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La lingua singalese o cingalese o sinhala (nome nativo සිංහල, Siṁhala, ISO 15919 ['siŋhələ]) è la lingua parlata dai singalesi, il gruppo etnico predominante in Sri Lanka (ex Ceylon), e una delle lingue ufficiali di tale Stato; è una lingua appartenente al ceppo indoariano del gruppo indoeuropeo, strettamente imparentata al dhivehi, la lingua ufficiale nelle Maldive.

Singalese
සිංහල (Siṁhala)
Parlato in Sri Lanka
RegioniAsia meridionale
Locutori
Totale17,5 milioni (Ethnologue, 2022)
Classifica64
Altre informazioni
ScritturaAlfabeto singalese (sviluppatosi dal Brahmi)
TipoSOV
Tassonomia
FilogenesiLingue indoeuropee
Statuto ufficiale
Ufficiale in Sri Lanka
Codici di classificazione
ISO 639-1si
ISO 639-2sin
ISO 639-3sin (EN)
ISO 639-5sin
Glottologsinh1246 (EN)
Estratto in lingua
Dichiarazione universale dei diritti umani, art. 1
වන වගන්තිය: සියලූ මනු යයෝ නිදහස්ව උපත ලබා ඇත. ගරුත්වයෙන් හා අයිතිවාසිකම්වලින් සමාන වෙති. යුක්ති අයුක්ති පිළිබඳ හැඟීමෙන් හා හෘදය සාක්ෂියෙන් යුත් ඔවුනොවුන්වුන්ට සැළකිය යුත්තේ සහෝදරත්වය පිළිබඳ හැඟීමෙනි.
Traslitterazione

Siyalu manuṣyayō nidahasva upata labā æta. Garutvayen hā ayitivāsikamvalin samāna veti. Yukti ayukti piḷiban̆da hæn̆gīmen hā hṛda sākṣiyen yut ovun, ovunovunṭa sæḷakiya yuttē sahōdaratvaya piḷiban̆da hæn̆gīmeni.

Al 2022, è parlata da 17,5 milioni di parlanti totali[1].


Distribuzione geografica


Secondo l'edizione 2009 di Ethnologue, il singalese era parlato nel 2007 da 15,5 milioni di persone in Sri Lanka. Tramite l'emigrazione la lingua risulta attestata in vari Paesi stranieri, tra cui Canada, Emirati Arabi Uniti, Libia, Maldive, Singapore, Thailandia e Stati Uniti d'America. Al 2019, è parlato da 15,3 milioni di parlanti madrelingua (L1). Gran parte dei parlanti sono dunque madrelingua.


Lingua ufficiale


Il singalese è lingua ufficiale dello Sri Lanka.[2]


Influenza di altre lingue


Il vocabolario del singalese deriva fondamentalmente dal pali, ma è stato fortemente influenzato dal tamil (parlato ancora oggi nel nord e nella costa orientale dello Sri Lanka) e dal sanscrito (che è stato utilizzato per coniare i termini scientifici e medici, così come il greco e il latino per le lingue indeuropee romanze e germaniche). Comunque, a seguito di contatti con altri popoli, la lingua è stata influenzata dal portoghese, dall'olandese, dall'inglese e, in minor parte, dal malese.


Diglossia


Così come per altre lingue dell'Asia, anche in singalese è presente un'accentuata diglossia. La lingua letteraria e quella parlata si differenziano sotto diversi aspetti, sia per il vocabolario di termini usati sia per la grammatica (ad esempio, la coniugazione verbale) e la sintassi.

Diverse parole inglesi sono entrate nell'uso comune nella lingua parlata, accanto (o, talvolta, in sostituzione) dei termini singalesi. Ad esempio, non è insolito sentire [mage ʋaif] ("mia moglie", inglese wife) al posto di [mage biriⁿdə], o [miːtimə] ("riunione", ingl. meeting).

