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Le lingue celtiche sono idiomi che derivano dal proto-celtico, o celtico comune, una branca della grande famiglia linguistica indoeuropea. Durante il I millennio a.C., queste venivano parlate in tutta l'Europa, dal Golfo di Guascogna al Mar del Nord, lungo il Reno ed il Danubio fino al Mar Nero e al centro della penisola anatolica (Galazia). Oggi le lingue celtiche sono limitate a poche zone ristrette in Gran Bretagna, nell'Isola di Man, in Irlanda ed in Bretagna in Francia. Il proto-celtico si divide apparentemente in quattro sub-famiglie:

Lingue celtiche
Parlato inanticamente gran parte dell'Europa, oggi Isole Britanniche e Bretagna
Altre informazioni
ScritturaAlfabeto latino
Tassonomia
FilogenesiLingue indoeuropee
 Lingue celtiche
Codici di classificazione
ISO 639-2cel
ISO 639-5cel
Glottologcelt1248 (EN)
Le nazioni celtiche, dove sono concentrati la maggior parte dei locutori celtici oggi

Alcuni studiosi distinguono un celtico continentale da un celtico insulare, argomentando che le differenze tra le lingue goideliche e quelle brittoniche si sono originate dopo la separazione fra lingue continentali e insulari. Altri studiosi distinguono invece un celtico-Q da un celtico-P, a seconda dello sviluppo della consonante indoeuropea .

La lingua bretone è brittonica, non gallica. Quando gli anglo-sassoni si trasferirono in Gran Bretagna, alcuni dei nativi gallesi (Welsh, dalla parola germanica *Walhiskaz che designava i "Galli" o "Celti") attraversarono la Manica e si stabilirono in Bretagna. Questi ultimi portarono con sé la loro lingua madre che diventò in seguito il bretone, che rimane ancora oggi parzialmente intelligibile con il gallese moderno ed il cornico.

La distinzione del celtico in queste quattro sub-famiglie probabilmente accadde attorno al 1000 a.C. I primi celti sono comunemente associati alla cultura dei campi di urne, alla cultura di Hallstatt ed alla cultura di La Tène.


Classificazione


Ci sono al giorno d'oggi due diversi schemi di categorizzazione in competizione. Uno schema, sostenuto da Schmidt (1988) tra gli altri, collega il gallico al brittonico in un gruppo celtico-P, lasciando il goidelico come celtico-Q. La differenza tra le lingue P e le lingue Q è nel trattamento di *kw in proto-celtico, che divenne *p nel celtico-P e *k in goidelico. Un esempio è la radice verbale proto-celtica *kwrin- "comprare", che divenne pryn- in gallico ma cren- in antico irlandese.

L'altro schema, sostenuto per esempio da McCone (1996), lega insieme il goidelico al brittonico in un ramo celtico insulare, mentre il gallico ed il celtiberico sono raggruppate in un ramo celtico continentale. Secondo questa teoria, il cambiamento fonetico del "celtico-P" da [kʷ] a [p] è avvenuto indipendentemente o si è trattato di influenza areale. I sostenitori dell'ipotesi celtica insulare focalizzano su altre innovazioni condivise tra le lingue celtiche insulari, incluse le preposizioni flesse, l'ordine delle parole VSO, e la lenizione della [m] intervocalica in [β̃], una a fricativa bilabiale sonora nasalizzata (un suono estremamente raro). Non esiste, comunque, nessuna prova che le lingue celtiche continentali discendano da un comune antenato "proto-celtico-continentale". Infatti lo schema insulare/continentale generalmente postula che il celtiberico sia stata la prima branca a separarsi dal proto-celtico, ed il gruppo rimanente si sia in seguito diviso in gallico e celtico insulare.

Ci sono argomenti legittimi in favore di entrambe le ipotesi. I sostenitori di ogni schema si disputano sull'accuratezza e l'utilità delle categorie dell'altra ipotesi. Poiché la scoperta che il celtiberico fosse una lingua celtica-Q avvenne solo negli anni '70 del XX secolo, la divisione in celtico continentale ed insulare è la teoria più diffusa.

Quando ci si riferisce alle moderne lingue celtiche, poiché la branca celtica continentale non ha discendenti viventi, "celtico-Q" è equivalente a "goidelico" e "celtico-P" è equivalente a "brittonico".

