursenj (risparmio) bënj (faccio) hynj (entro)
bj-ua-jt-a harr-o-va kurs-e-va -r-a hy-r-a
bj-ua-jt-e harr-o-ve kurs-e-ve -r-e hy-r-e
bj-ua-jt-i harr-o-i kurs-e-i -r-i hy-r-i
bj-ua-jt-im harr-u-am kurs-y-am -më hy-r-tim
bj-ua-jt-it harr-u-at kurs-y-at -të hy-r-tit
bj-ua-jt-in harr-u-an kurs-y-an -në hy-r-tin
Terza coniugazione
Verbi che nelle persone singolari aggiungono alla radice del verbo il suffisso -r e che modificano la vocale tematica in -u Verbi che prendono il suffisso -jt- Il verbo pi (bevo) prende nelle prime due persone singolari il suffisso -v-
vë (metto) di (so) pi (bevo)
v-ur-a di-jt-a pi-va
v-ur-e di-jt-e pi-ve
v-ur-i di-jt-i pi-u
v-u-më di-jt-im pi-më
v-u-të di-jt-it pi-të
v-u-në di-jt-in pi-në
Irregolari della terza coniugazione
vete (vado) ha (mangio) bie (cado) dua (voglio) lë (lascio)
va-jt-a hëngr-a r-e dish-a l-e
va-jt-e hëngr-e r-e dish-e l-e
va-te hëngr-i r-a dish l-a
va-më hëngr-tim r-a-më dish-tim l-a-më
va-të hëngr-tit r-a-të dish-tit l-a-të
va-në hëngr-tin r-a-në dish-tin l-a-në

Sistema verbale della parlata di Falconara Albanese (CS)


La comunità di Falconara Albanese, per via della sua posizione isolata rispetto agli altri comuni albanofoni della Provincia di Cosenza, ha mantenuto un sistema verbale con numerosi tratti arcaici, andati perduti nelle parlate di tutte le altre comunità. Un'altra importante conseguenza dell'isolamento di Falconara sta nell'acquisizione di fonemi e vocaboli tipicamente calabresi, non presenti nelle altre varietà linguistiche della provincia. La parlata di Falconara sostituisce sistematicamente la l (da pronunciarsi come gl di aglio) con il fonema calabrese dd (ad esempio: beddu, chiddu), ragion per cui parole come "lule" (fiore) ed "i lart" (alto) diventano "ddudde" ed "i ddart".

Mantenendo la stessa suddivisione verbale in quattro coniugazioni, già adoperata per descrivere gli altri sistemi verbali, si riportano le tabelle di coniugazione dei verbi della parlata falconarese.

Verbi regolari

Prima coniugazione (verbi in -nj) Seconda coniugazione (verbi in -i) Terza coniugazione (verbi in consonante) Quarta coniugazione (verbi in vocale)
Esempio: shkonj (passare) Esempio: foddi (parlare) Esempio: siell (portare) Esempio: pi (bere)
Presente Presente Presente Presente
shko-nj (io passo) fodd-i (io parlo) siell (io porto) pi (io bevo)
shko-n fodd-ën siell pi
shko-n fodd-ën siell pi
shko-jmë fodd-im siell-më pi-më
shko-ni fodd-ni sill-ni pi-ni
shko-njën (oppure -jnë) fodd-in siell-në pi-në
Imperfetto Imperfetto Imperfetto Imperfetto
shko-nja (io passavo) fodd-nja (io parlavo) sill-nja (io portavo) pi-nja (io bevevo)
shko-nje fodd-nje sill-nje pi-nje
shko-j fodd-ën sill pi-j
shko-jim fodd-im sill-im pi-jim
shko-jit fodd-it sill-it pi-jit
shko-jin fodd-in sill-in pi-jin
Aoristo Aoristo Aoristo Aoristo
shk-o-va (io passai) fodd-a (io parlai) soll-a (io portai) pi-jt-a (io bevvi)
shk-o-ve fodd-e soll-e pi-jt-e
shk-o-j fodd-i solli / suëll pi-jt-i
shk-uë-m fodd-tim suëll-tim pi-jt-im
shk-uë-t fodd-tit suëll-tit pi-jt-it
shk-uë-n fodd-tin suëll-tin pi-jt-in
Participio Participio Participio Participio
shkuër foddur sjellë pijtur

E' importante notare come i verbi possano subire alternanze vocaliche nel corso della coniugazione, si nota che sistematicamente, se un verbo all'aoristo presenta "o" come vocale subito precedente alla desinenza, essa muterà in "uë" dalla terza persona singolare alla terza plurale. Vediamo alcuni esempi.