Esempi di parole o verbi nelle rispettive forme letterarie e parlate (si noti che però nella lingua parlata, benché la parola indicata sia più frequente e d'uso comune, non è escluso l'uso del termine letterario in contesti formali):

ItalianoSingalese letterarioSingalese parlato
cittànagaraya [nagərəjə]nagaraya [nagəreː], ṭawuma [ʈaumə] (dall'inglese town)
riunioneræswīma [ræsʋiːmə]mīṭima [miːʈimə] (dall'ingl. meeting)
telefonodurakathanaya [durəkatənəjə]fon eka [fonːekə] (dall'ingl. phone)
gustosorasa [rasə]raha [rahə]
esseresiṭinawā [siʈinəʋa]hiṭinawā [hiʈinəʋa]
scenderebasinawā [basinəʋa]bahinawā [bahinəʋa]
aiutareupakāra karanawā [upəkaːrə kərənəʋa]udau karanawā [udau kərənəʋa]
non poterebæhæ [bæhæ]bææ [bæː]
nonnæhæ [næhæ]nææ [næː]
consamanga [samaⁿɣa]ekka [ekkə]

Alfabeto singalese


L'alfabeto singalese si è evoluto da quello brahmi, introdotto nell'isola nel VI secolo a.C.; attualmente prevede 56 caratteri, con quattro aggiuntivi aggiunti di recente per tradurre suoni stranieri come la f. Nella lingua singalese, si distinguono dodici vocali, sei brevi e sei lunghe.

I codici unicode vanno da U+0D80 a U+0DFF.

  0123456789ABCDEF
D80 
D90 
DA0 
DB0 ඿
DC0 
DD0 
DE0 
DF0 ෿

Caratteristiche del singalese parlato


La lingua singalese parlata ha le seguenti caratteristiche:


Fonetica


L'inventario fonemico del singalese parlato consiste di 26 consonanti e 14 vocali, 7 brevi e 7 lunghe.


Vocali


AnterioreCentralePosteriore
Acuta [i], ඊ [iː][u], ඌ [uː]
Medio-acuta [e], ඒ [eː][ə][o], ඕ [oː]
Medio-grave [æ], ඈ [æː]
Grave [a], ආ [aː]

Le vocali hanno tutte anche la rispettiva forma lunga. In singalese, come per le altre lingue indiane che hanno conservato questa caratteristica, è importante distinguere fra le vocali brevi e quelle lunghe, perché influisce sul significato della parola (confronta con l'ingl. live "vivere" e leave "partire"):

SingaleseItalianoSingaleseItaliano
[ekə]"uno"[eːkə]"quello"
[urə]"borse"[uːra]"maiale"
[barə]"pesante"[baːrə]"voti"
[pirimi]"maschio"[piriːmə]"riempimento"

Si noti quanto segue:


Consonanti


Nota bene: le consonanti fra parentesi tonde non si distinguono più nella lingua parlata.

LabialeBilabialeDentaleRetroflessaPalataleVelareGlottale
Occlusive sorde ප /p/ත /t/ට /ʈ/ච /c/ක /k/
Occlusive sonore බ /b/ද /d/ඩ /ɖ/ජ /ɟ/ග /g/
Prenasalizzate ඹ /ᵐb/ඳ /ⁿd/ඬ /ⁿɖ/ඟ /ᵑg/
Nasali ම /m/න /n/(ණ /ɳ/)ඤ /ɲ/ං /ŋ/
Fricative sorde ෆ /f/ස /s/(ෂ /ʂ/)ශ /ʃ/හ /h/
Approssimanti ව /ʋ/ය /j/
Liquide ර /r/, ල /l/(ළ /ɭ/)

Nota bene:


Caratteristiche fonetiche


La lingua singalese ha alcune caratteristiche fonetiche tipiche delle lingue indiane, sia indeuropee sia dravidiche, e assenti in italiano:

Oltre a molte parole tamil assorbite nel corso dei secoli, oggi il singalese (scritto e parlato) ha alcune caratteristiche che potrebbero derivare dall'influenza delle lingue dravidiche:


Grammatica



Nomi


Il singalese ha una struttura simile alle diverse lingue indiane. Mentre la differenza fra i generi è minima (limitata in pratica solo alle forme femminili di nomi maschili, es. "gallo" [kukula], "gallina" [kikiliː]), il singalese distingue fra i nomi animati (cioè, che si riferiscono a uomini o animali) e quelli inanimati (che si riferiscono a cose).


