lingvo.wikisort.org - Lingua

Search / Calendar

Il berbero (ⵜⴰⵎⴰⵣⵉⵖⵜ, Tamaziɣt o Tamazight, pronuncia: [tamaˈziɣt]) è la lingua dei Berberi; si tratta di una lingua camitica appartenente alla famiglia linguistica afro-asiatica, e quindi imparentata, tra l'altro, con l'egizio, ma anche con l'arabo e l'ebraico. Le fasi più antiche del berbero sono rappresentate dall'antico libico.

Disambiguazione – "Tamazight" rimanda qui. Se stai cercando la rete televisiva, vedi Tamazight (rete televisiva).
Berbero
ⵜⴰⵎⴰⵣⵉⵖⵜ, Tamaziɣt
Parlato in Marocco
 Algeria
 Tunisia
 Libia
 Egitto
Isole Canarie
 Mauritania
 Mali
 Niger
 Burkina Faso
e in altri Stati confinanti, oltre ai paesi d'emigrazione (soprattutto Francia, Spagna, Canada, USA, Belgio, Paesi Bassi e Italia)
RegioniNordafrica (Tamazɣa)
Locutori
Totalecirca 30 milioni
Altre informazioni
Scritturatifinagh, alfabeto berbero latino, alfabeto arabo
TipoVSO introflessiva
Tassonomia
FilogenesiLingue afro-asiatiche
 Lingue camitiche
Statuto ufficiale
Ufficiale in Marocco,  Algeria

Una delle lingue nazionali di:  Mali,  Niger
Una delle lingue regionali di:
 Libia

Regolato daIn  Marocco: IRCAM;

In  Algeria: HCA; In  Mali: DNAFLA; In  Francia: Accademia berbera

Codici di classificazione
ISO 639-2ber
ISO 639-5ber
Glottologberb1260 (EN)
Linguasphere10
Estratto in lingua
Dichiarazione universale dei diritti umani, art. 1
ⴰⵎⴰⴳⵔⴰⴷ ⴰⵎⴻⵏⵣⵓ:
ⵉⵎⴷⴰⵏⴻⵏ ⴰⴽⴽⴻⵏ ⵎⴰ ⵍⵍⴰⵏ ⵜⵜⵍⴰⵍⴻⵏ-ⴷ ⴷ ⵉⵍⴻⵍⵍⵉⵢⴻⵏ, ⵎⵎⴻⴳⴷⴰⵏ ⴷⴻⴳ ⵉⵣⴻⵔⴼⴰⵏ ⴷ ⵢⵉⵙⴻⵖ ⵏⵙⴻⵏ. ⵙⵄⴰⵏ ⵜⴰⵖⵥⵉⵏⵜ ⴷ ⵜⴻⴼⵔⵉⵔⵜ ⵔⵏⵓ ⵉⵍⴰⵇ ⴼⴻⵍⵍ-ⴰⵙⴻⵏ ⴰⴷ ⵍⵃⵓⵏ ⴰⴽⴽⴻⴷ ⵡⵉⵢⵢⴰⴹ ⵙ ⵜⴻⴳⵎⴰⵜ.
Traslitterazione
Amagrad Amenzu:
Imdanen akkenma llan ttlalen-dd d-ilelliyen, mmegdan deg yizerfan ed yiseɣ nsen. tella ɣer-sen teɣẓint ed tefrirt aha yuccel fella-sen ad lḥun akked wiyaḍ es tegmat.
(LA)

«Nam et in Africa barbaras gentes in una lingua plurimas novimus»

(IT)

«Infatti anche in Africa conosciamo molte popolazioni barbare che parlano una sola lingua»

(Agostino d'Ippona, La città di Dio XVI.6)

In italiano, "berbero" deriva dal francese berbère, che a sua volta riprende la pronuncia magrebina dell'arabo barbar. Il termine arabo probabilmente non fa che continuare il latino barbarus, con cui venivano chiamate, nell'Impero romano, le popolazioni di lingua non latina[1]. Un'etimologia popolare, riportata già da Ibn Khaldūn, afferma che gli Arabi, non capendo chi parlava il berbero, dicevano che "emetteva suoni inintelligibili" ("emettere suoni inintelligibili" in arabo si dice barbar) analogo alla parola in greco antico: βάρβαρος, bárbaros.