Presente Prima pers. sing. (aoristo) Terza pers. sing. (aoristo)
marr (prendo) mora muër / mori
prier (giro) prora pruër / prori
nxier (tolgo) nxora nxuër / nxori

Verbi irregolari

jam (essere) kam (avere) vinj (venire) vete (andare) dua (volere) thom (dire) bie (cadere) gha (mangiare) marr (prendere) ngas (camminare) bi (fare) daj (uscire)
Presente Presente Presente Presente Presente Presente Presente Presente Presente Presente Presente Presente
jam kam vinj vete dua thom bie gha marr ngas bi daj
je ke vjen vete do thua bie gha merr nget bën dedd
është ka vjen vete do thotë bie gha merr nget bën dedd
jemi kemi vijmë vemi duamë thomi biemë ghamë marrmë ngasmë bijmë dajmë
jini kini vini veni doni thoni bini ghani mirrni ngitni bëni diddni
janë kanë vinjën / vijnë venë duanë thonë bienë ghanë marrnë ngasnë bënjën / bëjnë dajnë
Imperfetto Imperfetto Imperfetto Imperfetto Imperfetto Imperfetto Imperfetto Imperfetto Imperfetto Imperfetto Imperfetto Imperfetto
jesh / jenja kesh / kenja vinja venja desh / denja thonja binja ghanja mirrnja ngisnja bënja diddnja
jenje kenje vinje venje denje thonje binje ghanje mirrnje ngisnje bënje diddnje
ish kish vij vej duj thoj bij ghaj mirr ngit bëj didd
jeshëm keshëm vijim vejim deshëm thoshëm bijim ghajim mirrim ngisim bëjim diddim
jeshët keshët vijit vejit deshët thoshët bijit ghajit mirrit ngisit bëjit diddit
in kin vijin vejin dujin thojin bijin ghajin mirrin ngisin bëjin diddin
Aoristo Aoristo Aoristo Aoristo Aoristo Aoristo Aoristo Aoristo Aoristo Aoristo Aoristo Aoristo
qeva pata erdha vajta disha thaçë raçë ghëngra mora ngava bëra dolla
qeve pate erdhe vajte dishe the re ghëngre more ngave bëre dolle
qe pati erdhi vate dish tha ra ghëngri mori / muër ngau bëri dolli / duëll
qemë patim erdhtim vamë dishtim thamë ramë ghëngtim muërtim ngamë bëmë duëlltim
qetë patit erdhtit vatë dishtit thatë ratë ghëngtit muërtit ngatë bëtë duëlltit
qenë patin erdhtin vanë dishtin thanë ranë ghëngtin muërtin nganë bënë duëlltin
Participio Participio Participio Participio Participio Participio Participio Participio Participio Participio Participio Participio
qënë pasur ardhur vatur dashur thënë rarë / ratur ngrënë marrë ngarë bërë / bënur dajë

Sostantivi


Nella parlata arbëreshe, così come avviene in albanese, i sostantivi sono suddivisi in 3 generi: maschile, femminile e neutro. Esistono 2 forme: indeterminata e determinata che si rende con alcuni suffissi.

mal = una montagna mal-i = la montagna

Esistonole declinazioni ed ognuna possiede 5 casi in seguito elencati. Nell'uso del genitivo si raccomanda di preporre l'articolo prepositivo ( i, e, të, së ) secondo le regole dell'albanese.


Il plurale dei sostantivi


Si forma aggiungendo alcune desinenze a seconda del sostantivo.

Aggiunta della desinenza -ë
Singolare Plurale
Gur (pietra) Gur
Arbëresh (albanese d’Italia) Arbëresh
Dhëmb (dente) Dhëmb
Aggiunta della desinenza -a
Singolare Plurale
Dardhë (pera) Dardh-a
Burrë (uomo) Burr-a
Gjemb (spina) Gjemb-a
Aggiunta della desinenza -e
Singolare Plurale
Det (mare) Det-e
Vend (luogo) Vend-e
Gëzim (contentezza) Gëzim-e
Aggiunta della desinenza -ra
Singolare Plurale
Ujë (acqua) Ujë-ra
Vaj (olio) Vaj-ra
Shi (pioggia) Shi-ra
Aggiunta della desinenza -nj
Singolare Plurale
Kalli (spiga) Kalli-nj
Ftua (melacotogna) Fto-nj
Mulli (mulino) Mulli-nj
Plurali invariati (nomi femminili)
Singolare Plurale
Shpi (casa) Shpi
Lule (fiore) Lule
Dele (pecora) Dele
Plurali irregolari (nomi maschili)
Singolare Plurale
Ka (bue) Qe
Njeri (persona) Njerëz
Vit (anno) Vjet
Plurali irregolari (nomi femminili)
Singolare Plurale
Dorë (mano) Duar
Derë (porta) Dyer
Natë (notte) Net
Nomi esclusivamente plurali
të korra (mietitura)
të fala (saluto)
të vjela (vendemmia)
Plurali tramite modificazione di suono della radice della parola.
Modificazione del suono Singolare Plurale
Metafonia vocalica dash (ariete)

kunat (cognato)

desh

kune

Palatalizzazione della consonante finale fik (fico)

kungull (zucca)

fiq

kunguj

Metafonia vocalica + Palatalizzazione della consonante finale mashkull (maschio)

pjak (vecchio)

meshkuj

pjeq

Palatalizzazione della consonante finale + aggiunta della -e dushk (frasca)

disk (disco)

dushqe

disqe

Va ricordato che i nomi neutri al plurale diventano femminili.