Casi nominali

La lingua ha sei casi nominali (i casi genitivo-possessivo e genitivo-locativo in realtà sono due forme dello stesso caso nominale):

I nomi animati hanno le seguenti caratteristiche:

I nomi inanimati, invece:


Declinazione


Declinazione singolare

CasoNomi animatiSuffissoEsempioNomi inanimatiSuffissoEsempio
Nominativo"(l')amico"==යාලුවා [yaːlua]"(la) città"==නගරය [nagəreː] (letter. [nagərəjə])
Gen.-Poss."dell'amico"-ෙග් [-ge]යාලුවාෙග් [yaːluage]===
Gen.-Loc.==="della/in città"-ෙ.් [-eː]නගරෙය් [nagərəjeː]
Dativo"all'amico"-ට [-ʈə]යාලුවාට [yaːluaʈə]"alla città"-ට [-ʈə]නගරයට [nagəreːʈə]
Accusativo"l'amico (ogg.)"-ව [-ʋə]යාලුවාව [yaːluaʋə]===
Strumentale"dall'amico"-ෙගන් [-gen]යාලුවාෙගන් [yaːluagen]"dalla/con la città"-ෙ.න් [-en]නගරෙයන් [nagərəjen]

Declinazione plurale

CasoNomi animatiSuffissoEsempioNomi inanimatiSuffissoEsempio
Nominativo"(gli) amici"==යාලුෙවා් [yaːluoː]"(le) città"==නගර [nagərə]
Gen.-Poss."degli amici"-න්ෙග් [-nge]යාලුවාන්ෙග් [yaːluange]===
Gen.-Loc.==="delle/nelle città"-වල [-ʋalə]නගරවල [nagərəʋalə]
Dativo"agli amici"-න්ට [-nʈə]යාලුවාන්ට [yaːluanʈə]"alle città"-වලට [-ʋaləʈə]නගරවලට [nagərəʋaləʈə]
Accusativo"gli amici (ogg.)"-න්ව [-nʋə]යාලුවාන්ව [yaːluanʋə]===
Strumentale"dagli amici"-න්ෙගන් [-ngen]යාලුවාන්ෙගන් [yaːluangen]"dalle/con le città"-වලින් [-ʋalin]නගරවලින් [nagərəʋalin]

Si noti l'alternanza, nel plurale, di un tema per il caso diretto (nominativo) e un tema per i casi indiretti (od obliqui), ai quali si uniscono i suffissi dei casi nominali.


Caso obliquo

Nel caso dei nomi animati, il tema del caso indiretto (obliquo) si forma sempre con una -න්- [-n-] infissa, mentre per i nomi inanimati si ha -වල- [-ʋalə-]. Nel prospetto della declinazione plurale, gli infissi del caso indiretto sono indicati uniti ai suffissi dei casi nominali per motivi di semplificazione.


Plurale

La formazione del plurale dei nomi è piuttosto complessa, a grandi linee si può riassumere quanto segue:

Nomi animati:

Nomi inanimati:


Vocativo

Solo in relazione ai nomi animati, resta nel singalese parlato una traccia del vocativo, usato quando ci si rivolge a qualcuno direttamente.


Nomi che indicano parentela

Quando si tratta di nomi che indicano parentela, il vocativo singolare si forma con il suffisso /-e/ opp. /-eː/, mentre la forma del plurale è usata come vocativo:


Altri nomi animati

I nomi maschili formano il vocativo singolare aggiungendo /-o/ opp. /-oː/:

I nomi femminili, invece, hanno il suffisso /-e/:

Il vocat. plurale si forma aggiungendo una -eː al tema del caso indiretto (obliquo) del plurale, che termina sempre in /-n/:


Indeterminazione

In singalese, un nome nella forma base lo si può tradurre come se fosse determinato: /yaːlua/ significa sia "amico" sia "l'amico".

L'equivalente dell'articolo indeterminativo è il suffisso /-k/, traducibile con l'italiano "uno/una".

Se unito a nomi animati, la /-a/ finale si muta in /-e-/; esempio, "amico" /yaːlua/, "un amico" /yaːluek/. Il suffisso dei casi nominali è unito dopo l'articolo, e perciò si avrà:

Con i nomi inanimati, il suffisso è unito al nome, e si declina nella maniera seguente (es. con "libro" /potə/):

I nomi in /-eː/ hanno un'alternanza con il suffisso /-əjə/, che ha origine nella lingua letteraria (es. con "città" /nagəreː/, letterario /nagərəjə/):


Aggettivi


In singalese parlato, gli aggettivi sono indeclinabili e precedono sempre il nome che qualificano. Esempi:

Il superlativo assoluto si può formare con la costruzione ඉතා [ita] + aggettivo, oppure con il suffisso enfatico -ම [-mə]:


Frase nominale


Mentre nella lingua italiana (e in altre lingue indeuropee) la frase nominale si forma utilizzando il verbo essere con funzione di copula (vedi predicato nominale), in singalese parlato non viene usato il verbo essere in tale maniera. Invece, la frase nominale è formata secondo la costruzione del seguente prospetto (costruzione enfatica):

soggetto+predicato nominale+suffisso /-i/

Esempi:

Questa costruzione si chiama enfatica perché l'enfasi nella frase è posta sul predicato che assume il suffisso /-i/. Si noti la differente sfumatura di significato:


Pronome


Si distinguono i pronomi personali, i pronomi dimostrativi e i pronomi interrogativi.


