La lingua polacca è una lingua slava occidentale parlata in Polonia e in numerosi altri Stati. Al 2022, è parlata da 45 milioni di parlanti totali[1].
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Polacco Polski | |
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Parlato in | Polonia, Bielorussia, Repubblica Ceca, Germania, Ungheria, Israele, Lituania, Romania, Slovacchia, Ucraina |
Locutori | |
Totale | 45 milioni (Ethnologue, 2022) |
Classifica | 34 (2021) |
Altre informazioni | |
Scrittura | Alfabeto latino modificato |
Tipo | SVO flessiva (ordine libero) |
Tassonomia | |
Filogenesi | Lingue indoeuropee Lingue slave Lingue slave occidentali Lingue lechitiche Lingua polacca |
Statuto ufficiale | |
Ufficiale in | Europa Polonia |
Regolato da | Consiglio della Lingua Polacca |
Codici di classificazione | |
ISO 639-1 | pl
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ISO 639-2 | pol
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ISO 639-3 | pol (EN)
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Glottolog | poli1260 (EN)
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Estratto in lingua | |
Dichiarazione universale dei diritti umani, art. 1 Wszyscy ludzie rodzą się wolni i równi pod względem swej godności i swych praw. Są oni obdarzeni rozumem i sumieniem i powinni postępować wobec innych w duchu braterstwa. | |
Aree dove il polacco è lingua maggioritaria Aree dove il polacco è parlato assieme ad altre lingue Aree dove il polacco è lingua minoritaria | |
Manuale |
Il polacco al 2019 era parlato come lingua madre da 39,7 milioni di persone in Polonia e in paesi come: Australia, Austria, Azerbaigian, Bielorussia, Canada, Croazia, Emirati Arabi, Estonia, Finlandia, Germania, Ungheria, Israele, Kazakistan, Lettonia, Lituania, Repubblica Ceca, Romania, Russia, Serbia, Slovacchia, Stati Uniti d'America, Ucraina. Al 2011, era studiato come seconda lingua da 10 000 persone in tutto il mondo[2]; i parlanti di L2 però sono di più. I parlanti totali, nel 1999, erano oltre 50 milioni.
Paesi | Persone |
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Polonia Stati Uniti Ucraina Germania Bielorussia Lituania Canada Brasile Israele Russia Kazakistan Lettonia Austria Slovacchia Rep. Ceca Ungheria Australia Romania Azerbaigian Estonia |
38 000 000 2 438 000 1 151 000 1 000 000 403 000 258 000 225 000 150 000 100 000 94 000 61 500 57 000 50 000 50 000 39 000 21 000 13 783 10 000 1 300 600 |
Il polacco è lingua ufficiale della Polonia.
Secondo Ethnologue,[3] la classificazione della lingua polacca è la seguente:
Il polacco come lingua letteraria sorse tra il Quattrocento e il Cinquecento. L'ortografia si sviluppò gradualmente, poiché molti autori ed editori proposero le proprie idee e le proprie modifiche in un ampio arco di tempo. L'ortografia così inventata, con poche modifiche, viene usata ancora oggi.
Il polacco è sempre stato ed è ancora oggi influenzato dalle lingue straniere, soprattutto dal latino, dal greco, dal tedesco, dall'italiano, dal francese, dal russo e dall'inglese.
La base è slava, con buona parte del vocabolario e della fraseologia di origine latina o greca. I prestiti dall'italiano si possono trovare, come in altre lingue, in ambito culinario (es. makaron, "pasta") e musicale (es. sonet, "sonetto"; solista, "solista"). Più interessanti sono i prestiti dei nomi di alcune verdure (es. pomidor, "pomodoro"; cebula, "cipolla"; sałata, "lattuga, insalata"; por, "porro"; cukinia, "zucchina"), dovuti, pare, a Bona Sforza d'Aragona (1494-1557), figlia del duca di Milano Gian Galeazzo e regina di Polonia, che importò alcune verdure dall'Italia, oltre ad aver contribuito alla diffusione della cultura rinascimentale italiana.
Influenze come quelle sopra citate non sono un'eccezione, essendo tipiche di tante altre lingue, influenzate in passato dall'Impero romano, più tardi dalla Chiesa cattolica e ultimamente dalla globalizzazione e da internet.