Declinazioni dei sostantivi maschili


Nella parlata arbëreshe, così come avviene in albanese, i sostantivi maschili sono suddivisi in 4 gruppi in base alla declinazione che seguono.

1º gruppo: Sostantivi che, al nominativo della forma singolare indeterminata, presentano qualunque uscita, fuorché -h -k -g o vocale tonica (con eccezioni).

2º gruppo:  Sostantivi che presentano uscita in vocale tonica al nominativo della forma singolare indeterminata o uscite  -h  -k  -g  ed acquistano al nominativo della forma singolare determinata la desinenza -u .

3º gruppo:  Sostantivi che presentano uscita in vocale tonica al nominativo della forma singolare indeterminata e prendono al nominativo della forma singolare determinata l'uscita in -ri .

4º gruppo:  Sostantivi che presentano uscita in consonante al nominativo della forma plurale indeterminata.

Declinazione del 1º gruppo:

Casi Singolare indeterminato Singolare determinato
nominativo (një) mal mal-i
genitivo (njëi) mal-i mal-it
dativo (njëi) mal-i mal-it
accusativo (një) mal mal-in
ablativo (njëi) mal-i mal-it
Casi Plurale indeterminato Plurale determinato
nominativo (ca) male male-t
genitivo (ca) male-ve male-vet
dativo (ca) male-ve male-vet
accusativo (ca) male male-t
ablativo (ca) male-sh male-vet

Declinazione del 2º gruppo:

Casi Singolare indeterminato Singolare determinato
nominativo (një) treg treg-u
genitivo (njëi) treg-u treg-ut
dativo (njëi) treg-u treg-ut
accusativo (një) treg treg-un
ablativo (njëi) treg-u treg-ut
Casi Plurale indeterminato Plurale determinato
nominativo (ca) tregje tregje-t
genitivo (ca) tregje-ve tregje-vet
dativo (ca) tregje-ve tregje-vet
accusativo (ca) tregje tregje-t
ablativo (ca) tregje-sh tregje-vet

Declinazione del 3º gruppo:

Casi Singolare indeterminato Singolare determinato
nominativo (një) mulli mulli-ri
genitivo (njëi) mulli-ri mulli-rit
dativo (njëi) mulli-ri mulli-rit
accusativo (një) mulli mulli-rin
ablativo (njëi) mulli-ri mulli-rit
Casi Plurale indeterminato Plurale determinato
nominativo (ca) mullinj mullinj-të
genitivo (ca) mullinj-ve mullinj-vet
dativo (ca) mullinj-ve mullinj-vet
accusativo (ca) mullinj mullinj-të
ablativo (ca) mullinj-sh mullinj-vet

Declinazione del 4º gruppo:

Casi Singolare indeterminato Singolare determinato
nominativo (një) korrës korrës-i
genitivo (njëi) korrës-i korrës-it
dativo (njëi) korrës-i korrës-it
accusativo (një) korrës korrës-in
ablativo (njëi) korrës-i korrës-it
Casi Plurale indeterminato Plurale determinato
nominativo (ca) korrës korrës-it
genitivo (ca) korrës-ve korrës-vet
dativo (ca) korrës-ve korrës-vet
accusativo (ca) korrës korrës-it
ablativo (ca) korrës-ish korrës-vet

( mal = montagna / treg = mercato / mulli = mulino / korrës = mietitore )


Declinazione dei sostantivi femminili


Nella parlata arbëreshe, così come avviene in albanese, i sostantivi femminili sono suddivisi in 4 gruppi in base alla declinazione che seguono.

1º gruppo:  Sostantivi che, al nominativo della forma singolare indeterminata, presentano l'uscita in   o consonante ed acquistano al nominativo forma singolare determinata la desinenza  -a .

2º gruppo:  Sostantivi che presentano uscita in  -e  al nominativo della forma singolare indeterminata o ed acquistano al nominativo della forma singolare determinata la desinenza  -ja .

3º gruppo:  Sostantivi che presentano uscita in vocale al nominativo della forma singolare indeterminata e prendono al nominativo della forma singolare determinata l'uscita in -ja .

4º gruppo:  Sostantivi che presentano uscita in  -i tonica al nominativo della forma singolare indeterminata e prendono al nominativo della forma singolare determinata l'uscita in -a .