Oggi i berberi non amano più sentirsi chiamare con questo nome (in arabo barbar vuole dire anche "barbaro"), e per definirsi preferiscono usare il termine berbero amaziɣ (al plurale imaziɣen, "uomini liberi"), e per la lingua berbera il corrispettivo femminile tamaziɣt.


Estensione del berbero e sue suddivisioni



Il berbero nel Nordafrica


La lingua berbera è parlata nell'Africa mediterranea, dall'Egitto (oasi di Siwa) all'Atlantico, oltre che nel Sahara e in vaste regioni sub-sahariane, Mali, Niger, Ciad e Burkina Faso (dai Tuareg).

Un piccolo gruppo che parla un dialetto berbero (zenaga) si trova anche in Mauritania. Anche i Guanci (o guanche), i primi abitanti delle isole Canarie, parlavano varietà berbere.

Le popolazioni di lingua berbera sono circa il 40% in Marocco, il 30% in Algeria, il 10% in Libia e l'1% in Tunisia.

Ciononostante, per motivi ideologici, in questi paesi per anni adottavano una politica di arabizzazione, e solo negli ultimi anni, e a prezzo di dure lotte (in particolare in Algeria, con la primavera berbera del 1980 e con la primavera nera del 2001), i Berberi del Marocco e dell'Algeria cominciano a vedere qualche riconoscimento della loro lingua e un suo timido inserimento nella scuola pubblica. A seguito della primavera araba e delle promesse fatte dalle politiche, la lingua berbera è diventata lingua ufficiale in Marocco dal 2011[2] e in Algeria dal 2016[3].

Data la vasta estensione di questa lingua (in sostanza tutto il Nordafrica a ovest dell'Egitto), ne esistono numerose varietà dialettali. Vi è perfino chi ha parlato di 5000 dialetti berberi[4]; in realtà, la maggior parte dei parlanti si esprime in una delle varietà maggiori, ormai dotate tutte anche di una letteratura scritta:

A queste varianti si aggiunge una moltitudine di dialetti zanata, parlati un tempo da tribù nomadi ed oggi diffusi in tante regioni, anche distanti tra loro.

Localizzazione delle principali varietà di berbero in Nordafrica

Dialetti settentrionali

Cabilia

     cabilo (Taqbaylit)

Atlante

     tamazight del Marocco centrale (Tamaziɣt)

     chleuh (Tacelḥit)

     senhaja de Srair & ghomara

Zenata

     tarifit (Tmaziɣt)

     tamazight del medio Atlante orientale

     chenoua

     tashawit

     Altri dialetti (dialetti zanata orientali, ecc.)

Dialetti occidentali

     zenaga (Tuḍḍungiyya)

Dialetti orientali

     Dialetti orientali (siwi, nefusi, ecc.)

Tuareg

     tuareg (Tamasheq)


Classificazione Ethnologue


Secondo Ethnologue,[5] la classificazione delle lingue berbere è la seguente:


Parlato e scritto


Ad eccezione di alcuni gruppi quali i Tuareg e i Mozabiti, le popolazioni berberofone hanno spesso adottato lingue diverse dal berbero quali idiomi di prestigio: il punico e il latino nell'antichità (Terenzio, Apuleio, Agostino, ecc.), in tempi più recenti l'arabo (Edrisi, Ibn Khaldun, etc.) e il francese (Mouloud Feraoun, Jean Amrouche, Mouloud Mammeri, etc.). Per questo la letteratura berbera è in gran parte orale (anche se si conservano manoscritti di letteratura berbera, in caratteri arabi, risalenti anche all'XI secolo). Solo i tuareg, soprattutto grazie alle donne, hanno tramandato la tradizione della antica scrittura berbera tifinagh, con un alfabeto formato da una cinquantina di segni geometrici.