Verbo


La coniugazione del verbo in singalese parlato è abbastanza semplice, perché (a differenza della lingua letteraria) esiste una sola forma per tutte le persone (senza distinguere fra generi e numeri singolare e plurale). Questo fenomeno è simile a quello del verbo inglese.


Frase verbale

In singalese, la frase è di tipo SOV (Soggetto-Oggetto-Verbo), e quindi la frase verbale si forma secondo l'ordine seguente:

soggetto+oggetto / complemento+predicato verbale

Esempi:


Forme finite e indefinite

Si distingue tra forme finite (che hanno un soggetto e possono essere usati come predicati verbali) e forme indefinite (che non hanno soggetto, e sono usati come nomi o aggettivi verbali)[3]:


Forme finite

Altre costruzioni finite sono:


Forme indefinite


Temi del presente e del passato

Il singalese distingue il tema del presente da quello del passato per mezzo dell'apofonia (o ablaut), tipica delle lingue indeuropee. Con l'eccezione di alcuni verbi irregolari, la formazione del passato è abbastanza prevedibile sulla base di alcune regole.

Il tema del presente si ricava levando alla forma base (registrata sul dizionario) il suffisso /-naʋa/. Ad esempio, "leggere" /liənəʋa/, tema del presente /liə-/; "guardare" /balənəʋa/, tema del presente /balə-/.

Esempi:


Presente

La forma presente, in singalese parlato, è usata per un'azione che avviene nel presente o nel futuro. È la forma che viene registrata nel dizionario.

La caratteristica della forma presente è il suffisso /-naʋa/. Levando questo suffisso, si ha il tema del presente (ad esempio, "leggere" /liənəʋa/, tema del presente /liə-/).

Esempi:


Presente della prima persona plurale

Per la prima persona plurale (noi) in singalese parlato si conserva una forma della lingua scritta, che si ha unendo al tema del presente il suffisso /-mu/. Questa forma personale viene usata solo se la persona con cui si parla è inclusa nell'azione espressa dal verbo. Ad esempio:


Passato

La forma passata equivale al passato remoto italiano. Si forma mediante apofonia o ablaut dal tema del presente.

La caratteristica del passato è di terminare sempre in /-ʋa/, o /-ja/ per alcuni verbi. Levando questo suffisso, si ha il tema del passato (ad esempio, "leggere" pass. /liuʋa/, tema del passato /liu-/).

Esempi:


Futuro modale

È una forma usata solo per la prima persona singolare, per esprimere un'azione futura che si intende fare, che implica una risposta del tipo "va bene, ok".

Si forma unendo al tema del presente il suffisso /-nnam/.

Esempi:


Ottativo/esortativo

Si usa per esprimere un'esortazione ("possa Dio benedirti!") o un desiderio o augurio ("voglia tu sposare una brava ragazza!").

Esempi:

Benché sia usata nella lingua parlata, talvolta questa forma è sostituita dall'imperativo:

Le forme educate di saluto e augurio si basano sull'ottativo/esortativo:


Condizionale

Questa forma è usata per esprimere una possibilità.

Si ha unendo al tema del presente il suffisso /-ʋi/.

Esempi:


Imperativo

Così come in italiano, si usa solo alla seconda persona (singolare e plurale) per esprimere un comando. Talvolta, l'imperativo sostituisce l'ottativo/esortativo.

Ha la stessa forma dell'infinito, e si forma con il tema del presente più il suffisso /-nnə/.

Esempi:

Solo nella lingua parlata, esiste una variante colloquiale con suffisso /-ɳɖə/. Questa forma non è appropriata in un contesto formale:


Infinito

È usato solitamente in dipendenza di altri verbi (vedi proposizione subordinata), o in alcune costruzioni con altri verbi.

Ha la stessa forma dell'imperativo, e si forma con il tema del presente più il suffisso /-nnə/. Così come per l'imperativo, solo nella lingua parlata, esiste una variante colloquiale con suffisso /-ɳɖə/. Questa forma non è appropriata in un contesto formale.

Esempi:

Si noti che il periodo è di tipo left-branching, cioè solitamente gli elementi sono messi prima della parola che determinano.