Declinazione del 1º gruppo:

Casi Singolare indeterminato Singolare determinato
nominativo (një) vajzë vajz-a
genitivo (njëi) vajz-je vajz-ës
dativo (njëi) vajz-je vajz-ës
accusativo (një) vajzë vajz-ën
ablativo (njëi) vajz-je vajz-ës
Casi Singolare indeterminato Singolare determinato
nominativo (ca) vajza vajza-t
genitivo (ca) vajza-ve vajza-vet
dativo (ca) vajza-ve vajza-vet
accusativo (ca) vajza vajza-t
ablativo (ca) vajza-sh vajza-vet

 

Declinazione del 2º gruppo:

Casi Singolare indeterminato Singolare determinato
nominativo (një) lule lul-ja
genitivo (njëi) lule-je lule-s
dativo (njëi) lule-je lule-s
accusativo (një) lule lule-n
ablativo (njëi) lule-je lule-s
Casi Plurale indeterminato Plurale indeterminato
nominativo (ca) lule lule-t
genitivo (ca) lule-ve lule-vet
dativo (ca) lule-ve lule-vet
accusativo (ca) lule lule-t
ablativo (ca) lule-sh lule-vet

Declinazione del 3º gruppo:

Casi Singolare indeterminato Singolare determinato
nominativo (një) fe fe-ja
genitivo (njëi) fe-je fe-së
dativo (njëi) fe-je fe-së
accusativo (një) fe fe-në
ablativo (njëi) fe-je fe-së
Casi Plurale indeterminato Plurale determinato
nominativo (ca) fe fe-të
genitivo (ca) fe-ve fe-vet
dativo (ca) fe-ve fe-vet
accusativo (ca) fe fe-të
ablativo (ca) fe-sh fe-vet

Declinazione del 4º gruppo:

Casi Singolare indeterminato Singolare determinato
nominativo (një) shpi shpi-a
genitivo (njëi) shpi-je shpi-së
dativo (njëi) shpi-je shpi-së
accusativo (një) shpi shpi-në
ablativo (njëi) shpi-je shpi-së
Casi Plurale indeterminato Plurale determinato
nominativo (ca) shpi shpi-të
genitivo (ca) shpi-ve shpi-vet
dativo (ca) shpi-ve shpi-vet
accusativo (ca) shpi shpi-të
ablativo (ca) shpi-sh shpi-vet

( vajzë = ragazza / lule = fiore / fe = fede / shpi = casa )


Declinazione dei sostantivi neutri


Nella parlata arbëreshe, così come avviene in albanese, i sostantivi neutri sono suddivisi in 3 gruppi in base alla declinazione che seguono.

1º gruppo: Sostantivi che, al nominativo della forma singolare indeterminata, presentano l'uscita in

2º gruppo: Sostantivi che presentano uscita varia ma l'articolo prepositivo

3º gruppo: Sostantivi che presentano uscita in consonante al nominativo della forma singolare indeterminata

Declinazione del primo gruppo:

Casi Singolare indeterminato Singolare determinato
nominativo ujë ujë-t
genitivo uj-i uj-it
dativo uj-i uj-it
accusativo ujë ujë-t
ablativo uj-i uj-it
Casi Plurale indeterminato Plurale determinato
nominativo ujëra ujëra-t
genitivo ujëra-ve ujëra-vet
dativo ujëra-ve ujëra-vet
accusativo ujëra ujëra-t
ablativo ujëra-sh ujëra-vet

Declinazione del secondo gruppo:

Casi Singolare indeterminato Singolare determinato
nominativo të folur të folur-it
genitivo të folur-i të folur-it
dativo të folur-i të folur-it
accusativo të folur të folur-it
ablativo të folur-i të folur-it
Casi Plurale indeterminato Plurale determinato
nominativo të folura të folura-t
genitivo të folura-ve të folura-vet
dativo të folura-ve të folura-vet
accusativo të folura të folura-t
ablativo të folura-sh të folura-vet

Declinazione del terzo gruppo:

Casi Singolare indeterminato Singolare determinato
nominativo mish mish-të
genitivo mish-i mish-it
dativo mish-i mish-it
accusativo mish mish-të
ablativo mish-i mish-it
Casi Plurale indeterminato Plurale determinato
nominativo mishra mishra-t
genitivo mishra-ve mishra-vet
dativo mishra-ve mishra-vet
accusativo mishra mishra-t
ablativo mishra-sh mishra-vet

( ujë = acqua / të folur = discorso / mish = carne )


Tutela della lingua albanese in Italia


Lo stesso argomento in dettaglio: Legislazione italiana a tutela delle minoranze linguistiche e Bilinguismo amministrativo in Italia.
Comunità di minoranza linguistica [ed etnica] in Italia. In Rosso gli albanesi (Albanian AL).
Comunità di minoranza linguistica [ed etnica] in Italia. In Rosso gli albanesi (Albanian AL).
Il Centro Studi per le Minoranze Etniche a San Giorgio Albanese in Calabria.
Il "Centro Studi per le Minoranze Etniche" a San Giorgio Albanese in Calabria.

«In attuazione dell'articolo 6 della Costituzione e in armonia con i princípi generali stabiliti dagli organismi europei e internazionali, la Repubblica Italiana tutela la lingua e la cultura delle popolazioni albanesi […]»

(L'art. 2 della Legge italiana 482/1999)

La lingua arbëreshe è riconosciuta dallo Stato italiano in base alla legge-quadro n.482 del 15.12.1999, che porta la firma, tra gli altri, dell'on. Felice Besostri e dell'on. Mario Brunetti, quest'ultimo di origine arbëreshë. Ma non esiste ancora una struttura ufficiale politica, culturale e amministrativa che rappresenti la comunità arbëreshë. È da rilevare il ruolo di coordinamento istituzionale svolto in questi anni dalle province del Meridione con presenza italo-albanese, in primis quello della provincia di Cosenza e della provincia di Palermo, che hanno creato un apposito assessorato alle minoranze linguistiche.