Per comunicare, il locutore polacco medio usa in media circa 15 000 parole, sebbene ne conosca 30 000; alcuni locutori eccezionali conoscono addirittura 100 000 parole[4]. Secondo alcuni studi dell'Università di Białystok, per parlare in polacco è sufficiente conoscerne 1 200[5].
Le differenze dialettali in polacco sono piccole. Tra quelli che maggiormente si distinguono ci sono il dialetto della Slesia e il dialetto montanaro, parlato nei rilievi montuosi dei Carpazi occidentali, detti anche Monti Tatra, nei pressi della località di Zakopane, vicino al confine slovacco.
Il polacco è una lingua ad accento fisso: l'accento tonico delle parole cade sempre sulla penultima sillaba (serwetka, "tovagliolo"; woda, "acqua"; zatrzymywać, "fermare"); esiste su alcune lettere un segno diacritico (Ćć, Ńń, Śś, Źź) simile al segno italiano dell'accento, che non ha nulla a che vedere con l'accento tonico, bensì indica una modifica nella pronuncia della consonante. La fonologia polacca è più ricca rispetto a quella italiana.
In polacco sono presenti nove lettere con funzione di vocali: Aa, Ee, Ii, Yy, Oo, Óó, Uu, Ąą ed Ęę. Questo è l'ordine con cui sono definite queste lettere, che differisce da quello alfabetico, in cui Y viene dopo O, Ó e U e in cui Ą ed Ę vengono rispettivamente dopo A ed E. La pronuncia delle nove vocali è facile per un parlante italiano.
kobieta [kɔ.ˈbʲɛː.ta] (donna)
jabłko ['jaː.blʷ.kɔ] (mela)
pies [pʲɛs] (cane)
internet [in.ˈtɛr.nɛt] (internet)
luty [ˈluː.tɨ] (febbraio)
kot [kɔt] (gatto)
telefon [tɛ.ˈlɛː.fɔn] (telefono)
góra [ˈguː.ra] (montagna)
lubić [ˈluː.bʲiʨ] (amare)
początek [pɔ.ˈʈʂɔ̃ː.tɛk] (inizio)
mężczyzna [mɛ̃ʂ.ˈʈʂɨz.na] (uomo)
ręka [ˈrɛ̃ː.ka] (mano)
Il polacco ha la semivocale [j], scritta Jj.
maj [maj] (maggio)
jeść [jɛɕʨ] (mangiare)
Il sistema consonantico è piuttosto complesso. Le lettere Qq, Vv e Xx vengono utilizzate solo nei prestiti o nelle parole di origine straniera; generalmente esse vengono rimpiazzate rispettivamente dalle lettere kw (es. kwarc, "quarzo"), w (es. weranda, "veranda") e ks (es. ekstra, "extra").
być [bɨʈʂ] (essere)
lipiec [ˈliː.pʲɛʦ] (luglio)
dwanaście [dva.ˈnaɕ.ʨɛ] (dodici)
pić [piʨ] (bere)
droga [ˈdrɔː.ga] (strada)
fabryka [fa.ˈbrɨː.ka] (fabbrica)
gitara [gʲi.ˈtaː.ra] (chitarra)
dach [dax] (tetto)
krokodyl [krɔ.ˈkɔː.dɨl] (coccodrillo)
lód [lud] (ghiaccio)
poniedziałek [pɔ.nʲɛ.ˈʥaː.wɛk] (lunedì)
łatwy [wat.vɨ] (facile)
mieć [mʲɛʨ] (avere)
oni [ˈɔː.nʲi] (loro)
nie [nʲɛ] (no)
koń [kɔnʲ] (cavallo)
niańka [ˈnʲanʲ.ka] (tata)
pojęcie [pɔ.ˈjɛ̃ː.ʈʂɛ] (concetto)
krowa [ˈkrɔː.va] (mucca)
sobota [sɔ.ˈbɔː.ta] (sabato)
sierpień [ˈɕɛr.pʲɛnʲ] (agosto)
środa [ˈɕrɔː.da] (mercoledì)
tak [tak] (sì)
Warszawa [var.ˈʂaː.wa] (Varsavia)
ząb [zɔ̃p] (dente)
zima [ˈʑiː.ma] (inverno)
październik [paʑ.ˈʥɛr.nʲik] (ottobre)
żyć [ʐɨʨ] (abitare, vivere)
In polacco sono presenti sette gruppi consonantici.