Ultimamente, sia pur con molta riluttanza, anche i governi algerino e marocchino cominciano a prendere atto dell'esistenza del berbero e della necessità di insegnarlo nelle scuole. Da qui il problema della scelta del metodo di trascrizione da utilizzare. Per l'Algeria, dove il berbero nelle scuole è una realtà dal 1995, sembra affermata una trascrizione a base latina, elaborata nel tempo da diversi autori (in particolare Mouloud Mammeri) e messa a punto in diversi congressi scientifici internazionali. In Marocco invece, nonostante l'opposizione di molte associazioni culturali berbere, favorevoli ad un'adozione dello stesso sistema a base latina in uso in Algeria, l'Istituto Reale di Cultura Amazigh ha optato per i caratteri neo-tifinagh. In entrambi i paesi, comunque, è molto forte la richiesta, da parte soprattutto di associazioni religiose islamiche e/o per la difesa della lingua araba, di utilizzare invece una grafia a base araba. Una grafia che ha una lunga tradizione in Nordafrica (si pensi ai poemi di Muhammad Awzal), ma che i Berberi tendono a rifiutare per sottolineare il proprio distacco dalla cultura araba, sentita oggi come ostile e pericolosa per il mantenimento della lingua berbera.


Fonetica e fonologia


Data la grande estensione dei territori in cui è parlata questa lingua, non è possibile sintetizzare in breve tutte le caratteristiche fonetiche di tutti i parlari. Si farà qui cenno ad alcune caratteristiche più generali, mentre si rimanda alla descrizione delle singole lingue per maggiori dettagli.


Vocali


Gran parte dei dialetti berberi conoscono un sistema vocalico estremamente ridotto, con la presenza di tre sole vocali fonologiche, /i/, /a/, /u/. I dialetti dei tuareg, invece, conoscono un sistema vocalico molto più ricco e articolato, che comprende anche /e/ e /o/, e inoltre due vocali "brevi" /ə/ e /ă/. È possibile che questa situazione derivi da una situazione originaria in cui tre vocali brevi /*i/, /*a/, /*u/ si affiancavano a tre vocali lunghe /*i:/, /*a:/, /*u:/, come traspare dalle grafie più antiche di testi berberi in caratteri arabi, oltre che da svariati altri particolari evidenziati dalla linguistica storica (mantenimento di alcune "vocali brevi" in zenaga, origine dei suoni "labiovelari" in prossimità di antica u breve, ecc.).

Comunque sia, oggi il tratto di "lunghezza vocalica" è distintivo solo in tuareg, dove addirittura qualcuno crede di vedere una serie di vocali "iperlunghe" ("surlongues") in certi contesti come il cosiddetto "perfetto risultativo" o in certi "imperfetti" ("aoristi intensivi").


Consonanti


Il consonantismo berbero presenta diverse caratteristiche interessanti:


Grammatica


Da un punto di vista tipologico, il berbero è una lingua flessiva (per la precisione "introflessiva"), con ordine basico VSO, alternante spesso con SVO.

La morfologia introflessiva, tipica di gran parte delle lingue afroasiatiche, prevede mutamenti vocalici all'interno della parola con valore morfologico. Per esempio:

Oltre all'alternanza vocalica, la morfologia fa uso anche sia di prefissi che di suffissi. Inoltre, un tratto piuttosto caratteristico della sua morfologia è quello della presenza di numerosi "morfemi discontinui" (circonfissi), vale a dire affissi che "circondano" la base che essi modificano, con la presenza contemporanea di un prefisso e di un suffisso. Per esempio:


Nome


I nomi in berbero esprimono di norma:

Quest'ultima categoria è tipica delle parole di origine berbera, mentre non è dato trovarla nei nomi provenienti da altre lingue, in particolar modo nei numerosi prestiti dall'arabo. Essa ha infatti origine da modificazioni fonetiche successive all'incorporazione nei nomi di un antico "articolo", assente invece nella maggior parte dei prestiti.

Alcuni esempi:

singolare
amɣar "vecchio" (maschile singolare, st. libero) / wemɣar (masch. sg., st. annessione)
tamɣart "vecchia" (femminile singolare, st. libero) / temɣart (fem. sg., st. annessione)
lebḥer "mare" (masch. sing., indifferente allo stato: prestito dall'arabo)
plurale
imɣaren "vecchi" (maschile plurale, st. libero) / yemɣaren (m. pl., st. annessione)
timɣarin "vecchie" (femminile plurale, st. libero) / temɣarin (f. pl., st. annessione)
lebḥur "mari" (masch. pl., indifferente allo stato: prestito dall'arabo)

Verbo


Il verbo berbero presenta tre "tempi" principali:

Inoltre, esistono forme di perfetto negativo e di imperfetto negativo che vengono usate (quasi) soltanto in contesti negativi.