All'interno della famiglia indoeuropea le lingue celtiche sono state a volte accorpate con le lingue italiche in una comune sub-famiglia italo-celtica. Ma per alcuni linguisti invece il rapporto tra lingue celtiche e lingue italiche è dovuto essenzialmente agli stretti contatti linguistici tra le comunità pre-celtiche e pre-italiche.

Il modo in cui l'albero genealogico sia disposto dipende dal tipo di ipotesi presa in considerazione.


Parlanti lingue celtiche nelle Nazioni Celtiche


NazioneAbitantiParlanti
Bretagna (Breizh)3.273.343 (2014)5%
Cornovaglia (Kernow)57.695 (2012)0,97%
 Isola di Man (Mannin)84.497 (2011)2%
 Irlanda[3] (Éire)6.399.115 (2011)29,7%[4]
 Scozia (Alba)5.313.600 (2011)1,2%
 Galles (Cymru)3.063.456 (2011)21,7%
Fonte: (FR) L'aménagement linguistique dans le monde

Lingue celtiche



Continentale/Insulare



Celtico-P/Celtico-Q



Caratteristiche delle lingue celtiche


Anche se ci sono molte differenze tra le lingue celtiche individuali, esse mostrano ancora molte somiglianze dovute alla comune discendenza. Queste includono:

Esempi:
(Irlandese) Ná bac le mac an bhacaigh is ní bhacfaidh mac an bhacaigh leat.
(Traduzione letterale) Non infastidire con-figlio il GEN-mendicante e non FUT-infastidire figlio il GEN-mendicante con-te.

(Gallese) pedwar ar bymtheg a phedwar ugain
(Traduzione letterale) quattro su quindici e quattro-venti


Note


  1. Ethnographic Map of Pre-Roman Iberia (circa 200 b, su arkeotavira.com. URL consultato il 17 settembre 2007 (archiviato dall'url originale il 5 aprile 2016).
  2. Kenneth Jackson ha proposto l'origine non-indoeuropea per il pitto, insieme ad una lingua pretenica. Questa teoria non viene generalmente accettata. Si veda Language in Pictland: the case against 'non-Indo-European Pictish' , di Katherine Forsyth Etext. Si veda anche l'introduzione di James e Taylor al Index of Celtic and Other Elements in W.J.Watson's 'The History of the Celtic Place-names of Scotland' Etext Archiviato il 20 febbraio 2006 in Internet Archive.. Si compari anche il trattamento del pitto in The Languages of Britain di Price (1984) con il suo Languages in Britain & Ireland (2000).
  3. Compresa Irlanda del Nord
  4. Di cui il 38,6% nella Repubblica d'Irlanda e il 7,2% in Irlanda del Nord.

Bibliografia



Altri progetti



Collegamenti esterni


Controllo di autoritàThesaurus BNCF 139 · LCCN (EN) sh85021721 · GND (DE) 4121992-2 · BNE (ES) XX531406 (data) · BNF (FR) cb11941451x (data) · J9U (EN, HE) 987007284980805171 · NDL (EN, JA) 00565633
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На других языках


[de] Keltische Sprachen

Die keltischen Sprachen bilden einen Zweig der indogermanischen Sprachfamilie; als ihr Ursprung wird eine rekonstruierte Vorläufersprache, das Urkeltische, angesetzt. Die Sprachgruppe war bis vor der Zeitenwende in weiten Teilen Europas und in Kleinasien beheimatet, viele Unterzweige und Einzelsprachen sind dann nach und nach ganz ausgestorben.

[en] Celtic languages

The Celtic languages (usually /ˈkɛltɪk/, but sometimes /ˈsɛltɪk/) are a group of related languages descended from Proto-Celtic. They form a branch of the Indo-European language family.[1] The term "Celtic" was first used to describe this language group by Edward Lhuyd in 1707,[2] following Paul-Yves Pezron, who made the explicit link between the Celts described by classical writers and the Welsh and Breton languages.[3]

[es] Lenguas celtas

Lenguas celtas o célticas es el nombre por el que se conoce a un grupo de idiomas pertenecientes a la familia indoeuropea, entre los que se incluyen:

[fr] Langues celtiques

Les langues celtiques sont une branche de la famille des langues indo-européennes. Elles regroupent :
- [it] Lingue celtiche

[ru] Кельтские языки

Ке́льтские языки́ — группа родственных языков, входящая в состав индоевропейской языковой семьи. Некогда на кельтских языках говорили на обширных территориях Западной и Центральной Европы; сейчас они сохраняются лишь на крайнем западе: в Ирландии, Уэльсе, Бретани, Шотландии.



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