chomik [ˈxɔː.mʲik] (criceto)
Come la "c" di "certo" czas [ʈʂas] (tempo)
czwartek [ˈʈʂvar.tɛk] (giovedì)
dzwon [ʣvon] (campana)
niedziela [nʲɛ.ˈʥɛː.la] (domenica)
dźwięk [ʥvʲɛ̃k] (suono)
dżem [ɖʐɛm] (marmellata)
Come la "j" francese in "je t'aime"
wrzesień [ˈvɹ̠ɛː.ɕɛnʲ] (settembre)
rzeka [ˈɹ̠ɛː.ka] (fiume)
kaszleć [ˈkaʂ.lɛʨ] (tossire)
szukać [ˈʂuː.kaʨ] (cercare)
Nella lingua polacca non ci sono articoli ("kapelusz" può significare "cappello", "un cappello" o "il cappello" a seconda del contesto). Ci sono due numeri (singolare, plurale) e tre generi (maschile, femminile, neutro). Per il plurale è rilevante la distinzione tra sostantivi animati indicanti persone (es. inżynier, "ingegnere"), sostantivi animati indicanti animali (es. kot, "gatto") e sostantivi inanimati (indicanti cose; es. czas, tempo). Ci sono sette casi: nominativo, genitivo, dativo, accusativo, strumentale, locativo e vocativo. Nella coniugazione dei verbi ci sono tre tempi (presente, passato, futuro), cinque modi (indicativo, congiuntivo-condizionale, imperativo, infinito, participio) e tre aspetti (perfettivo, imperfettivo, iterativo); come nella maggior parte delle altre lingue slave e a differenza di altre lingue indoeuropee, anche in polacco si è conservato l'aspetto verbale.
La classificazione suddetta per i sostantivi è più utile da un punto di vista strettamente grammaticale piuttosto che didattico. Didatticamente è molto più produttivo imparare le regole di derivazione della desinenza a seconda del caso, piuttosto che suddividere i nomi in classi. Il fatto che un nome sia personale o meno ha importanza in alcuni casi grammaticali mentre per altri è più importante che il suono consonantico finale (tema) sia duro o molle quindi si ricorderà la regola solo in tali casi; per altri si distingue tra esseri animati ed inanimati.
Più in generale, per questa lingua è più semplice imparare le regole caso per caso piuttosto che tentare di raggruppare le parole in classi (metodo invece molto utile in latino). Ad esempio si può riassumere lo strumentale con poche regole[6]:
Bisogna dire che non tutti i casi sono così semplici.
Caso (przypadek) | Singolare (liczba pojedyncza) | Plurale (liczba mnoga) |
Nominativo (mianownik) | inżynier | inżynierowie |
Genitivo (dopełniacz) | inżyniera | inżynierów |
Dativo (celownik) | inżynierowi | inżynierom |
Accusativo (biernik) | inżyniera | inżynierów |
Strumentale (narzędnik) | inżynierem | inżynierami |
Locativo (miejscownik) | inżynierze | inżynierach |
Vocativo (wołacz) | inżynierze | inżynierowie/inżynierzy |
Caso (przypadek) | Singolare (liczba pojedyncza) | Plurale (liczba mnoga) |
Nominativo (mianownik) | kot | koty |
Genitivo (dopełniacz) | kota | kotów |
Dativo (celownik) | kotu | kotom |
Accusativo (biernik) | kota | koty |
Strumentale (narzędnik) | kotem | kotami |
Locativo (miejscownik) | kocie | kotach |
Vocativo (wołacz) | kocie | koty |
Caso (przypadek) | Singolare (liczba pojedyncza) | Plurale (liczba mnoga) |
Nominativo (mianownik) | czas | czasy |
Genitivo (dopełniacz) | czasu | czasów |
Dativo (celownik) | czasowi | czasom |
Accusativo (biernik) | czas | czasy |
Strumentale (narzędnik) | czasem | czasami |
Locativo (miejscownik) | czasie | czasach |
Vocativo (wołacz) | czasie | czasy |
Caso (przypadek) | Singolare (liczba pojedyncza) | Plurale (liczba mnoga) |
Nominativo (mianownik) | firma | firmy |
Genitivo (dopełniacz) | firmy | firm |
Dativo (celownik) | firmie | firmom |
Accusativo (biernik) | firmę | firmy |