Ufficialmente esiste l'insegnamento della lingua arbëreshe per le scuole dell'obbligo. Tra le principali norme emanate dalla legge con la legge-quadro del 1999, c'è l'introduzione della lingua minoritaria albanese come materia di studio nelle scuole e per lo svolgimento delle attività educative. Esistono cattedre di lingua e letteratura albanese presso il liceo-ginnasio di San Demetrio Corone e il magistrale psicopedagogico Giorgio Guzzetta di Piana degli Albanesi.

A livello universitario ci sono alcune università dove si insegna lingua e letteratura albanese: Università degli studi della Calabria, l'Università di Palermo, l'Università degli Studi di Napoli "L'Orientale", l'Università di Bari, l'Università del Salento e l'Università La Sapienza di Roma. Molto importante è stata la cattedra di lingua e letteratura di Napoli, eretta dal poeta Giuseppe Schirò. È da sottolineare il ruolo di promozione scientifica della diversità linguistica e culturale arbëreshë esercitato dalla cattedra di albanologia dell'Università di Palermo, grazie all'impulso dato da Papàs Gaetano Petrotta, dal professore Antonino Guzzetta e attualmente diretta dal professore Matteo Mandalà, e dalla sezione di albanologia dell'Università della Calabria, quest'ultima creata nel 1975 dal professore Papas Francesco Solano, e attualmente diretta dal professore Francesco Altimari.

Con il traguardo raggiunto del riconoscimento ufficiale della lingua albanese tra quelle di minoranza d'Italia da tutelare, il prof. Altimari ha affermato nel 2000:

«Guardare alle nostre comunità non tanto come presunte ultime depositarie di una lingua e di una cultura del passato, in via di sparizione, ma a occasioni reali di crescita e di sviluppo per vivere pienamente la modernità dell’Europa multiculturale e multilingue oggi.»

Altimari, in presenza del docente della Cattedra di Palermo, ha inoltre aggiunto nel 2007:

«L’uso nel provvedimento normativo dell’espressione “lingua di minoranza” non può autorizzare un’interpretazione “restrittiva” di essa da intendere come lingua locale o “localistica”, circoscrivendo la lingua su cui operare al solo codice orale sopravvissuto nei secoli di “resistenza” all’ombra dei rispettivi campanili. […] Le differenze linguistiche anche marcate, che pure si registrano all’interno dell’arbëresh tra le sue varianti locali, da una parte, e tra loro e l’albanese standard, dall’altra, non appaiono di per sé determinanti, né sufficienti per spingere a ipotizzare la trasformazione della variante dialettale arbëreshe ad Ausbausprache. […] In tale contesto l’arbëresh parlato […] ha bisogno come lingua scritta della “lingua-tetto” dell’albanese comune […] una sorta di albanese standard allargato, comprendente alcune specificità comuni del sistema morfosintattico e lessicale dell’albanese più arcaico, oggi rintracciabili sia in area tosca (dialetti arbëreshë e dialetti ciami e labi), sia in area ghega. […] L’ipotesi di trasformazione dell’arbëresh a Ausbauprache, distaccato dal macrosistema dell’albanese, è linguisticamente insostenibile e politicamente irrealizzabile. […] In ogni caso, la distanza esistente tra l’abanese d’Italia e l’albanese standard, entrambi a base tosca, non risulta essere affatto strutturale, non coinvolgendo sostanzialmente né la fonetica né la grammatica di base, ma il solo lessico.»

Alcuni “sportelli linguistici” provinciali sono stati attivati in Calabria a Catanzaro e Cosenza in collaborazione con la Sezione di Albanologia del Dipartimento di Linguistica dell'Università della Calabria, presso la quale sono attualmente attivati gli insegnamenti di Lingua e letteratura albanese (dal 1973), Dialetti albanesi dell'Italia meridionale (dal 1980) e Filologia albanese (dal 1993).

Vi sono inoltre varie associazioni che cercano di proteggere e valorizzare questa cultura, in particolare nelle province di Cosenza, Palermo, Crotone, Potenza e Campobasso. Gli statuti regionali di Molise, Basilicata, Calabria e Sicilia fanno riferimento alla lingua e alla tradizione arbëreshë, ma gli Albanesi d'Italia continuano ad avvertire la propria sopravvivenza culturale minacciata.

La lingua arbëreshë è usata in radio private (Es. Radio Hora, Radio Shpresa, Radio Skanderbeg, Radio Arbëreshe International) e in diverse riviste e giornali locali (Es. Arbëria Catanzaro, Basilicata Arbëreshë, Besa, Biblos, Jeta Arbëreshe, Kamastra, Katundi Ynë, Kumbora, Lidhja, Mondo Albanese, Rilindja Jug, Uri, Zëri i Arbëreshëvet, Zgjimi, Zjarri).