Ogni "tempo" è caratterizzato da un proprio tema, che di solito è formato semplicemente mediante apofonia (mutamento vocalico) per quanto riguarda perfetto e aoristo, mentre l'imperfetto si forma a partire dall'aoristo con vari mezzi morfologici come raddoppiamenti consonantici o l'uso di prefissi. Le varie persone si formano con prefissi, suffissi e circonfissi che sono uguali in ogni "tempo".

Un esempio col verbo af "trovare"

persona Aoristo Perfetto Imperfetto
1 sg.(ad) af-eɤufi-ɤttaf-eɤ
2 sg.(ad) t-af-eḍt-ufi-ḍte-ttaf-eḍ
3 sg. masch.(ad) y-afy-ufaye-ttaf
3 sg. femm.(ad) t-aft-ufate-ttaf
1 pl.(ad) n-afn-ufane-ttaf
2 pl. masch.(ad) t-af-emt-ufa-mte-ttaf-em
2 pl. femm.(ad) t-af-mett-ufa-mtte-ttaf-met
3 pl. masch.(ad) af-enufa-nttaf-en
3 pl. femm.(ad) af-entufa-ntttaf-ent
"troverò"
"troverai"
ecc.
"ho trovato"
"hai trovato"
ecc.
"sto trovando"
"stai trovando"
ecc.

L'imperativo si forma col semplice tema dell'aoristo, senza desinenze per il singolare, con i suffissi -t (masch.) e -emt (femm.) per il plurale. La forma dell'imperativo, essendo quella che fornisce la forma più breve del verbo, viene utilizzata come "forma di citazione" dei verbi nei dizionari, invece dell'infinito o di altre persone e tempi.

La varietà di mutamenti vocalici nei diversi tempi è grande e dà luogo a numerose coniugazioni (nella sua grammatica di tuareg, Ch. de Foucauld ne ha contate più di cento).


Studi berberi


Tra gli studiosi della lingua berbera si ricordano:

In Italia gli studi berberi hanno visto un loro pioniere in Francesco Beguinot (1879-1953), che istituì la cattedra di berbero all'Istituto Orientale di Napoli (la sola in Italia, ancora oggi esistente). In precedenza si ricordano gli studi pionieristici di Carlo Ottavio Castiglione (Mémoire géographique et numismatique sur la partie orientale de la Barbarie appelée Afrikia par les Arabes, suivi de recherches sur les Berbères atlantiques, Milano, 1826), Pietro Bronzi (Frammento di fonologia berbera, Bologna 1919) e Alfredo Trombetti (in particolare nei suoi studi su Le origini della lingua basca, 1923).


Note


  1. Un ulteriore esempio di tale pratica è costituito dalla Sardegna, le cui aree interne e maggiormente resistenziali vennero dai latini chiamate Barbària (donde l'attuale nome Barbaza/Barbagia), contrapposte alla Romània (da cui la Romangia, ad esempio), dove il latino si impose prima.
  2. Approvato in Marocco il referendum per le riforme costituzionali volute da re Mohammed VI, su ilsole24ore.com.
  3. Algeria. Approvate le riforme costituzionali, su nena-news.it.
  4. A. Basset (1952: 1): "Cette langue s'éparpille directement ou à peu près en une poussière de parlers, de 4 à 5 mille peut-être" ("e questa lingua si sparpaglia direttamente o quasi in un pulviscolo di dialetti, da 4 a 5 mila, forse").
  5. (EN) Lewis, M. Paul, Gary F. Simons, and Charles D. Fennig (eds), Berber, in Ethnologue: Languages of the World, Seventeenth edition, Dallas, Texas, SIL International, 2013.

Bibliografia


Studi d'insieme:

Le sole grammatiche di berbero attualmente esistenti in italiano sono:

Sull'interessante questione dei relitti latini che ancora si trovano in berbero e nei dialetti arabi del Nordafrica esistono diversi studi:


Voci correlate



Altri progetti



Collegamenti esterni


Controllo di autoritàThesaurus BNCF 7797 · LCCN (EN) sh85013286 · GND (DE) 4133509-0 · BNE (ES) XX527971 (data) · BNF (FR) cb11945750c (data) · J9U (EN, HE) 987007283129305171 · NDL (EN, JA) 00560622
Portale Linguistica
Portale Nordafrica