Strumentale (narzędnik) | firmą | firmami |
Locativo (miejscownik) | firmie | firmach |
Vocativo (wołacz) | firmo | firmy |
Caso (przypadek) | Singolare (liczba pojedyncza) | Plurale (liczba mnoga) |
Nominativo (mianownik) | wilgoć | wilgocie |
Genitivo (dopełniacz) | wilgoci | wilgoci |
Dativo (celownik) | wilgoci | wilgociom |
Accusativo (biernik) | wilgoć | wilgocie |
Strumentale (narzędnik) | wilgocią | wilgociami |
Locativo (miejscownik) | wilgoci | wilgociach |
Vocativo (wołacz) | wilgoć | wilgocie |
Caso (przypadek) | Singolare (liczba pojedyncza) | Plurale (liczba mnoga) |
Nominativo (mianownik) | wino | wina |
Genitivo (dopełniacz) | wina | win |
Dativo (celownik) | winu | winom |
Accusativo (biernik) | wino | wina |
Strumentale (narzędnik) | winem | winami |
Locativo (miejscownik) | winie | winach |
Vocativo (wołacz) | wino | wina |
Caso (przypadek) | Singolare (liczba pojedyncza) | Plurale (liczba mnoga) |
Nominativo (mianownik) | czytanie | czytania |
Genitivo (dopełniacz) | czytania | czytań |
Dativo (celownik) | czytaniu | czytaniom |
Accusativo (biernik) | czytanie | czytania |
Strumentale (narzędnik) | czytaniem | czytaniami |
Locativo (miejscownik) | czytaniu | czytaniach |
Vocativo (wołacz) | czytanie | czytania |
Per quanto riguarda il singolare, i generi sono così disposti: maschile, femminile, neutro. Al plurale si distinguono i sostantivi animati di persona (męskoosobowy) da tutti gli altri (niemęskoosobowy). All'accusativo singolare maschile sono segnate tra parentesi le uscite per gli aggettivi che si riferiscono a nomi il cui accusativo è uguale al genitivo (v. kot, inżynier).
Caso (przypadek) | Singolare (liczba pojedyncza) | Plurale (liczba mnoga) | |||
maschile | femminile | neutro | sostantivi animati di persona | altri sostantivi | |
Nominativo (mianownik) | nowy | nowa | nowe | nowi | nowe |
Genitivo (dopełniacz) | nowego | nowej | nowego | nowych | nowych |
Dativo (celownik) | nowemu | nowej | nowemu | nowym | nowym |
Accusativo (biernik) | nowy/nowego | nowa | nowe | nowych | nowe |
Strumentale (narzędnik) | nowym | nowa | nowym | nowymi | nowymi |
Locativo (miejscownik) | nowym | nowej | nowym | nowych | nowych |
Vocativo (wołacz) | nowy | nowa | nowe | nowi | nowe |
Caso (przypadek) | Singolare (liczba pojedyncza) | Plurale (liczba mnoga) | |||
maschile | femminile | neutro | sostantivi animati di persona | altri sostantivi | |
Nominativo (mianownik) | ostatni | ostatnia | ostatnie | ostatni | ostatnie |
Genitivo (dopełniacz) | ostatniego | ostatniej | ostatniego | ostatnich | ostatnich |
Dativo (celownik) | ostatniemu | ostatniej | ostatniemu | ostatnim | ostatnim |
Accusativo (biernik) | ostatni/ostatniego | ostatnia | ostatnie | ostatnich | ostatnie |
Strumentale (narzędnik) | ostatnim | ostatnia | ostatnim | ostatnimi | ostatnimi |
Locativo (miejscownik) | ostatnim | ostatniej | ostatnim | ostatnich | ostatnich |
Vocativo (wołacz) | ostatni | ostatnia | ostatnie | ostatni | ostatnie |
Lo stesso argomento in dettaglio: Alfabeto polacco. |
L'alfabeto è costituito da 35 lettere che includono 9 vocali e 26 consonanti arricchite da segni diacritici come la codetta (Ąą, Ęę), l'accento acuto (Ćć, Ńń, Óó, Śś, Źź), la barra obliqua (Łł) e il punto sovrascritto (Żż). Fa inoltre uso di 7 digrammi (dwuznaki) e 1 trigramma (trójznak). Le lettere Q, V e X vengono utilizzate solo nei prestiti o nelle parole di origine straniera[7].
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