Negli ultimi anni sempre più lo Stato albanese si sta mobilitando per la difesa della lingua arbëreshe[17].


Nomi propri di persona


Oggi ogni persona italo-albanese ha solitamente ufficialmente un nome italiano, che ha il suo equivalente storico in albanese arbërisht. Molto spesso, in ambito arbëresh, il nome utilizzato è quello in albanese.

Oltre anche ai cognomi, anche questi spesso di provenienza albanese, gli arbëreshë sono soliti usare soprattutto dei soprannomi familiari (ofiqe-t) come vecchia tradizione tra gli abitanti dei villaggi e delle cittadine, ma essi non hanno alcun peso legale.

Secondo la sezione Appendici del Fjalor di E. Giordano (1963), i nomi propri di persona albanesi in Italia, con i nomi italiani a loro equivalenti, sono:

A

Afërdië-a (Afrodite, Venere), Amèsë-a (Amesa, cfr. nipote di Scanderbeg), Anë-a (Anna), Aqilé-u (Achille), Ardur-i (Arturo), Arkëngjëll-i (Arcangelo), Armuzinë-a (Armosina, Aurata), Avrèlle-ja (Aurelia), Aretinë-a (Aretha).

B

Ballabàn-i (Balabano, cnf. traditore albanese), Ballë-a (Bala), Bardhyll-i (Bardilli, cfr. eroe albanese), Bèg-u (Scanderbeg), Bélë-a, Zabelë, Betë (Isabella, Elisabetta), Bëlùshë-a (Isabellina), Binàrd-i, Bina-u (Bernardo), Bocar-i (Bozari, cfr. eroe dell'indipendenza albano-greca), Bràm-i (Abramo), Bubullinë-a (Bobolina, cfr. eroe dell'indipendenza albano-greca), Bominë-a / Bombini-Bombineli (“Bomini”, Djali i vogël, in una delle varianti dell’Arberishtja è il nome del Bambin Gesù, spesso si dava questo nome alle bimbe nate in prossimità dell’avvento della nascita di Cristo).

Ç

Çènx-i (Vincenzo), Çerjàk-u (Ciriaco), Çiçin'jèl-i, Çined-u, Çik-u, Çiçinel-e (Cicillo, Ciccio, Francesco-a), Çifar-i (Lucifero), Çirjèl-i (Cirillo)

D

Davidh-i (Davide), Daniel-i (Daniele), Dellinë-a (Adelina), Diell-a, Dilë-a, Dilùshë-a, Minë-u, -a, Minikucë-i (Domenico-a), Diodhàt-i (Adeodato), Donikë-a, da Andronika (Donica cfr. moglie di Scanderbeg), Dorë-a (Dora, cfr. Elena Gjyka [Dora d'Istria], principessa rumena di stirpe albanese), Dorundinë-a, vedi Jurëndinë, Garëndinë (Doruntina), Dukagjìn-i (Ducagino, cfr. cognato di Scanderbeg), Dushmàn-i (Dusmano, cfr. eroe albano-montenegrino)

Dh

Dhimë-a, Dhimìtër-tri, -a, vedi Mitri (Demetrio-ra), Dhivìk-u (Ludovico), Dhoni, vedi Spiridhon, Spiro (Spiridione), Dhoroté-a (Dorotea), Dhuàrd-i (Edoardo), Dhunàt-i (Donato)

E

Erkull-i (Ercole)

Ë

Ëngjëllinë-a (Angiolina), Ëngjëll-i, -qe (Angelo-a)

F

Fanmirë-i, -a (Fortunato-a), Fàx-i (Bonifacio), Fëlìp-i, Filipi, Fëlìpë-a (Filippo-a), Fëllixhë-i, -a, vedi Gëzuar, Gëzim (Felice-cia), Fi-a, Finètë-a (Sofia), Fin-i, Finë-a, Finucë-a vedi Serafini (Serafino-a), Fjalévë-a (Fialeva), Flàmur-a (Bandiera), Fònx-i (Alfonso), Frangjìshk-u (Francesco), Frosinë-a (Eufrosina)

G

Gajtàn-i, Galtàn-i (Gaetano), Garëndìnë-a (Garentina), Gavrill-i, Grabjéll-i, Gavrillë-a (Gabriele-lla), Golem-i (Golemi, cfr. eroe albanese), Gjergj-i (Giorgio), Gjìn-i, Gjon-i, Gjun-i, Jan-i, Lluixh-i (Giovanni, Luigi), Gjonë-a (Giona), Giykë-a (Ghica)

H

Harézë-a (Letizia)

I

Iskàndër-dri, Lishëndri (Alessandro)

J

Jàn-i, Janj-i (Giovanni), Janar-i (Gennaro), Jàpk-u (Giacomo), Jeronìm-i (Geronimo, Girolamo), Josuè-u (Giosuè), Judhìtë-a (Giuditta), Jurëndinë-a, Garëndinë (Jurentia)