Frasi modali


In singalese è possibile esprimere la modalità di un'azione per mezzo di semi-verbi. In molte lingue, incluso l'italiano, si utilizzano verbi modali o ausiliari come "volere", "potere" o "dovere".


Potere / Non potere

Il concetto di "potere/non potere" si comunica con i semi-verbi "posso" පුලුවන් [puluan] e "non posso" බෑ [bæː] (forma letteraria: බැහැ [bæhæ]). La costruzione usata è la seguente:

soggetto al dativo (+ [ʈə])+oggetto+verbo all'infinito+පුලුවන් [puluan] / බෑ [bæː]

Esempi:

Si noti che il soggetto va al dativo.


Interrogazione


Una frase diventa interrogativa con l'uso del suffisso /-də/, che viene aggiunto solitamente all'ultima parola del periodo.

Se si tratta di una frase nominale, il suffisso enfatico /-ji/ viene sostituito da quello interrogativo:

Se si tratta di una frase verbale, è unito al verbo:

Se, invece, si tratta di una frase modale, è unito al semi-verbo che modifica il verbo della frase:

Quando è presente un pronome interrogativo, il suffisso /-də/ non è usato, perché il pronome già esprime il concetto di interrogazione; in tal caso, però, il verbo è posto sempre alla forma enfatica:


Note


  1. (EN) What are the top 200 most spoken languages?, su Ethnologue, 3 ottobre 2018. URL consultato il 27 maggio 2022.
  2. Official Language Commission, su languagescom.gov.lk. URL consultato il 27 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 14 febbraio 2012).
  3. Visto che rispetto al singalese letterario la forma parlata ha perso diversi modi e tempi "classici" delle lingue indeuropee (es. futuro, ottativo, ecc.), si è voluto semplificare parlando di forme piuttosto che suddividere il verbo in modi e tempi, perché spesso incompleti o ambigui.

Bibliografia



Voci correlate



Collegamenti esterni


Controllo di autoritàThesaurus BNCF 119 · LCCN (EN) sh85122876 · GND (DE) 4107780-5 · BNF (FR) cb11940017d (data) · J9U (EN, HE) 987007546241905171 · NDL (EN, JA) 00571032
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На других языках


[de] Singhalesische Sprache

Singhalesisch ist die Sprache der Singhalesen, der größten ethnischen Gruppe Sri Lankas. Sie gehört zum indoarischen Zweig der indoiranischen Untergruppe der Indogermanischen Sprachen. Es wird auch der von der Eigenbezeichnung සිංහල (ISO 15919: siṁhala, gesprochen .mw-parser-output .IPA a{text-decoration:none}ˈsiŋhələ) abgeleitete Name Sinhala verwendet.

[en] Sinhala language

Sinhala (/ˈsɪnhələ, ˈsɪŋələ/ SIN-hə-lə, SING-ə-lə;[2] සිංහල, siṁhala, [ˈsiŋɦələ]),[3] sometimes called Sinhalese (/ˌsɪn(h)əˈliːz, ˌsɪŋ(ɡ)ə-/), is an Indo-Aryan language primarily spoken by the Sinhalese people of Sri Lanka, who make up the largest ethnic group on the island, numbering about 16 million.[4][1] Sinhala is also spoken as the first language by other ethnic groups in Sri Lanka, totalling about 2 million people as of 2001.[5] It is written using the Sinhala script, which is one of the Brahmic scripts; a descendant of the ancient Indian Brahmi script closely related to the Grantha script.[6]

[es] Idioma cingalés

El idioma cingalés, singalés o sinhala es la lengua indoeuropea hablada por los cingaleses, el grupo étnico mayoritario de Sri Lanka, de unos 16 millones de personas.

[fr] Singhalais

Le singhalais, aussi écrit cinghalais, ou cingalais (en singhalais : සිංහල [sinhala]), est une langue appartenant au groupe indo-aryen de la famille des langues indo-européennes. Il est parlé au Sri Lanka, où il a le statut de langue officielle, par près de 70 % de la population du pays, notamment les Singhalais.
- [it] Lingua singalese

[ru] Сингальский язык

Синга́льский язы́к, также синхала — язык сингалов, наиболее многочисленной этнической группы Шри-Ланки. Относится к индоарийской группе индоиранской ветви индоевропейской языковой семьи. На сингальском языке говорят примерно 16 миллионов человек, в качестве второго языка — ещё около 4 миллионов человек. На письме используется собственное сингальское письмо.



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