L'algherese[2] (in catalano standard alguerès, in algherese alguerés, pronuncia /algaˈɾes/) è una variante del catalano arcaico parlato ad Alghero (L'Alguer in catalano), in Sardegna.
Algherese Alguerés | |
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Parlato in | ![]() |
Regioni | ![]() ( ![]() |
Locutori | |
Totale | ~8.600 di competenza attiva ~25.000 di competenza passiva |
Tassonomia | |
Filogenesi | Lingue indoeuropee Italiche Romanze Galloromanze Catalano Algherese |
Statuto ufficiale | |
Ufficiale in | riconosciuto da:![]() ![]() |
Codici di classificazione | |
ISO 639-1 | ca
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ISO 639-2 | cat
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ISO 639-3 | cat (EN)
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Linguist List | cat-alg (EN)
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Glottolog | algh1238 (EN)
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Estratto in lingua | |
Dichiarazione universale dei diritti umani, art. 1 Tots los hòmens naixen lliures i iguals en dignitat i en drets. Ellos són dotats de raó i de consciència, i tenen de se comportar fraternalment los uns amb los altros[1]. | |
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Manuale |
Voce principale: Lingua catalana.
L'articolo 2 della Legge 482 del 15 dicembre 1999 della Repubblica Italiana sulle Norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche riconosce il catalano con queste parole:
«In attuazione dell'articolo 6 della Costituzione e in armonia con i princípi generali stabiliti dagli organismi europei e internazionali, la Repubblica tutela la lingua e la cultura delle popolazioni albanesi, catalane, germaniche, greche, slovene e croate e di quelle parlanti il francese, il franco-provenzale, il friulano, il ladino, l'occitano e il sardo.» |
L'articolo 2 comma 4 della L.R. n. 26 del 15 ottobre 1997 della Regione Autonoma della Sardegna sulla promozione e valorizzazione della cultura e della lingua della Sardegna riconosce il catalano con queste parole:
«La medesima valenza attribuita alla cultura ed alla lingua sarda è riconosciuta, con riferimento al territorio interessato, alla cultura ed alla lingua catalana di Alghero, al tabarchino delle isole del Sulcis, al dialetto sassarese e a quello gallurese.» |
La politica linguistica in Sardegna è stata successivamente potenziata con la Legge Regionale 22 del 3 luglio 2018 sulla Disciplina della politica linguistica regionale, e all'articolo 2, comma 1, si chiarisce che:
«La lingua sarda, il catalano di Alghero e il gallurese, sassarese e tabarchino, costituiscono parte del patrimonio immateriale della Regione, che adotta ogni misura utile alla loro tutela, valorizzazione, promozione e diffusione.» |
, oltre che a determinare per legge alcune misure per la toponomastica, la certificazione della lingua, l'istituzione di uffici linguistici e l'insegnamento nella scuola.
La presenza dominante del catalano ad Alghero risale agli inizi del XIV secolo, con l'espulsione nel 1372 da parte dei conquistatori aragonesi delle popolazioni sarde e genovesi a seguito di una ribellione e la loro sostituzione con genti venute dalla Catalogna[3][4] e dal Paese Valenzano. La città viene di fatto unita alla corona di Aragona e le cariche pubbliche riservate ai catalani[5].
Le successive immigrazioni sarde nella città hanno a loro volta assunto il catalano arcaico come lingua parlata. Rimasto isolato, il catalano arcaico di Alghero da un lato ha mantenuto la sua originalità e dall'altro ha comunque subito influenze dal castigliano prima, poi dal sardo e dall'italiano, (soprattutto nella formazione di vocaboli moderni).
Recentemente il catalano di Alghero è stato riconosciuto dalla Repubblica Italiana e dalla Regione Sardegna come lingua minoritaria.
L'algherese è diffuso in Sardegna nella città fortificata di Alghero, dove è compreso da circa il 20% della popolazione e parlato da circa il 10% della stessa. Nel territorio comunale è comunque presente unitamente al sardo logudorese, compreso dal 49,8% degli abitanti. Storicamente infatti l'uso del catalano arcaico era perlopiù limitato alla città intra moenia (ossia ai quartieri del Centro Storico e delle case popolari)[6] e a parte della costa frequentata dai pescatori algheresi, visto che l'agro, come dimostrano alcuni toponimi quali Sa Segada, Sa Londra o Pala Pirastru, è sempre stato prevalentemente logudoresofono.
Nel 2012 il 22% dei circa 40.000 abitanti di Alghero parla il dialetto algherese, ma tra i giovani in età scolastica solo il 12% del totale: ragion per cui dall'UNESCO viene considerato a rischio di estinzione (endangered).[7][8]
Di seguito sono presentati i due principali risultati delle ricerche sulla lingua parlata in città.
Prima lingua | Lingua d'uso abituale | |
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Italiano | 64,9% | 83,3% |
Catalano Algherese | 22,8% | 13,9% |
Sardo | 12,3% | 2,8% |
Fonte: Le lingue dei sardi, ricerca sociolinguistica, anno 2007 [9] |
La Generalitat è l'organo di governo della Comunitat autònoma de Catalunya, il corrispondente della Regione italiana nello Stato Spagnolo.