K

Kalmarìe-a, -ja (Carlomaria), Kandòn-i (Nicolantonio), Karl-i (Carlo), Karluç (Carluccio), Karmenë-a (Carmela), Karrubìn-i (Cherubino), Kerrubinë-a (Cherubina), Katarinë (Caterina), Kazumìn-i (Casimiro), Këllmènd-i (Clemente), Kllemindinë-a (Clementina), Kllògjër-gjri (Calogero), Koçondìn-i / Kostandin-i / Kostë-a / Ndin-i (Costantino), Kodhèm-i (Nicodemo), Kokò-u/i / Koll-i (Nicola), Kollandòn-i (Nicolantonio), Kollinë-a (Nicolina), Kozmà-i / Gëzmën-i/a (Cosimo, Cosma), Krèxe-ja (Lucrezia), Krìsht-i (Cristo)

L

Làzar-i / Làzër-i (Lazzaro), Lèkë-a (Alessandro, Luca), Lénë-a (Elena, Maddalena), Lèsh-i / Lisëndër-dri / Lishëndër-dri (Alessandro), Linàrd-i (Leonardo), Lonë-a (Apollonia), Lùç-i (Lucio), Lùshë-a (Luisa, Elisabetta)

LL

Llavrë-a (Laura), Llavrinë-a (Laurina), Lli-u, -ri (Elia), Llìn-i (Lino), Llindë-a (Linda, Ermelinda, Teodolinda), Llitìxe-ja / Harezë (Letizia), Llivirë-a (Elvira), Llìx-i / Lluìxh-i (Luigi), Llizë-a / Lushë (Elisa, Luisa), Llongjìn-i (Longino), Llore-u (Lorenzo), Llùkë-a (Luca), Lluqi-a (Lucia), Luçi (Carlo).

M

Malitë-a (Malita), Manòl-i (Emanuele), Marë-a / Marìçkë-a / Mëri-a (Maria), Marìe-a, -ja (Mariuccia), Margarìtë-a / Margharìtë-a (Margherita), Màrk-u (Marco), Markur-i / Mërkur-i (Mercurio), Marjuc-i / Marjan-i (Mario, Mariano), Màrs-i (Marsio), Martë-a (Marta), Martir-i (Martino), Marùcë-a (Mariuzza), Marùkë-a (Marietta), Marùsh-i (Mario), Maté-a, -u (Matteo), Maurèle-ja (Maura, Maurella), Mbròz-i (Ambrogio), Méngë-a (Domenica), Merkur-i (Mercurio), Mëhill-i / Mihal-i / Mikell-i (Michele), Mikandòn-i / Minkandòn-i (Domenicoantonio), Millosh-ni (Miloscino), Milluc-i (Emilio), Millucë-a (Emilia), Mìn-o (Giacomo, Giacomino), Minòs-i (Minosse), Minùsh-i (Giacomino, Minuccio, Domenico), Mirjàn-i (Miriano), Mitìlle-ja (Matilde/a), Mojsé-u (Mosè)

N

Nàshë-a (Anna), Natall-i (Natale), Natalli-a (Natalia), Nazaré-u (Nazareno), Nderjanë-a (Adriana), Nderùsh-i (Onorato), Nderùshë-a (Onorata, Graziella), Ndìn-i (Costantino), Ndòn-i / Non-i (Antonio), Ndonètë-a (Antonietta), Ndré-u / Ndri-a / Ndricë-a (Andrea), Ndrìçe-ja (Aurora), Ngjìsk-u / Nxhìk-u / Njìk-u (Francesco), Ngjìskë-a / Nxhìkë-a (Francesca), Nìk-u / Nikollë-a (Nicola), Nilë-a (Petronilla, Neonilla), Nìz-i (Dionisio), Nuxjàtë-a (Annunziata), Nùxhë-a (Innocenza), Njànj-i (Giovanni), Njàx-i (Ignazio), Njézë-a (Agnese)

P

Pàl-i / Luzi (Paolo), Pipihji-u (Pipichìo), Pandali-u (Pantaleone, Panteleimone), Petrìt-i (Sparviero), Pine, ia / Pipinel-e (Giuseppa, Giuseppina), Pìrr-i (Pirro), Pjètër-tri / Pitrin-i (Pietro), Paskal-i (Pasquale).

Q

Qèsar-i (Cesare), Qir-i (Ciro), Qirìll-i / Çirjèl-i (Cirillo), Qirìn-i (Quirino), Qirjàk-i (Ciriaco)

R

Rèse-ja (Teresa), Rinë-a (Irene, Caterina), Rjènx-i (Lorenzo), Ronë-a (Veronica), Rozë-a (Rosa), Rozinë-a (Rosina)

RR

Rradhavàn-i (Radavano), Rraféll-i (Raffaele), Rrakèlle-ja (Rachele), Rrikùc-i (Enrico), Rruzar-i (Rosario)