На других языках


[de] Berbersprachen

Die Berbersprachen, auch Berberisch oder Berbisch (ⵜⴰⵎⴰⵣⵉⵖⵜ .mw-parser-output .Latn{font-family:"Akzidenz Grotesk","Arial","Avant Garde Gothic","Calibri","Futura","Geneva","Gill Sans","Helvetica","Lucida Grande","Lucida Sans Unicode","Lucida Grande","Stone Sans","Tahoma","Trebuchet","Univers","Verdana"}Tamaziɣt), sind ein Zweig der afroasiatischen Sprachen, die in einigen Teilen Nordafrikas von Berbern gesprochen werden. Der Sprachraum erstreckt sich in West-Ost-Richtung vom Atlantik bis nach Ägypten, in Nord-Süd-Richtung vom Mittelmeer bis nach Niger. Das Berberische hat ungefähr 40 Millionen Sprecher. Bis ins Mittelalter hinein waren die Berbersprachen ein Dialektkontinuum, das erst durch das Eindringen des Arabischen zersplittert wurde. Wichtige Berbersprachen sind das Kabylische, das die am weitesten ausgebaute Berbersprache ist, das Taschelhit, das Tamascheq, das Tarifit und das Zentralatlas-Tamazight.

[en] Berber languages

The Berber languages, also known as the Amazigh languages[1] (/ˌæməˈziːk/ AM-ə-ZEEK; Berber name: Tamaziɣt, Tamazight, Thamazight; Neo-Tifinagh: ⵜⴰⵎⴰⵣⵉⵖⵜ, Tuareg Tifinagh: ⵜⵎⵣⵗⵜ, pronounced [tæmæˈzɪɣt, θæmæˈzɪɣθ]), are a branch of the Afroasiatic language family. They comprise a group of closely related languages spoken by the Berbers, who are indigenous to North Africa.[2] The languages were traditionally written with the ancient Libyco-Berber script, which now exists in the form of Tifinagh.[3]

[es] Lenguas bereberes

Las lenguas bereberes o lenguas amaziges (Tamaziɣt o Tamazight; Neotifinagh: ⵜⴰⵎⴰⵣⵉⵖⵜ, Tifinag tuareg: ⵜⵎⵣⵗⵜ, pronunciado [tæmæˈzɪɣt], [θæmæˈzɪɣθ]) constituyen una subfamilia de la familia de lenguas afroasiáticas, habladas por los grupos bereberes en África del norte, por unos treinta y ocho millones de personas,[1] de los cuales veintidós millones residen en Marruecos, y entre doce y catorce millones residen en Argelia.[2]

[fr] Langues berbères

Les langues berbères ou le berbère, en berbère « tamazight » .mw-parser-output .prononciation>a{background:url("//upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/8/8a/Loudspeaker.svg/11px-Loudspeaker.svg.png")center left no-repeat;padding-left:15px;font-size:smaller}Écouter (néo-tifinagh : ⵜⴰⵎⴰⵣⵉⵖⵜ ; tifinagh touareg : ⵜⵎⵣⵗⵜ ; ABL : Tamaziɣt) forment une branche de la famille des langues chamito-sémitiques (ou afro-asiatiques, ou afrasiennes)[6] et couvrent une vaste aire géographique : l’Afrique du Nord depuis le Maroc jusqu’à l’Égypte, en passant par l’Algérie, la Tunisie et la Libye, ainsi qu'une partie du Sahara, et la partie ouest du Sahel (Mauritanie, Mali et Niger[7]). Une variante du berbère, le guanche, fut parlé autrefois aux Îles Canaries[8].
- [it] Lingua berbera

[ru] Берберские языки

Берберские (бербе́ро-ливи́йские) языки — языки берберов, одна из двух подсемей берберо-гуанчской семьи, входящей в афразийскую макросемью. Второй подсемьёй являются малоизученные гуанчские (канарские) языки (известно несколько сот единиц словаря гуанчей), которые могут оказаться одной из ветвей берберских языков. Общее число говорящих точно неизвестно и оценивается от 17 до 25 млн чел.



Текст в блоке "Читать" взят с сайта "Википедия" и доступен по лицензии Creative Commons Attribution-ShareAlike; в отдельных случаях могут действовать дополнительные условия.

Другой контент может иметь иную лицензию. Перед использованием материалов сайта WikiSort.org внимательно изучите правила лицензирования конкретных элементов наполнения сайта.

2019-2024
WikiSort.org - проект по пересортировке и дополнению контента Википедии