Prima lingua | Lingua d'uso abituale | |
---|---|---|
Italiano | 59,2% | 83,0% |
Catalano Algherese | 22,4% | 13,9% |
Sardo | 12,3% | 2,8% |
altro | 6,1% | 0,3% |
Fonte: Generalitat de Catalunya, anno 2004 [10] |
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Il Centre d'Estudis Algueresos (in italiano "Centro di Studi Algheresi") è un'associazione culturale fondata nel 1952 per promuovere la conoscenza dell'algherese. Il fondatore fu Rafael Sari che divenne primo segretario, mentre Rafael Catardi fu presidente dal 1952 al 1961 e nel 1971, e Antoni Simon Mossa dal 1961 al 1971.
Pubblica la rivista Renaixença Nova dal 1960, e organizzò i Jocs Florals ad Alghero nel 1960 e nel 1961. Nel 1972 cominciò a produrre dischi in algherese.
L'Escola de Alguerés Pascual Scanu (in italiano "Scuola di Algherese Pasquale Scanu") è una scuola fondata nel 1982 da Josep Sanna per l'insegnamento dell'algherese alle nuove generazioni. Fa corsi di lingua, letteratura e storia catalana, tutti gratuiti e si chiama così in onore dello scrittore e linguista algherese Pasqual Scanu. Il suo direttore è Antoni Nughes, la scuola pubblica il periodico L'Alguer in catalano. L'insegnamento nella scuola si svolge in algherese e in catalano standard, per recuperare il dialetto che poteva andar perso. Collabora con l'Obra Cultural de l'Alguer.
L'associació per a la Salvaguarda del Patrimoni Historicocultural de l'Alguer (Associazione per la Salvaguardia del Patrimonio Storico Culturale di Alghero) nasce nel 1988 col fine di contribuire alla tutela del patrimonio artistico-architettonico cittadino di rilevanza storica e del patrimonio linguistico, seriamente minacciato dal processo di sostituzione di linguaggio operato dall'italiano e dall'influenza dei media. Dal 1990 organizza corsi gratuiti d'algherese e dal 1994 ai primi anni 2000 ha portato il catalano d'Alghero nelle scuole pubbliche durante le ore extracurriculari con insegnanti di algherese che lavoravano al fianco dei professori titolari. Dal 1998 al 2004 ha organizzato corsi di aggiornamento per insegnanti, regolarmente approvati dal provveditorato agli Studi di Sassari. Oltre alle lezioni di algherese e alla conduzione del Coro Francesc Manunta organizza anche seminari di drammatizzazione in algherese che si concludono con rappresentazioni teatrali.
Rispetto al catalano standard si rilevano alcune differenze nel lessico e nella pronuncia dovute alla sua arcaicità o alle differenti influenze esterne:
La maggior parte di queste particolarità fonosintattiche non viene convenzionalmente riportata nello scritto, che adotta spesso le regole di trascrizione del catalano ufficializzato; tale tipo di manovre è oggetto di critica da parte di alcuni, che temono il rischio di un'assimilazione a scopo politico[11][12][13][14] da parte del modello standard rendendo, paradossalmente, l'algherese ancora più vulnerabile.
I nomi dei mesi in algherese sono sostanzialmente uguali a quelli in catalano standard, con l'aggiunta di quattro denominazioni tipiche dell'algherese e derivate dal sardo: cavidani per setembre (sardo Cabudanni/Cabidanne), santuaini per octubre (sardo Santu Aine), santandria per novembre (sar. Sant'Andria) e nadal per desembre (sar. Nadale). Può essere usato indifferentemente l'uno o l'altro nome, ciò nonostante la tendenza è quella di scriverli secondo la variante catalana ufficiale.[15]
Scrittura in catalano e algherese | Pronuncia figurata in algherese |
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Gener | "Giané" |
Febrer | "Frabé" |
Març | "Malts" |
Abrìl | "Abrìl" |
Maig | "Mač" |
Juny | "Giun" |
Juliol | "Giuriòl" |
Agost | "Agost" |
Cavidani / Setembre | "Cavirani / Setembra" |
Santuaini / Octubre | "Santu Àini / Utóbra" |
Santandria / Novembre | "Sant'Andrìa / Nuvèmbra" |
Nadal / Desembre | "Naràl / Desémbra" |
Grafia in catalano e algherese | Pronuncia figurata in algherese |
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Dilluns | "Digliùnts" |
Dimarts | "Dimàlts" |
Dimecres | "Dimécras" |
Dijous | "Digiòus" |
Divendres | "Divèndras" |
Dissabte | "Dissàta" |
Diumenge | "Duméngia (ant. diuméngia)" |
primavera o verano (pron. "varanu", sardo beranu) |
estiu (pron. "istiu") |
autunjo (pron. "atunju", sar. atongiu) |
hivern (pron. "imvel") |
Catalano standard centrale | Pronuncia | Pronuncia figurata in algherese |
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està sempre parlant | astà sempra parlan | astà sémpra pallànt |
va a l'escola d'alguerès | ba a l'ascola d'algarès | ves a l'ascora de alguares |
«Balzaruneta del rei de Aragò, eras la prenda giniosa, ru vantu; an la Saldenya numbrara pe aspantu, fultificara de torra i bastió, Balzaruneta del rei de Aragò!» |
Il Padre Nostro in algherese:
Pare nostre, que sés al cel,
sigui santificat lo tou nom.
Vengui a mosaltres lo tou regne.
Se faci la tua voluntat,
com al cel així en terra.
Dóna-mos avui
lo pa nostre de cada dia.
I perdona-mos los nostres pecats,
així com mosaltres
perdonem als nostres enemics.
No mos deixis caure en temptació,
i Ilibra-mos de cada mal.
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