S

Sallvjèstër-stri (Silvestro), Separèle-a / Sepinë-a (Giuseppina), Separjèl-i / Sepìn-i (Giuseppino), Sèpë-a (Giuseppe), Sotìr-i / Shpëtimtar (Salvatore), Sqévë-a (Venere), Strënxëlla-u (Stanislao), Sundë-a (Assunta)

SH

Shpëtimtar (Salvatore), Shtjèfan-i / Ste-u (Stefano)

T

Tàllam-i (Damocle), Tani (Gaetano), Tèvtë-a (Teuta), Tìk-u (Eutichio), Tìke-ja (Eutichia), Tillùc-i (Attilio), Tìstë-a (Battista), Tòdhër-dhri / Theodhor-i (Teodoro), Tòre-ja (Vittoria), Tortòshël-shia (Tortoscia), Trixhë-a (Beatrice), Tùl-i (Salvatore, Tullio), Tumàz-i / Masin-i (Tommaso), Tùr-i / Tul (Salvatore), Tùzë-a (Pietro)

TH

Thanàs-i (Atanasio), Thèkëll-klla (Tecla)

U

Uranë-a (Urano), Ursulla-a (Orsola)

V

Vallastar-i / Vllastar (Vlastare), Vàrtull-i (Bartolo), Vasìl-i (Basilio), Viçenx-i (Vincenzo), Virgoll-i (Gregorio), Virxhìn-i (Virginio), Virxhìn'je-a (Virginia), Vlàsh-i (Biagio), Voisavë-a (Voisava)

X

Xavéllë-a (Zavella), Xoràidh-a (Zoraide)

XH

Xhakìn-i / Jakini (Gioacchino), Xhamatìstë-a (Giovan Battista), Xhandòn-i (Giovan Antonio), Xhermàs-àzi (Gervasio)

Y

Yll-i (Stella), Yllje-a (Ilia)

Z

Zabélë-a (Isabella), Zef-i / Zèpë-a (Giuseppe), Zefa-ja (Giuseppina), Zjarrinë-a (Fiamma)


Galleria d'immagini



Note


  1. (EN) Albanian, Arbëreshë, su ethnologue.com, SIL International. URL consultato il 21 febbraio 2019 (archiviato il 24 agosto 2018).
  2. Riconoscendo l'arbitrarietà delle definizioni, nella nomenclatura delle voci viene usato il termine "lingua" in accordo alle norme ISO 639-1, 639-2 o 639-3. Negli altri casi, viene usato il termine "dialetto".
  3. La coscienza di appartenere ad una stessa etnia, ancorché dispersa e disgregata, si coglie in un motto molto diffuso, che i parlanti albanesi d'Italia spesso ricordano quando di incontrano: gjaku ynë i shprishur, che vuol dire "il sangue nostro sparso".
  4. Legge 15 dicembre 1999, n. 482 > "Norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche", su camera.it, www.camera.it. URL consultato il 28 aprile 2000 (archiviato dall'url originale il 12 maggio 2015).
  5. (EN) Të harruar nga historia, arbëreshët e Argjentinës, su KOHA.net. URL consultato il 10 marzo 2022.
  6. (EN) Albanian, Arbëreshë, su Ethnologue. URL consultato il 10 marzo 2022.
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  11. Enrico Ferraro, Intervista immaginaria al Prof. Giuseppe Gangale in occasione del centenario della morte di Girolamo De Rada (1903-2003), su arbitalia.it, Arbitalia, 2003. URL consultato il 30 gennaio 2012.
  12. Copia archiviata (PDF), su fp6migratoryflows.uniba.it. URL consultato il 20 giugno 2011 (archiviato dall'url originale il 24 dicembre 2012).
  13. Dizionario degli Albanesi d'Italia.
  14. La "Dottrina Cristiana" Albanese > di Lekë Matrënga (PDF), su albanianorthodox.com, www.albanianorthodox.com. URL consultato il 21 aprile 2006 (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2007).
  15. Il Rosario in Lingua Arberesh | PDF, su Scribd. URL consultato il 10 marzo 2022.
  16. E derivati: Ëh / Ëgh / Oh / Ah / Og / Oràëhj / Orà / Agh / Uëg / Né
  17. Fjala e Presidentit Meta dhe fjala e Presidentit Mattarella në veprimtarinë e përbashkët në Shën Mitër Korona. 7 Nëntor 2018, su president.al. URL consultato il 23 aprile 2020.

Bibliografia



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[en] Arbëresh language

Arbëresh (gluha/gjuha/gjufa Arbëreshe, also known as Arbërisht, Arbreshi, Arbërishtja or Tarbrisht) is the variety of Albanian spoken by the Arbëreshë people of Italy. It is derived from the Albanian Tosk spoken in Albania, in Epirus and is also spoken by the Arvanites, with endonym Arvanitika.

[es] Dialecto arbëreshë

El arbëreshë es un dialecto del idioma albanés hablado por las minorías de origen albanés en Italia.
- [it] Lingua arbëreshe

[ru] Арберешский диалект

Арберешский диалект (алб. Arbërisht / Arbërishtja / T'arbrisht) — диалект албанского языка, который является родным для арберешей, албанцев Италии.



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